martedì, settembre 30, 2008

Tre
Due
Uno
E' finita.

Scadono in questo momento le ultime quattro, delle mille e quattrocento ore di sevizio civile.
Sono sopravvissuta.
Ce l'ho fatta.
Evviva.

Quattrocentotrentare euro al mese, per dodici mesi.
Sono rimasta viva, e sono qui.
Ad ottobre scorso ero convinta che sarei morta d'inedia.
Tra affitto e bollette, pensavo, tornerò di nuovo a rubare le bustine di miele dai bar.
E invece no, invece ce l'ho fatta.
E ce l'ho fatta neanche mica male, che non ho poi rinunciato a molto.
Ho fatto qualche doppio lavoro, qualche mese anche triplo, ma in cambio ho fatto persino le vacanze.
Mi sono comprata un paio di scarpe, quest'estate.
E anche un vestito elegante, a capodanno scorso.
Sono andata a Londra a dicembre, con tutto che non pagavo il biglietto, ma insomma.
E a Torri ad Agosto, e anche dai miei amici meravigliosi in Svizzera.
Mi sono comprata persino dei vestiti, ogni tanto
E Julia, in edicola, tutti i mesi.
Ho fatto la spesa biologica, almeno una volta al mese.
E il cinema, ogni tanto, soprattutto di mercoledi.
A ben pensarci non ho rinunciato a molto, giusto qualche uscita di troppo a cena, quelle no.
Ma insomma, confesso che ho vissuto, con quattrocentotrentatre euro al mese.
Padoa Schioppa? Prrr.
Bambocciona tua sorella.

Io però devo dire grazie alle due cose che mi hanno permesso veramente di sopravvivere:
Innanzitutto il credito aperto da Feltrinelli con la strega nocciola e lo gnomo del bancone.
I libri, quelli no, non avrei potuto pagarmeli.
E toglietemi tutto, ma non i miei libri.
Se non era per il credito aperto mi suicidavo e finivo a lavorare in banca.

Ma poi, anche, devo dire grazie a tutte le serate e le giornate a costo zero della comune-ty.
Il Mahjongh.
Le cene ognuno porta qualcosa.
I the.
I filmini a casa.
Il trivial.
Le chiacchere.
I giochi con la sorella.
Le pupotte.
Il dottor house.
I pic nic.
Queste sono cose che mi sono costate 9 centesimi di messaggio, per l'organizzazione, e basta.
Ma sono state la migliore delle alternative al sushi e ai ristoranti che non mi potevo permettere.

Quindi grazie, che da soli non sarebbero mai bastati quattrocentotrentatre euro al mese, ma con tutti voi a sostenermi, sono avanzati anche i soldi per i truccosetti.
E adesso?
Adesso c'è un contratto che devo ancora firmare ma c'è, in cui raddoppio, quasi triplico, lo stipendio.
Inizia l'era dei lussi.

Il primo lusso è la bici elettrica, a fine mese.
So già quale: ha il cestino e lo specchietto retrovisore. Ci siamo dichiarate amore reciproco a Fa' la cosa giusta. L'ho già presentata a tutti. Si chiamerà Confidenze. E sarà blu.

Il secondo lusso è internet a casa, che siamo rimaste io, mia moglei e la Somalia, senza la connessione.

Il terzo lusso, non lo so ancora.
Il terzo lusso fosse sarà semplicemente preoccuparmi un po' di meno, concedermi un po' di più.
E adesso.
Champagne!

6 commenti:

lastreganocciola ha detto...

mi unisco agli applausi. e penso che tutte le cose 9cent che hai citato sono molto, ma molto più divertenti del sushi e del ristorante.

Anonimo ha detto...

Amica,
Io premetto che sono contenta che hai finito il servizio civile.
Ma soprattutto sono contenta che parte l'era luminosa delle gite in bicicletta, vedrai che bello.
E anche sono contenta che finalmente ti pagano per fare quello che ti piace fare.
E questo è tutto il bello di questo tuo post. Volevo sottolinearlo, che non è che mi fa girare tutto i coglioni.
Però un po' sì.
E qui chiedo il sostegno degli altri comunetari perchè non credo che sia una sensazione solo mia, che con quattrocento e fischia euri al mese si vive molto relativamente. Io, quando guadagnavo quelle cifre, facevo la spesa alla lidl, mica mi comperavo le cosine biologiche.
Ristoranti non se ne parlava, a priori.
Ma non si parlava neanche di cinema, nè di teatro, a meno che il teatro non me lo facessi da sola. A stento pagavo le bollette. E per pagarmi l'università coltivavo marijuana.
Poi, quando ho cominciato a guadagnare un po' di più, perchè ho finito l'università, ho cominciato l'analisi e non è che la situazione sia migliorata molto.
Ma prima c'è l'analisi. Poi c'è il cinema. E il teatro, spesso, ho continuato a farmelo da sola.
Metti che dovevo dare da mangiare al cane, e quindi i truccosetti ci dovevo rinunciare. Ma è una questione di scelta.
Le scarpe da ginnastica che ho messo per quattro anni le ho trovate nell'immondizia.
E spesso mi è toccato farmi prestare soldi, specie se volevo andare in vacanza.
E menomale, sì, che c'erano le cose comunitarie. Ma soprattutto menomale che potevo organizzarle dall'ufficio, che nove centesimi per un messaggio, spesso, non li avevo.
Non è un problema. Sono momenti che si passano, soprattutto i primi tempi che si vive da soli, se si è andati via di casa da scapestrati come me.
Però scusa.
Mi sento anche un po' cretina a pensare che per non fare tutti questi mille sacrifici mi bastava non andare troppo al ristorante.
Ma forse è la maledizione di Padoa Schioppa che si riversa su di me.
O forse, con un po' di onestà intellettuale, rifatti i conti.

Anonimo ha detto...

oh, nessie!
mi unisco anch'io alle congratulazioni per fine lavoro e sopravvivenza virtuosa e inizio dell'era dei lussi.
altresì, però, mi domando (come l'amica E.) come hai fatto. cioè, io sono uno dei privilegiati che ha uno di quei contratti che non si fanno più. e guadagno quello che presumo tu guadagnerai nell'epoca dei lussi. e sì che ho una rata del mutuo improbabile ma, ti giuro, con gas, luce, telefono, amministrazione, veterinario e assenza di svaghi (zero ristoranti, una pizza ogni tanto, zero alcoolici,un paio di pantaloni, due magliette, un paio di scarpe all'anno, cinema una volta ogni due mesi) devo far conto su tredicesima e quattordicesima per non saltare i pagamenti. il biologico lo saluto da tempo, che costa troppo. unici stravizi, 4 euri e 50 di tabacco e 7/10 euri per un dvd usato a settimana.
non far sentire anche me uno stronzo che non sa vivere: dimmi dove ti compri vestiti e dove fai la spesa! se costa poco e rientra nel mio budget, sono pronto anche a girare con una gonnellona a fiori e le ballerine!
nota a prate, ultima ma non ultima: da come l'hai scritta, sembra quasi che le serate-comune-ty siano un ripiego al sushi. stasera ti còrco di mazzate! :-)

lanessie ha detto...

Scemetti.
se volevo fare una guida alla vita con 400 euro non scrivevo questo post qui.
Questo è un post sul fatto che è finita e che ce l'ho fatta.

Però visto che siete curiosi e critici, esplico.

Innanzitutto ho fatto un anno da maestra, prima del servizio civile, e ho guadagnato 1200 euro al mese, spendendone 700. Poi ho preso tre mesi di sussidio.
Questo ha voluto dire iniziare quest'anno con i soldini da parte.
Certo che se no altrimenti col cazzo che ce la facevo.

Poi ho fatto i doppi e i tripli lavori, che hanno voluto dire, ad esempio, 2500 euro a fine dicembre.
Ecco.
Però io mi chiedo.
Lo sapevate, voi due, di tutto questo.
Io mica ho scitto un post in cui dicevo E' bella la vita a 400 euro. Dicevo Ce l'ho fatta, a modo mio, pensandoci con un anno di anticipo e non trovandomici di colpo, da licenziata o da precaria.
Bah, ci sono delle volte che sembra la commissione mitrokin, qui.

Anonimo ha detto...

...e noi sì che lo sapevamo, scemetta! :-) ma magari uno che non lo sapeva leggeva la frase "Ma insomma, confesso che ho vissuto, con quattrocentotrentatre euro al mese. Padoa Schioppa? Prrr." e si sentiva un po' coglionato, che non ce la fa con 1000. eh.
e noi siamo orgoglioni che ce l'hai fatta, sudando. come tutti noi. e per questo siamo contenti. :-*
...e ti va bene che è solo la commissione mitrokhin... :-)

lanessie ha detto...

:O)

Un bacio.
Hasta sera, Berja!