lunedì, giugno 04, 2007


CONCLUSIONI...

C'è un vecchio insegnante che si chiama Domenico Starnone e che negli anni ottanta scriveva dei libri bellissimi di vicende scolastiche e affini.
Erano libri di quando sulla scuola era bello riderci, e si rideva con quelle pagine profumate di Feltrinelli Economica.
Adesso è diventato serio pure lui, e ci sarà un perchè. E domenica ha scritto un articolo sul manifesto che io qui vi linko ma non vi copio, che è lungo.

Un articolo serio serio, lungo lungo ma facilmente riassumibile in: stanno trasformando la scuola pubblica in un filtro per l'eccellenza. Stanno costruendo un sistema basato non sull'educazione ma su Piccoli industriali crescono. Hanno perso di vista il valore della collettività e si preoccupano solo di far emergere chi già ha le pinne per stare a galla.
E dice un'altra cosa, il vecchio insegnante Domenico Starnone, dice La vogliamo finire con la vecchia menata dell' Ah, la scuola degli anni '80, quella si che funzionava?!
La scuola italiana è sempre stata alla mercè di singoli insegnanti volenterosi, stakanovisti, idealisti e autolesionisti. Ma mai ha supportato o determinato un vero cambiamento, una vero ribaltamento del punto di vista educativo.

I capaci e meritevoli, dice il vecchio insegnante Domenico Starnone, ne sono usciti bene o meno bene a seconda dellla predisposizione personale, della famiglia e della fortuna di trovare o meno un buon maestro.
I Franti di Cuore, invece, sono sempre stati lasciati ai margini della scuola, a galleggiare tra un istituto tecnico e una bocciatura. L'interrogazione stessa, gli esami, vanno esclusivamente nella direzione di una selezione della società.

Questo dice, il vecchio insegnante Domenico Starnone, e mentre lo dice, io concludo il mio anno da maestra.
E, al di là della mia passione per tutti i Franti di questo mondo, che me ne faccio carico fin dalle elementari di tutti questi bambini sfigati e sul filo della depressione, bulli per mascherare la sofferenza, dalla lacrima facile nascosti nel bagno, dall'insufficenza dietro l'angolo, dalla parolaccia avventata...al di là di questa mia passione, e dei miei registri che evidenziano un'impennata di voti per tutti i Franti delle mie classi, e al di là anche delle litigate con le colleghe quando mi oppongo alla sufficienza e ottengo un "buono" sulla pagella di fine anno, ciononostante io quest'anno sono stata perfettamente inserita in questa logica da confindustria, in questa logica da selezione.
Perchè le mie verifiche, così sudate, così aggiustate nel tempo libero a casa per renderle comprensibili ai dislessici, agli sfigati, agli stranieri, ai pigri...le mie interrogazioni con gli aiuti da casa...le mie ore di compresenza passate ad ascoltare i dolori adolescenziali e le litigate per il limite del banco...tutto questo comunque si inserisce in un contesto in cui i miei Franti, il mio bambino S. la mia ragazzina St. il mio bimbo E. che ha una faccia da cronaca giudiziaria, il mio bambino R. con tre operazioni al cervello, tutti e quattro saranno bocciati l'anno prossimo.
Busta chiusa dal notaio, potrei giurarci.

Non è una società per i Franti, questa, ma per tutte le Selene, le Annine, le Marievittorie, gli
Angeli gli Jacopi e i Filippi che progrediranno, in una linea di banale mediocrità, dritti dritti fino alla confindustria.

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