venerdì, gennaio 12, 2007



LE VOGLIE
E' un momento che vorrei fare un viaggio.
Che mi vedo, io in un areoporto. Un areoporto grande. Check in, sorrisi, passaporti. Le ore d'attesa, tra le vetrine brillanti che vendono tutto quello che fa male, è immorale o fa ingrassare.
La noia che mi avvolge e il sonno delle luci basse.
E poi la chiamata per il mio aereo.
Altri sorrisi, le carte d'imbarco.
E quella sensazione dell'aereo che decolla, come un vomito pauroso.
E le nuvole, e la voce del comandante, il flute di plastica, lo spumante, le riviste, il film. Il film perchè voglio un viaggio lungo.
E i vuoti d'aria con l'idea latente che il tuo vicino di poltrona, unto e sudato come un fritto misto, sarà l'ultima cosa che vedrai. E magari proprio quel giorno lì' in prima pagina parlano di Ustica.
Ma poi, la pista d'atterraggio, il suono delle ruote che finalmente toccano, un piccolo passo per l'uomo...
E poi il tunnel, e spuntare dall'altra parte come un'idea freudiana di nascita.
E subito i profumi che solo lì, sempre che non ci sia un mcdonald's nei dintorni, e la lingua che subito ti assale come una radio quando non trovi la frequenza.
E deciere dove andare, zaino in spalla, dove?
E farti capire, a gesti, e cazzo quanto pesa lo zaino, la prossima volta meno libri e un maglione in più, che sempre li sbaglio io, i maglioni.
Le parole importanti che sempre bisogna sapere nella lingua del luogo: farmacia, cibo, scusi?, albergo a poco prezzo.

La voglia di un viaggio, adesso, domani, di nuovo per la causa del nomadismo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, io vado in Belgio tra una settimana... Non sarà un viaggio lungo, ma è già qualcosa...

Cià!

O' Pastore

lanessie ha detto...

Lo sai vero che i belgi stanno ai francesi come i carabinieri alle barzellette? come dire, divertiti se riesci! :O)

Anonimo ha detto...

Beh, in realtà non devo nemmeno divertirmi, devo fare un meeting...

E magari ti interesserebbe pure, visto che il piatto forte sono i bambini! :)

Approposito, felice di sentirti felice!