mercoledì, gennaio 31, 2007



HO TROVATO LA BRUGOLA IKEA!
HO STRETTO LE VITI DEL LETTO.
BASTA POCO PER SALVARSI DALLE EVENTUALI RAPPRESAGLIE DEI VICINI DEL PIANO DI SOTTO!


IN RISPOSTA ALL'AMICA E, SU PARTIGIANI E RESISTENZA

"...Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta la parola antifascismo e la parola resistenza sembravano due parole cariche di retorica e vuote di significato.
Forse per via che di resistenza e di antifascismo, da un certo momento in poi, si sentiva parlare solo nei discorsi ufficiali e uno quando sente un discorso ufficiale gli viene l'impressione che valga la legge formalizzata dal matematico e logico Aleksandr Zinov'ev, legge che dice che tutto quel che è ufficiale è falso.
Dopo poi questi ultimi dieci anni, nei discorsi ufficiali nessuno ne parla più, è come se avessero riacquisito verità e significato, la parola antifascismo e la parola resistenza."

(dal libro che sto leggendo e che continuo a non dirvi cos'è)


DI FUGHE E SCELTE DI VITA
Stamattina io sono fuggita dall'autobus delle sardine, il 35 piombato.
E ho preso la metropolitana. Vuota e con i posti a sedere.
Perchè ho iniziato un nuovo libro.
Che è bellissimo.
E che non dico cos'è, anche se prima o poi dovrò ammetterlo.
Un sano ritardo di 10 minuti in cambio di due gustosi capitoli.
La bilancia di questo mercoledi mattina pendeva a mio favore.

martedì, gennaio 30, 2007



SERIE ARGOMENTAZIONI
Ecco, no, anch'io a questo punto intervengo seria su questa cosa qui delle elezioni.
Che poi mi iro. Che dio mio, lo scrutatore non votante come amica no, eh?!?
(http://diversamentequilibrata.blog.kataweb.it/la_storia_di_e/2007/01/la_sinistra_non.html)

Io tra l'altro credo che lo so da quando l'amicaE la odia, la Candidata Sindaca M.V.
La odia da quando io, lei e il kggb ci eravamo appena fatte il corteo dello sciopero generale, che era un corteo tremendo, zitto, muffa e caffè al bar che tanto li riprendi che vanno piano. E noi tre lì, serie e senso del dovere. E poi, proprio in piazza, tutte e due, io e l'amicaE, incontriamo i nostri Amori Perduti. E ci diciamo ma che cazzo di giornata di merda, andiamo a vedere HarryPotter al cinema.
E mentre andiamo verso il cinema vediamo lei, la Candidata M.V., che mentre tutti in piazza operai con gli studenti, lei fa sciopping.

Allora, proprio perchè io la capisco l'amicaE, che io l'avrei sbattuta nella vetrina a manganellate, io, la Candidata. Io però voto.
Intanto prima voto alle primarie, e voto il Poeta dell'Odio Proletario. Questo sicuro. Che perde. Ma con il mio voto, perde.
E poi voto la Candidata Sindaca.

Intanto perchè - prima argomentazione - il Personale Politico io lo condivido, ma la Politica Personale non gliene frega un cazzo a nessuno. Che nessuno va dall'amicaE e le chiede perchè non hai votato? Hai forse qualcosa da dire a questa sinistra che fa schifo? Che si si, lo sa lei dentro. Ma anche mentre scendevano l'aventino lo sapevano loro dentro.

E poi per un sacco di altre ragioni. Che sono che il mio Assessore di riferimento tanto l'Assessore non lo fa più. Ma ci sarà qualcun'altro. Qualcuno di schifo. Qualcuno di medio. Qualcuno di buono. (questa era la seconda argomentazione).

Poi perchè a me sembra che "Genova si riconferma la Stalingrado d'Italia" fosse il titolo più bello che potessero fare quando abbiamo rivotato il sindaco Massone. Ed era un sindaco Massone, eh, mica una Guardia Rossa. Ma che titolo, signori! (terza argomentazione).

E poi perchè a Genova la destra è quella che mi viene a criticare il fatto che insegno ai bambini i diritti umani, sono i negozianti merdosi che non vogliono le zone pedonali, sono quelli che dicono che i vicoli fanno schifo ma un monolocale fanno 1000€, e che la moschea la devono chiudere, sono quelli che i tacchi a spillo, la permanente e ci vorrebbero più parcheggi.
E io mi fa schifo che li lascio vincere.

E avevo un sacco di argomentazioni migliori, più politiche, più calibrate.
Ma poi penso a questi qui e mi dico: ma non fosse altro per vedere un'altra volta quelle facce di merda deluse, eh?


ECCOLI, I MERAVIGLIOSI ATTORI GRAMSCI29 ALLE PRESE CON LA PERFORMANCE.


da sin a destra: MarlynManson,L'Attore, l'Attrice Bionda, La Piccola Rivoluzionaria.

lunedì, gennaio 29, 2007



CARDINAL RUINI, LEI COSA NE PENSA DI FREUD?

Sabato notte ho fatto un sogno.

Ero ad una riunione della CEI.
Immaginate un' Aula Magna enorme. Una specie di Parlamento. Ma con i preti.
In questo enorme parlamento di preti, un altrettanto enorme proiettore.
E il Cardinal Ruini.
Immenso e inquietante, a lato del proiettore. Che parla senza bisogno di microfono. E tutti lo sentono, anche noi delle ultime file.
Noi, che poi ero io e chissà chi altro.
...E il Cardinal Ruini, come Pippo Baudo, presenta uno dopo l'altro una serie di filmati di propaganda CEI: bambini dell'africa, matrimonio, amore secondo natura...

All'improvviso, Pippo Ruini si infervora, perchè è giunto il momento del piatto forte: un filmato sull'aborto. E il filmato inizia con un bambino nell'acqua, come IN UTERO dei Nirvana.
E io e i miei compari ci tappiamo le orecchie e iniziamo ad urlare "LA LA LA LA" e con noi altri piccoli gruppi di dissidenti sparsi nell'aula magna. Un immenso LA LA LA LA, orecchie tappate e occhi chiusi.
Ed è allora, proprio allora, che Pippo Ruini accende la luce urlando "Chi è stato?"!?", squadrandoci uno ad uno negli occhi terrorizzati. E di fianco a me, ormai piccola piccola nel mio timore del rogo, si materializza la mia professoressa delle Medie urlando: "Vanessa! Sei sempre tu! Tu e il tuo infantilismo!".

Ecco.
Sabato notte ho fatto questo sogno.
E non vedo l'ora di raccontarlo mercoledi alla pissicologa.



AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH

Questo signore è Paul Wolfowitz.
Che non fa il cameriere, di lavoro.
Non fa l'operaio.
Non il metalmeccanico.
Non fa la casalinga.
Non fa il commesso da H&M.
Non fa neanche il libraio, il bibliotecario, il sindacalista, il barista, il croupier, l'informatico.

Questo signore di lavoro fa il PRESIDENTE DELLA BANCA MONDIALE.

E, in visita ufficiale in Turchia si è tolto le scarpe per entrare in moschea.
...Poi dici che gli americani li odiano, gli arabi.


NOOO, GIA' LUNEDI MATTINA?


CITAZIONI, O I DISCORSI DEL SABATO POMERIGGIO

"Propongo lo sterminio di quelli che non capiscono di cosa lì si accusa"

(L'imprevedibile Rivoluzionario , a proposito del processo Eichmann)

sabato, gennaio 27, 2007



SORPRESA
A me ci piacciono le persone che fanno le cose da sole.
E poi ti fanno una sorpresa.
L'ho già detto, che mi piace chi sa rispettare i tempi.
Cosi' l'Imprevedibile Rivoluzionario ha fatto un blog. Tutto lui da solo se l'è fatto.
E poi ha aspettato di venire a Genova, che io gli dicessi di entrare in un internette point e con nonscialans ha aperto la pagina.
Così adesso ve lo dico a tutti che c'è anche il blog dell'Imprevedibile Rivoluzionario.
E che sarà pieno di cose NoTav.
Ma anche noiose cose da scienziati.
Però per fortuna ci sarà anche tutta la parte delle cose che mi piacciono a me dell'Imprevedibile Rivoluzionario.
Cosi adesso non ve lo devo spiegare tutte le volte perchè.

etalpa.blogspot.com

venerdì, gennaio 26, 2007



GIOVEDI
Io ieri aspettavo un pacco con il Corriere Espresso.
E, aspettando, ho dormito un'oretta sotto il piumone caldo, ho messo a posto gli armadi, ho fatto un sacchetto con gli avanzi da mettere nel bidone verde dei vestiti usati,ho pulito e lavato il pavimento, ho pulito la cucina, ho attaccato la lavastoviglie, ho messo la roba in lavatrice, ho ritirato la roba stesa, ho finito un libro, ho scritto i progetti per il Museo, ho cantato, ho fatto una doccia, ho ballato flashdance in ingresso in accappatoio mentre cercavo una maglia pulita, ho fatto la ceretta, ho preparato le patate gratin al forno, ho mangiato guardando Truffaut.
Quello stare bene, quel profumare di buono, quella casa che è tua, quell'aria fredda nel cielo grigio, ma fuori. Un pomeriggio tutto per sè.

giovedì, gennaio 25, 2007


COME NATALIASPESI - RECENSIONE

Io ci sono tante cose che mi piacciono.
Ma ce ne sono tre che mi piacciono molto molto.
E sono i bambini.
E sono i film.
E sono le rivoluzioni.
Poi ce n'è una quarta, come diceva Groucho Marx.

Così ieri siamo andati a vedere "La guerra dei fiori rossi" che comprendeva le prime tre cose. E la quarta no, ma va bene così, che poi arriva il wik end.

Avrei dovuto insospettirmi, lo ammetto. Che a me gli asiatici - intesi come cultura eh, che poi mi si taccia di razzismo - non mi piacciono punto. Tutte quelle cose di arti marziane ed esoterismo, e profumi d'incenso e manga e lentezza interiore e agopuntura e sushi a me ics.
Salvo giusto giusto la salsa agrodolce, la grappa di rose e l'esercito di terracotta, di tutta la millenaria cultura cino-nipponica.
Ma io, come un coniglio davanti ai fari di una macchina, mi sono lasciata abbagliare dal trinomio film/bambini/rivoluzione e sono andata.

La trama è questa.
C'è un bambino dal nome cinese e dagli occhi a mandorla che a quattro anni lo mettono in asilo. Mmmmille bambini e due maestre. Con i nomi impronunciabili. L'asilo maoista sembra una scuola delle suore ma non li picchiano e le maestre non hanno i baffi. Altra differenza, se un bambino è buono lo premiano con dei fiorellini rossi di carta e non con le immagini delle vite dei santi.
Poi, tutto come dalle suore. Umiliazioni pubbliche, dormitori enormi, canzoncine sceme. Così tanto simile che la mia amica di Quito Alta (Bg) diceva che le sembrava precisa precisa la colonia estiva della Dalmine.
Comunque la trama non c'è.
C'è che questo bambino si rompe le palle di canzoncine sceme e non riesce mai ad avere un fiore rosso. E allora mette in giro la voce che la maestra (comunista, del resto) si mangia i bambini.
E organizza tutta una rivolta notturna di bambini di quattro anni che tentano di assalire la maestra con una corda fatta di lacci di scarpe annodati. La maestra si sveglia. Tutti nei letti. Lacrime.
Questo è tutto quello che succede nel film. Poi una gran qantità di cose che se uno di lavoro fa magari l'impiegato, la commessa o il manager e i bambini mai li vede, di vederli al cinema è contento e ridacchia. Che ci sono tutta una gran quantità di bambini che fanno cose da bambini: puzze, rutti, cacche.
Ma io ne facevo anche a meno.

E in più io mi chiedo, ma una volta che paghi 6 truccatori, non puoi pagare anche un pedagogista che te lo spiega cosa fanno i bambini veri, e non quelli dei film?
Che questi, a quattro anni, pensano: allora, dobbiamo legare la maestra ma non abbiamo una corda lunga! Idea, sono le quattro del mattino, svgliamo 65 bambini che tutti, in silenzio, si tolgono le stringhe dalle scarpe e le annodano una con l'altra con nodi belli stretti e poi facendo silenzissimo tutti e 65, belli svegli e scattanti, in perfetta fila, da soli, vanno a legare la maestra.
Seeeee...
E poi i quattrenni dagli occhi a mandorla sono doppiati in italiano dai bambini scemi che fanno le pubblicità. Yo Hin di Latina e Mau Mau di Frosinone.

Che questo regista qui è un dissidente.
E secondo me se si metteva davanti ad un carro armato in piazza TienAmmen faceva il dissidente con più onore e con più gloria. E io non pagavo il biglietto.

martedì, gennaio 23, 2007



POPPER SANTO SUBITO
Sono circondata.
Vorrei uscire con le mani alzate implorando almeno la pietà di una fine rapida e indolore.
E invece no, infieriscono.
Attaccano da tutti i fronti.
E neanche una Stalingrado a fermarli.
Un innarestabile esercito di scientisti.

E mi circondano parlando di mioni, di frattali, di magnetismo, di circuiti. Se parlano di resistenze io ho un attimo di speranza, ma non è mai quella resistenza lì.
E credono di uccidermi a fuoco lento. Ma io li ho spiati e ho capito dove sta il trucco.
Ho capito che c'è un codice etico che firmano tutti gli scientisti del mondo.
E prima di firmarlo fanno un rito, un rito di Adesione alla Scienza.
Il rito impone di giurare, con la mano appoggiata su una calamita, le seguenti parole: IO, UNA VOLTA UMANO E DA ADESSO IN POI SCIENTISTA, GIURO DI ADERIRE PER SEMPRE ALLA SETTA. DA QUESTO MOMENTO IN POI, QUANDO UN FRATELLO SCIENTISTA PARLERA' CON ME, IO FARO' FINTA DI CAPIRE CIO' CHE MI STA DICENDO. RISPONDERO' A TONO. USERO' GLI STESSI TERMINI PER CONFONDERE IL NEMICO. E SOPRATTUTTO ANNUIRO' SEMPRE, SEMPRE ANNUIRO', SEMPRE.

Ed è così che la PaceFortissima - n° di tessera 345678 - può parlare sul suo blog di "mioni", facendo finta che esistano veramente.
Ed è così che Jennifer e l'Imprevedibile Rivoluzionario (n° di tessera 67590 e 67591) possono stare un'intera serata a rimpallarsi termini come "magnetismo" e "F di X" annuendo con la testa mantenendo uno sguardo serio e scientifico.
Ed è così che qualcuno può dire delle parole a caso come "cosa fa una ruota ferma? aspetta un momento" e far ridere tutti gli altri. Perchè hanno firmato! E' un patto di sangue. Ma non c'è nulla di vero. E' un Truman show della scienza.

Allora io farò così.
Mi farò una finta tessera n° 4563920 con i metodi che insegnavano su topolino negli anni '80, carta e pennarelli. Giurerò su una finta calamita, di cioccolato fondente.
E poi girerò per conferenze ed università parlando di "shfazzo del brontusone" e "reazioni dello sfraxo immerso in una particella di squinto".
E tutti annuiranno, seri, e trasmetteranno il Verbo dello shfazzo e dello squinto.

E quando una voltà concluderò una mia conferenza con la battuta "Cosa fa un mattarello pieno di farina? rotola su un brontusone" tutti si sbellicheranno dalle risate tenendosi la pancia.

lunedì, gennaio 22, 2007



NO DAL MOLIN
Io non fumo. Non mi drogo. Vivo anche senza caffè. Ma ero in crisi d'astinenza. Seria. Profonda. Di quelle da Radiofreccia.
Ero in astinenza da corteo.
Che questo è il vero dilemma della gente di sinistra. Che vota per vincere e poi si annoia.
Ma per fortuna abbiamo eletto Prodi. E Prodi ha fatto ministro degli esteri D'Alema. E così il 17 febbraio ce ne andiamo a Vicenza al corteo No Dal Molin.
Che è un sabato.
E noi partiamo. Con le scarpe della manifestazione, il thermos del caffè, la sciarpa rossa, lo zaino comodo, il Manifesto.
E partiamo per vedere un'altra città tra gli slogan, come Roma che prima di fare la turista già conoscevo Stazione Termini- Colosseo in ogni bar, in ogni muro, in ogni venditore di cocomeri.
Come Milano che ormai c'abbiamo l'occhio per contarci al concentramento. Come Torino.
E già mi sento bene, con questa meraviglia che è camminare insieme per le strade, chiedendoti se sarai quell'uno su venti contato dalla questura.
Scarpe, thermos, sciarpa e Manifesto.
E un bel pensiero antiamericano, che è l'ora.


CITAZIONI2

Io e l'imprevedibile rivoluzionario sugli scogli. Buio. Freddino. Le onde spruzzano. Io dico che rimaniamo lì fino al secondo grosso spruzzo di seguito. Lui dice ochei. Arriva la prima onda con grosso spruzzo. Profumo di sale, umido. Aspettiamo la seconda onda. Arriva la seconda onda. Io, davanti, non mi bagno. Gli spruzzi mi deviano come quando si preme lo spray colorato contro la mascherina di plastica.
Lui, dietro, viene sommerso dagli spruzzi e le sue scarpe cambiano colore.
Io dico SI VEDE CHE SI BAGNA SOLO CHI SE LO MERITA. E scendo dallo scoglio.
Al secondo passo ho tutti e due i piedi in un'imprevedibile e infida pozzanghera.
Si bagna solo chi se lo merita.


CITAZIONI

"okay, okay, non lo dico più, che poi mi butti dal quarto piano e diamo ragione a quelli che dicono che in val di susa è pieno di anarcoinsurrezionalisti"

(L'Imprevedibile Rivoluzionario in autocritica)

giovedì, gennaio 18, 2007



CON LA LACRIMA, COME UNA SCEMA
Io non so se si capisce cos'è.
E' la foto di due gemelli nella pancia che si danno un bacino.
Sembra che sia una forma d'affetto prenatale che spiegherebbe tra l'altro l'attaccamento tra gemelli dopo la nascita.
Ve lo devo dire a che livelli pietosi sia il mio istinto materno?
Devo dirvelo che sono all'internette point con il magone?




AMAREZZA
Io lo so che da qualche parte c'è la chiave.
E' una chiave da non destare sospetti, magari lunga lunga ma in fondo banale, con un portachiavi inutile, di quelli da uovo di pasqua.
Una chiamaleonte, che si mimetizza.
Ma con quella chiave io lo so che si può aprire un armadio che sta da qualche parte, con le ante girate contro il muro e un'aria da cosa ci faccio io qui?
E dentro all'armadio io lo so che ci sono tutti quegli oggetti che si chiamano prove. E si chiamano Ustica, Piazza Fontana, Reggio Emilia, Portella delle Ginestre, Sant'Anna di Stazzema, stazione di Bologna, Cermis...

E qualcuno ieri ha preso la chiave, il suo portachiavi di plastica scolorita, ha girato l'armadio, ha aperto le ante e ci ha infilato dentro anche le molotov del G8.
Tanto, finchè c'è spazio...

mercoledì, gennaio 17, 2007



INQUIETANTE
Guardate la foto.

e' una protesta durante le sfilate.
La tipa del collettivo animalista è già salita in passerella.
Urlando.
Sono intervenute le guardie del corpo.
E la polizia.
E lei non voleva farsi portare via.
E allora sono arrivati altri quattro.
E la stanno portando via.
Stupore dal pubblico, immagino. OOOh, Aaaah, Ma insomma...!

E guardate lo sguardo della modella dietro di lei. Guardatelo.
E ditemi se ci trovate qualcosa di vivo.


DELL'INSONNIA E DELLA FATICA DEL RIMANERE SVEGLI

Io sono due o tre mesi che non dormo.
Non proprio del tutto, che non dormo.
E' che sono stata abbandonata dalla mia fase REM.

Io vado a dormire. Mediamente tra le 11 e le 2.
Bicchiere d'acqua.
Finestra aperta.
Cambio dell'aria.
Spazzolino e denti.
Cotone e struccante blu.
Pantaloni neri della tuta.
Maglietta rosa a maniche lunghe.
Finestra chiusa. Aria cambiata.
Libro.
Luce da lettura.
Lettura.
Malox.

Quando spengo la luce so di avere sui bordi delle labbra un residuo di pastiglia bianca. Il residuo della mia difficile digestione.

E parte tutta una lotta tra me e il mio sonno.

Che io di mio con meno di 8 ore di sonno sono già uno straccio. Che verso le 3 del pomeriggio inizio a guardare con invidia i negozi di materassi, i mucchi di vestiti morbidi appoggiati sui banconi. Anche un tavolino, al massimo, dove poter appoggiare la testa e crollare quell'oretta che fa la differenza.
E tutto questo già normalmente.

Da quando l'ernia iatale ha deciso di arrivare insieme agli scrocchinquilini tutto va molto peggio.
E il sonno è una parentesi rosa tra un rumore e l'altro. Tra un occhio che si apre e un cervello che di colpo ricomincia a pensare quando nessuno gliel'aveva chiesto. Un sonno così, come una distrazione.
Poi, la sveglia.


E ci sono delle notti che il tenente webb si sveglia anche lui e ci si manda un messaggio così, tra insonni.
Ma ci sono anche delle notti che hai finito il libro e non ti rimane che concentrarti sui rumori del letto che cigola, dell'amicaimmaginaria che le suona la sveglia delle quattroemmezza, sugli ecuadoriani che cantano ubriachi, sulla neonata che piange, sui cani che abbaiano, sulle stelle che stanno già per sparire e tu ancora non hai trovato la tua fase REM neppure nascosta sotto i vestiti da lavare.

martedì, gennaio 16, 2007



LETTERA...
C'è un'unica cosa più bella di una persona che fa cose belle.
Ed è una persona che fa le cose belle e poi aspetta a raccontartele fino a quando non trova lo strumento di comunicazione più adatto.

Io erano due giorni che c'avevo una curiosità.
E oggi mi è arrivata una lettera, a colmarla.
Una lettera bella. Bella. Bella.
Bella come un mare d'inverno a due ore di distanza da una nebbia piemontese.


ESPERIMENTI SCIENTIFICI

Oggi ero Konrad Lorenz.
E le mie 50 paperelle mi seguivano per Genova verso il Laboratorio di Cinema d'Animazione.
In fila per due, rigorosamente.

E al ritorno cantavano Bella Ciao, perchè uno dei filmati era un progetto sulla Pace con i canti della Resistenza, e una delle paperelle si è messa a canticchiare, e gli altri tutti dietro.

Konrad Lorenz sorridente a capofila e le sue 50 paperelle antifasciste.


UN NUOVO BLOG: STA DIVENTANDO UN LAVORO LEGGERVI TUTTI!

C'è una forma di vita a Milano!
E la trovate su http://lasirecity.splinder.com

lunedì, gennaio 15, 2007



CACADRILLI E POPOTAMI SOTTO AL LETTO

Di solito la gente rifiuta di vedere uno psicologo.
A me succede che è lo psicologo che rifiuta di vedere me.

La pissicologa mi ha annullato l'appuntamento.
Dovrei trarne delle conclusioni?

domenica, gennaio 14, 2007



IL DEBUTTO
...e la cosa più bella di tutte di queste 24 ore è che abbiamo riso, riso così tanto, continuamente.
Che a me l'imprevedibile rivoluzionario mi fa ridere un sacco. Perchè ha un senso dell'ironia gustoso e pesato.
E abbiamo abolito i discorsi seri, il E poi cosa facciamo? E ci siamo occupati di noi e delle nostre 24 ore da passare insieme.
E quasi quasi non abbiamo dormito, così che le ore non fossero soltanto 18 o 19.
E come al solito la giornata si è riempita di cose, di cose: di teatro, di stavros, di amici, di chiacchere, di presentazioni, di parole, di risate.

Poi, hai voglia ad accantonare i discorsi seri, ma io lo so che l'Imprevedibile Rivoluzionario, proprio perchè imprevedibile, ha due lati della personalità. E nessuno, neanche lui, sa mai quale s'imporrà sull'altro.
E lo so, e l'ho scritto, che nelle prime 109 ore dell'anno, quando mi è toccato di fare come Nostro Signore, Mr. Hyde si è imposto fin troppe volte...
Ma questa volta io ho avuto 24 ore di Dottor Jackyil e Mr Hyde secondo me sabato era rimasto in ValdiSusa.

E soprattutto Dottor Jackyil lo sa che lo deve seppellire nell'amianto, Mr Hyde, se vuole continuare a vedermi.

E da Stavros, certo, io l'ho visto, l'Imprevedibile Rivoluzionario, che con qualcuno riusciva ad essere proprio com'è anche quando siamo da soli, e con qualcun'altro no. Ma io penso che da Stavros al Piccolo Mondo - che per noi ha lo stesso valore di un debutto in società, di una cena con i parenti, con lo stesso livello di occhio critico e di giudizio aprioristico, del Ma chi è questo qui? - da Stavros non è mica facile essere sé stessi, non è mica come le chiacchere a letto, non è mica come le carezze.

E quindi, alla fine, ecco cosa penso.
Penso che se io sono contenta lo si vede da quello che racconto, da quello che scrivo. E che mi sono anche un po' stufata di dovermi giustificare per le scelte che faccio.
Che non è mica il ballo delle diciottenni che mi devo scegliere il cadetto.

I soldatini di piombo io li lascio alle donne senza fantasia.


JALLA! JALLA!
Io, come tutti, ho una scena di un film che dico Perchè nessuno fa una cosa così per me?
Ed è la scena di Jalla Jalla in cui il ragazzo arabo, per riconquistare la ragazza svedese, le suona alla porta. Lei apre. C'è una paperetta gialla di quelle da bagno. E attaccato c'è un filo. E il filo scende giù dalle scale. La ragazza svedese segue il filo. Il filo fa tutte le scale e poi esce dalla porta. Fuori dalla porta c'è un magnifico prato svedese. La ragazza segue il filo, lo segue, lo segue. E arriva dietro ad un albero enorme. E dietro c'è lui, il ragazzo arabo, che ha preparato un pic nic di quelli da fiabe per bambini, con le torte, i sandwich, le bibite. Tutto su una tovaglia a scacchi bianchi e rossi. E sorride il ragazzo arabo. E la ragazza svedese cede. Miseramente cede e non si ricorda più perchè diavolo si era arrabbiata con lui.

Ieri mattina era sabato. Ero stanca. Stanchissima. Metto la sveglia alle 2. Ad un certo punto il cellulare vibra. Una volta. Due volte. Dico no, adesso non mi sveglio! Ho ancora sonno. Rivibra. Cedo. Due messaggi e una chiamata non risposta da numero sconosciuto. I messaggi dicono C'è posta per te fuori dalla porta di casa. Con gli occhi ancora mezzi chiusi apro la porta. C'è un bigliettino. Che dice Sono al molo che aspetto di vedere se il Colombre sorge dalle acque.

E' l'imprevedibile rivoluzionario.
E' una scena da film.
E' una di quelle cose che le vedi al cinema e dici Seee, figurarsi se succedono davvero.
Allora mi sono vestita come Audrey Hepburn con le tette. Con tanto di scarpe nere col fiocco e maglietta Hop.
E sono andata al molo, seguendo il filo della paperetta.
E l'imprevedibile rivoluzionario era lì, con le mani ghiacciate da tre ore di attesa.
E ho ceduto, miseramente ho ceduto, e non mi ricordavo più perchè diavolo mi ero arrabbiata con lui.


24 ore bellissime, di lui che è di nuovo più principe che mela avvelenata, più casa di mattoni che casetta di paglia, più pollicino che orco.
E stamattina lo guardavo, mentre mi sorrideva dall'altra parte del letto, e pensavo che è uguale uguale uguale al Tenente Web di "Julia, con una virata a sinistra. Ma testa di cazzo uguale uguale, eh. E forse è una citazione che capiscono in pochi, ma chi la capisce sa perchè io all'imprevedibile rivoluzionario gli sto dando un'altra chance.

venerdì, gennaio 12, 2007



LE VOGLIE
E' un momento che vorrei fare un viaggio.
Che mi vedo, io in un areoporto. Un areoporto grande. Check in, sorrisi, passaporti. Le ore d'attesa, tra le vetrine brillanti che vendono tutto quello che fa male, è immorale o fa ingrassare.
La noia che mi avvolge e il sonno delle luci basse.
E poi la chiamata per il mio aereo.
Altri sorrisi, le carte d'imbarco.
E quella sensazione dell'aereo che decolla, come un vomito pauroso.
E le nuvole, e la voce del comandante, il flute di plastica, lo spumante, le riviste, il film. Il film perchè voglio un viaggio lungo.
E i vuoti d'aria con l'idea latente che il tuo vicino di poltrona, unto e sudato come un fritto misto, sarà l'ultima cosa che vedrai. E magari proprio quel giorno lì' in prima pagina parlano di Ustica.
Ma poi, la pista d'atterraggio, il suono delle ruote che finalmente toccano, un piccolo passo per l'uomo...
E poi il tunnel, e spuntare dall'altra parte come un'idea freudiana di nascita.
E subito i profumi che solo lì, sempre che non ci sia un mcdonald's nei dintorni, e la lingua che subito ti assale come una radio quando non trovi la frequenza.
E deciere dove andare, zaino in spalla, dove?
E farti capire, a gesti, e cazzo quanto pesa lo zaino, la prossima volta meno libri e un maglione in più, che sempre li sbaglio io, i maglioni.
Le parole importanti che sempre bisogna sapere nella lingua del luogo: farmacia, cibo, scusi?, albergo a poco prezzo.

La voglia di un viaggio, adesso, domani, di nuovo per la causa del nomadismo.

giovedì, gennaio 11, 2007




RECENSIONE 3

C'è un signore che si chiama Marco Archetti.
E che scrive romanzi che potrebbe scrivere la mia amicaE.
Con dentro proprio personaggi della mia AmicaE: la coinquilina schizofrenica, l'amica trans, il lavoro nel ristorante, la padrona del ristorante MariaIncatenata, i traslochi, i soldi che non ci sono.

Vent'anni che non dormo, si chiama questo romanzo. E la storia è così uguale a un pomeriggioTheconleAmicheePiattodelContadinoeChiacchere che, insomma, mi sembrava di conoscerla già.

Ma questo signore Marco Archetti ha anche questa cosa che scrive in un modo meraviglioso.
Anche l'amicaE, eh, diciamolo. Ma questo signore Marco Archetti è un uomo, per dio, non te l'aspetti mica.
E scrive cose come:

"Maria Incatenata mangiava e ci serviva tutti. Poi prendeva la figlia in braccio, la guardava, il tempo di un frammento di madre, poi andava a metterla a letto".

e scrive anche cose come:

"Ci credo che non trova mai un uomo, ha sempre questo umore da cambiale!"

e anche

"Non sono stato un gran figlio per lui, me ne rendo conto. In spiaggia, fra di noi, era sempre guerra: lui cercava di trascinarmi in qualcosa e io facevo la Resistenza".

E poi tutta una serie di sinestesie, di metafore che sembra che questo signore Marco Archetti con le parole ci si diverta come un giocoliere, che le faccia girare in aria e trovi un equilibrio che tu non avresti mai immaginato.


QUELLA MERAVIGLIA DEL MIO AMICO JP

Io: sai, sono riuscita a iniziare e finire una storia d'amore in 6 giorni

Lui: Nessie, sei come Nostro Signore

mercoledì, gennaio 10, 2007



IO, L'ORSO
L'ho raccontata oggi a scuola, questa cosa degli orsi che fa troppo caldo e non ci capiscono più niente e non riescono ad andare in letargo.
E il BambinoMatteo, tutto preoccupato, ha detto "Oddio, allora anche le puzzole!". Che a me le puzzole non mi erano venute in mente, e comunque in questa mia personale graduatoria degli animali - dove metto all'ultimo posto i topi e al primo le scimmie - le puzzole, lo ammetto, stanno più in basso degli orsi. Invece il BambinoMatteo era tutto preoccupato, ed è partita tutta una gara in Quintabbi a chi diceva più animali che sicuro sarebbero morti per questa cosa dell'effetto serra e del mancato letargo: gli scoiattoli! I ghiri! I visoni! Le balene! (le balene???).
E mi sentivo così tanto tirata in causa, io che mi sento proprio così, che questo dovrebbe essere il mio periodo di rinvigorimento climatico, con il freddo che mi punge, che mi sveglia, che mi colora tutte le guance, che mi fa muovere i piedi nelle scarpe.
E invece mi sta saltando tutto l'equilibrio, che mi sento già a Marzo, con la primavera che incombe, con i pollini, e gli insetti. E l'estate dietro l'angolo.
E niente coccole nella grotta, e niente respiro regolare del sonno rinvigorente.
Vespe che ronzano, scarafaggi sui muri e questa maledetta noia di non potermi mettere la giacca pesante.


AND HERE I SEAT, HAND ON THE TELEPHONE...
Ho chiamato lo pissicologo per un appuntamento.
E' una pissicologa.
Che mi dà un appuntamento lunedi alle 1730.
Io dico Proprio lunedi? Che è l'unico giorno che faccio il pomeriggio a scuola.
A che ora esce, chiede la pissicolga?
Alle 1645, dico io, ma sa, con i bambini non si può mai sapere.
Per una volta veda di riuscire ad uscire in orario, dice lei, arcigna.

Cominciamo bene, penso io.

lunedì, gennaio 08, 2007



OKKUPI' OKKUPA'...
Succede che una mattina ti svegli e la tua casa è occupata.
Ti accoccoli nel letto per gli ultimi 5 minuti di sonno e l'altra metà è ingombra di respiro regolare di qualcuno che non sei tu.
Ciondoli nel dormiveglia tra un paio di scarpe numero 46 e uno zaino torinese.
Cerchi disperatamente la tua bustina verde dei trucchi e non la trovi: probabilmente è seppellita tra maglioni da uomo e sciarpe ecuadoriane.
Tua moglie è già uscita e ha lasciato tracce di sè sul lavello.
Entri in camera sua per rubarle due colpi di mascara e non puoi accendere la luce per non svegliare il terzoccupante.
Così esci, nel buio e nei respiri che non riconosci. E senza mascara.
Ma sai già che tornerai da scuola con tutti questi amici, tutti questi occupanti che ti chiederanno Com'è andata? Che ti avranno preparato il pranzo. Che profumeranno di doccia delle undiciemezza, che ha tutto un altro profumo di quella delle seietrequarti.

sabato, gennaio 06, 2007




IL FASCISMO E' ONORE E DISLESSIA
Dalla mia stazione della metropolitana, evidentemente, si danno appuntamento dei giovani fascistelli.
Dico evidentemente perchè io di persona mai li ho visti. Ma i muri si stanno riempendo di croci celtiche. Oggi che aspettavo l'amicaE e il Moderato Di Riferimento in ritardo clamoroso, seppur usuale e giustificato, con l'amico Jennifer ci siamo incantati a leggere le scritte.
Che qui riporto.
Attenzione alla grammatica.
Il duce E la mia luce
SIETTE tutti comunisti di merda
NON alla Turchia in UROPA

Così. C'è il lato serio, ovviamente. Che non lo sto neanche a dire, della tristezza, dell'ignoranza, della pericolosità.
Ma c'è il lato che oserei definire rilassante.
Ed è che se a questi gli viene in mente di fare un'altra marcia su Roma, sbagliano strada e finiscono a Bucarest.

venerdì, gennaio 05, 2007



COSì, PER CHIUDERE UN DISCORSO.

Biancaneve perchè sempre la mela avvelenata mi vado a scegliere, Cenerentola perchè mi ostino ad andare ai balli, Cappuccetto Rosso perchè tengo stretto il mio cestino, la Sirenetta perchè sguazzo in due elementi, Raperonzolo perchè faccio sempre questa cazzata di guardare dall'alto in basso, Pinocchio perchè oggi tutto quello che vorrei sarebbe scappare dall'idea di scuola, La Bella Addormentata perchè mi sveglio sempre dopo i baci, il lupo dei tre porcellini perchè soffio soffio ma tanto la casa di mattoni resta sempre su, Barbablu non dico neanche perchè, pollicino perchè a volte dovrei lasciare che gli uccellini si mangino le briciole


109 ORE

Sono immersa nell'anno nuovo da 109 ore ed è già successo di tutto.
In un certo qual ordine:
Un viaggio, un arrivo, una mostra bella a Torino, pattinare sul ghiccio, un buon sapore, un milione di coccole, una casa di campagna, la prima fotografia digitale, il freddo nel naso, le lasagne bruciate, gli amici che arrivano, le mele in cantina, la mezzanotte a Venaus, il revival '70, il vin brule, il fuoco, le storie improbabili delle amiche bergamasche, le risate in macchina, il sonno della mattina, il viaggio nella neve, la casa di montagna di 007 Licenza di uccidere, i primi dubbi, le prime tensioni, le telefonate, l'herpes indicatore, le risate, i dubbi, le risate, i dubbi, le fotografie, la neve la neve la neve, le palle di neve, gli sci, la pista olimpionica, la caduta in curva, il purè nel rifugio, ti ci vorrebbe un fascista a te per metterti a posto la vita (coooosaaa?), il freddo in seggiovia, il Proviamo a ridere invece che arrabbiarci?, il non funziona non c'è verso, la rabbia, tantissima, quello che non devi dire, le parole di troppo, le parole di poco, la mattina dopo con la delusione, la partenza, l'amicoMarco che aspetta un'ora ad avigliana, avigliana caput mundi, il viaggio in macchina, le confidenze, le ricola in autostrada, la casa piena di amici, la calderina rotta, la preparazione dello spettacolo, lo spettacolo, le coccole morali all'attrice bionda, stavros - ovviamente -, l'amicaE con i suoi capelli, l'amicoG che fa quasi i complimenti, la proposta di partecipare al festival di teatro, le idee di scrittura, la Moglie con la febbre, le battute che capiscono solo i fisici e ridono da stavros, i cioccolatini piccanti, la voglia di succo di frutta all'albicocca, i messaggini che non sai cosa dire, la spesona alla coop, lo stipendio che è arrivato, il + sullo scontrino della banca, la riparazione della calderina, la convinzione che ci vorrebbe me stessa per capire qualcosa della mia vita.
Buon 2007.