lunedì, giugno 18, 2007

SA, SIGNOR PRIEBKE...

Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno gli risponde che "al giorno d'oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c'era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali ".
Il 25 marzo del '44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l'eccidio delle Fosse Ardeatine. "Questa dell'Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana". È una storia che comincia alla fine dell'ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del '38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all'8 settembre. È la storia dell'occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull'Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni '50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano. (Ascanio Celestini, Radio Clandestina)
SA, SIGNOR PRIEBKE, MENTRE LEI VA A LAVORARE IN MOTORINO, NOI QUI CONTINUIAMO A RACCONTARE...

2 commenti:

e.talpa ha detto...

'nvedi l'ignoranza... stavo già dicendo: "però come scrive bene!" e invece era Celestini.

Ma non notavo la differenza, eh...

lanessie ha detto...

grazie dell'adorabile bugia :O)