mercoledì, luglio 28, 2010



Non c'è niente come una casa nel delirio per farti sentire in colpa a scrivere il post della pausa pranzo.
Potrei usare i tre quarti d'ora che mancano all'equipe per fare un sacco di cose utili: fare scatole degli Oggetti del Paradiso, avere il coraggio di aprire il Baule dell'Ignoto, fare una prima selezione delle cose che navigano tra i ripiani della camera per permettere a Quell'uomo di fare la seconda, la Definitiva.
E invece mangio semola di cus cus unito all'avanzo delle seppie e piselli di ieri sera mentre i due gatti si scannano sulle sedie ai loro ultimi giorni di vita.
Le sedie, non i gatti.
Ci sarà un momento che guarderò il calendario e dirò Ma come abbiamo fatto ad arrivare a fine agosto con ancora tutte queste cose da fare?
E sarà in quel momento che mi ricorderete della semola di cus cus davanti al post di oggi.

E' un periodo che quando trovo il tempo di aprire la pagine bianche del post, penso che dovrei scrivere di sociale e di politica, ma poi non mi viene, dopo tutto questo narrare di pulci, scatoloni e sentimenti.
Però sappiate che rispondo alla carenza buttando ami con attaccati succulenti vermi politici ad ogni sconosciuto possibile. Vis à vis.
Ieri, per esempio, al baretto del parco di un luogo sconosciuto ai più sulla Salerno-Serravalle, uscita Busalla, sono riuscita a fare passare con la settantenne che mi stava scaldando il toast per pranzo che:
- è facile lamentarsi dei politici, ma ha visto che buonauscita prende l'amministratore delegato della BP? E poi ci vengono a dire che il privato è meglio del pubblico.

- certo che è dura essere ancora dietro ad un bancone di un bar a settantanni, ma pensi agli operai della fiat, che adesso delocalizzano le fabbriche. Con tutte le sovvenzioni statali che ha sempre preso la Fiat. Hanno sempre fatto così, signora, sono nazionalisti solo quando fa comodo a loro.

- Mi dà una bottiglietta d'acqua gasata? Con tutto che di solito l'acqua me la porto, eh. Ma oggi non ho neanche il pranzo. Però certo che l'acqua è giusto che sia di tutti, no? Infatti ha visto la raccolta firme per il referendum? E' importante, il referendum.

Ecco, così.
Porta a porta.
Nel senso A.V., Avanti Vespa.
Porta a porta come quando si consegnava l'Unità.
Non sarà un lavoro di massa, ma funziona. Perchè poi la gente ragiona, eh. Che la gente sia stupida non è una tesi nostra, è una tesi loro. Bisogna ricordarselo.
Io ho delle categorie preferite con cui fare politica ad personam.
I tassisti e quelli che attaccano bottone per primi. E le commesse delle catene in franchising, se il negozio è vuoto.
Non sarà un gramsciano lavoro di massa, ma dovete provarci: è molto più divertente che parlare del tempo.

lunedì, luglio 26, 2010



L'errore è che non sto tenendo il conto dei sacchi di spazzatura XXl condominio che stiamo buttando via.
Credo che siamo al decimo o all'undicesimo.
E la casa, in tutto, è 45mq.
Cosa, un maschio varie volte single di 42 anni non riesca ad accumulare in un appartamento, potrebbe essere materia d'indagine.

Io vi dico solo che la mia top3 prevede:
Terzoposto: una maschera a gas
Secondoposto: "La vera guerra", R. Nixon, ed. Corno
Primoposto: una tazza con disegnato un camion, con il vetro oscurato tipo argentato, che quando la tazza si riempie, dal vetro oscurato emerge un signore con un paio di occhiali da sole degli anni '80 e una pubblicità tipo Tamoil.

No, la tazza e Nixon non li abbiamo tenuti.
La maschera a gas si, è fichissima.
E i trasferelli degli anni '70 categoria "I beduini", li abbiamo tenuti.
E una gabbia da uccellini uscita dritta dritta dalle Mille e una notte.
E anche il corano in miniatura, metti mai. Lo piazziamo vicino alla tazza di Lady D. Che non è quella della foto, ma insomma, diciamo che il design è simile.

Lo ammetto, mi sto divertendo come una pazza, in questo repulisti dove ho il suo benestare nel scegliere (quasi) tutto quello da tenere e quello da buttare.
Ogni tanto interviene, lui.
Ha salvato Buzzati, il deserto dei tartari, che a me fa schifo schifissimo e mi sembrava non si meritasse il paradiso insieme agli Ignacio Taibo II, ai Pennac, agli Erri de Luca, ai Simenon, agli Izzo.
E invece Quell'uomo l'ha ripescato dall'Inferno dentro cui era piombato insieme a Baricco, Nixon, Brizzi. Insieme a Cucina con fantasia, La Cucina creativa e Antipasti. Insieme al Grande Camelino di peluche, al delfino di vetro, ai quaderni dei conti dell'azienda datati 1993.
Buzzati si è salvato.
Ma il resto non sta passando, attraverso il setaccio della sopravvivenza, in attesa dell'arrivo dei mobili nuovi e delle scatole e scatole dei miei, di libri, che Quell'uomo secondo me non ha mica capito ancora cosa lo aspetta.

In tutto ciò, tra sacco XXL e l'altro, sono ancora chiusa fuori casa, sto ancora aspettando l'ok della disinfestazione per poter fare le scatole e abbandonare definitivamente la Casa numero 14.
In tutto ciò, tra una scatola e l'altra, ho ancora i centri estivi, ho ancora gli adolescemi, ho ancora il riordino dell'ufficio e la progettazione in vista dell'autunno.
Però tutto si tiene magnificamente insieme.
Abbiamo il Quaderno della Convivenza, ci regaliamo i concerti, le canzoni notturne, gli spettacoli teatrali. Scandagliamo tutto quello che di gratuito offre questa città, incredibilmente e meravigliosamente attiva quest'estate, e ci precipitiamo a destra e a manca con un motorino che chiede pietà e restauro.
Lavoriamo 8 ore e ci sembra sempre che quella sia una piccola parentesi, il lavoro, perchè è nelle altre 16 ore che facciamo cose, prepariamo la convivenza, impariamo a sopportarci e a prenderci in giro.
Siamo due insopportabili maschi alfa, ma stupidamente e reciprocamente innamorati.

giovedì, luglio 22, 2010



Se vi consola, non faccio in tempo neanche a leggere le mail.
Giro per centri estivi così tanto che sono molto, molto più abbronzata di quando ho fatto tre giorni sul mar rosso e quei 15 giorni in sardegna nel 2003.
Mi dicono che la giusta definizione l'ha data Monica Vitti negli anni '70.
Tette biscottate.
Ecco.
Si, poco fine, va bene.
Ma mi sembrava rendesse l'idea.
Ma poi torno, eh, torno.
E man mano che perderò l'abbronzatura, scriverò.
E ne sarò ben felice.
Che, ora come ora, ho un tale segno del costume che mi sento bionda.

venerdì, luglio 16, 2010


"...io, le uniche classi sociali che sopporto, sono il popolo e l'aristocrazia. "

(Sentita oggi al tavolino di un bar sotto la Casa della Convivenza)

giovedì, luglio 15, 2010



I concerti estivi sono una cosa bellissima perchè li puoi sentire anche senza pagare il biglietto.
Ieri, noi coppia immersa nella crisi economica e con una previsione di spesa all'ikea, ci siamo piazzati fuori dai cancelli dell'Arena del mare a sentire Diana Krall.
Era noiosa, un po'.
Brava, eh, e bravini i musicini, però un po' noiosa.
Per fortuna che andare a vedere i concerti ai tempi della crisi vuol dire anche arrivare in ritardo e potersene andare prima dei bis.

C'era un bel po' di gente, che si ascoltava Diana Krall fuori dai cancelli, ieri.
A me è una scena che mi è piaciuta tanto.
Perchè l'arena del mare non è che ci passi davanti per caso, senti la musica pensi Oh, è Diana Krall, mi fermo un po' ad ascoltare.
All'Arena del mare ci devi andare proprio apposta.
E simbolicamente era una scena bellissima, perchè gli organizzatori hanno tirato su una fila di container che sembra la zona rossa, e le transenne in fondo, e poi delle altre transenne più avanti, così che proprio nessuno potesse scavalcare e rubare trenta euro di bigletto.
Ma tanto si sentiva lo stesso.
Era una scena bellissima, perchè mi sembrava proprio il concetto del pubblico che vince sul privato.
Che puoi tirare su le transenne e pagare quelli con la maglietta con scritto Staff per essere proprio sicuro che io non entrerò senza biglietto, ma noi, seduti lì fuori, la musica la sentivamo nè più nè meno di quelli dentro.
E con un sacco di libertà in più. Le chiacchiere, lo svacco, i commenti ad alta voce.
Così mi sono divertita molto.
Che se invece avessi pagato trenta euro, che li pagherò per Bollani, perchè abbiamo estratto un concerto dell'estate che ci paghiamo e ha vinto Stefano Bollani, ma se avessi pagato trenta euro per Diana Krall adesso avrei scritto tutto un post dicendo Brava eh, ma troppo jazz, troppo free.
E invece così posso meravigliosamente dirvi Diana Krall? Un po' noiosa, ma così divertente...!

mercoledì, luglio 14, 2010



Tornata stanotte dal meeting antirazzista di Cecina.
Ho trentacinque mail di lavoro a cui rispondere, e scrivo il blog, che tanto i corridoi sono deserti e afosi, io sto sudando sette camicie e un vestito color cartazzucchero, e ricominciare a lavorare non è mai cosa semplice.
Mentre ero via sono successe delle cose bellissime.
Intanto ho ricevuto una mail piena di cose carine da un amico lontano, e devo soltanto trovare il tempo per rispondere.
Ma soprattutto.
Indovinate un po'.
Rullo di tamburi.
Trombe e fanfare.
Trepidazione.
Le pulci sono morte.
Kaputt.
Distrutte.
Arrese.
Sterminate.

Come sempre, uno fa un mese di battaglia, e poi al momento della vittoria non c'è.
Assenza giustificata al 24 di aprile.
Che fossero morte, me l'ha detto Quell'uomo, che è entrato nella casa numero 14 insieme a Colui che tutto può con il suo spruzzino velenoso, e ha certificato la morte definitiva delle bestie.
Il coroner delle Piaghe d'Egitto.
Colui che tutto può con il suo spruzzino velenoso, mi ha mandato a dire di non pulire il pavimento, non ancora, che metti che ne risorge una, una sola, subito affoga nel ddt di ultima generazione.

Ma io non ho nessuna intenzione di pulire.
Io adesso faccio su scatole e scatole e me ne vado.
Il Polpo Paul, l'oroscopo di Breznev su Internazionale, i saldi dell'Ikea e altri inequivocabili e scientifici segnali mi dicono che è decisamente il momento del gran salto.
Casa numero 15: La Convivenza.

Tornare da Cecina, ieri, e sentirsi a casa, non ha prezzo.

venerdì, luglio 09, 2010



Il suono Blog non è mai stato così onomatopeico.
Mi sto sciogliendo, e ve lo scrivo qui, sicura di trovare condivisione e comprensione
Sono puzzolente e sudata come un grasso bluesman della Luisiana, pace all'anima sua.
Sua della Luisiana, non del bluesman.

Ieri sono morta.
Sono tornata dal centro estivo e sono svenuta sul divano.
Morta lì e risorta tipo oggi.
In tempo per l'ennesima disinfestazione dalle pulci.
Pensavate mica che avessi cambiato argomento?

Io mi sono fatta l'idea che la Scienza delle Disinfestazioni sia qualcosa di simile alle Leggende Metropolitane.
Ho un liquido che se lo dai dopo tre giorni le pulci muoiono.
Ho un cugino che gli è bastato l'olio essenziale dell'erboristeria.
Io una volta ho visto una pulce che sembrava il coccodrillo delle fogne di new york.
E tutti a dire che quello prima ti ha raccontato una boiata, lo sanno tutti che quel sistema non funziona.
Prova questo, invece.
Questo funziona sicuro.

E così abbiamo superato la boa del mese di convivenza, disinfestazione dopo disinfestazione.
Ne parlavamo ieri.
Galeotte furono le pulci.
Due decostruzionisti della coppia come noi, non avrebbero mai accettato di dirsi Ok, da adesso si vive insieme.
Avremmo accampato scuse e ritardi e rimandi e Non posso.
Così invece ci siamo trovati.
Volenti o nolenti, un piano b non c'era, non c'erano scuse.
E funziona.
Funziona magnificamente bene.
Belli, stravolti e felici.
Un po' tesi, nel primo periodo, ma sempre meno, sempre meno, sempre meno...

Siano benedette le piaghe d'egitto, se portano alle Tavole della Legge di una relazione felice ma - Signore ti avviso - io non sono così tanto ebrea, e lui non è così tanto arabo: siamo pronti a sopportare insieme soltanto fino alla Moria del Bestiame.

L'analisi politica dell'edicolante



"Ma oggi sono usciti, i giornali?"
"Soltanto quelli di destra e Il Riformista".

lunedì, luglio 05, 2010



Io credo che mi arrendo.
Riepilogo: due disinfestazioni con lo zyklon b della bayer, con me stessa medesima generale delle forze armate.
Una pulizia generale ed etnica, Generale Cenerentola, con repellenti e alcool.
Due fumogeni - uno tirato dal Generale Mac Chrystal e uno dalla Memoria del 30 giugno.
Tre settimane senza un gatto nè un umano per sfamarsi.

E sono vive.

Vive, vegete e numerose.
Sono entrata con il mio vestito di scena, la tuta da imbianchino usa e getta, e sono stata come al solito ricoperta da questi adorabili esseri del Signore.
Costantino, l'Uomo delle Pulci, dice che a questo punto si arrende anche lui.

Io emigrerei anche subito, che tanto ormai non mi ricordo quasi più la strada di casa, ma la questione è Come portare via le mie cose?
Intanto Come portare via le mie cose e non le pulci?
Ma anche Come stare dentro casa senza essere divorata? Perchè la tuta da imbianchino rende visibile il nemico, ma non previene dai morsi.
E se qualcuno di voi ha fatto un trasloco a luglio, nella sua vita, sa che inscatolare libri con addosso tre strati di vestiti, guanti e cappello non è consigliato dalla bibbia di Gondrand.

Io di traslochi a luglio ne ho fatti parecchi.
Il più famoso, in questo periodo di 9 anni fa, ad una settimana dal G8.
Allora, mi dico, le pulci non possono essere peggio del luglio 2001.
Non c'è stato niente di peggio del luglio del 2001.

La vivo così.
Tipo come se avessi casa in zona rossa e non potessi tornarci.
Ho una tuta bianca, ho degli esseri merdosi che occupano casa mia, ho un padrone di casa ignavo, sono tutta piena di ponfi e graffi ( i graffi sono miei, ma guai a voi se dite che è come la storia della molotov).

Insomma, è come sempre una grande metafora.

Il Signore delle pulci mi ha detto che una soluzione potrebbe essere quella di innondare il pavimento con una sostanza bianca e velenosa.
C'è un attrezzo apposta, per farlo.
Non so, facciamo che ci penso.
Detto fra noi, mi ricorda decisamente troppo un estintore.

sabato, luglio 03, 2010

E' in corso l'ennesima disinfestazione.
Il responso Lunedi.
Nel frattempo...


"...Gli anni '80 hanno cambiato tutto. Se Lama fosse stato segretario durante il riflusso, gli avrebbero fatto cambiare il nome in Gilette".
(Quell'uomo, a tarda notte, aspettando lo sciopero generale)