giovedì, marzo 22, 2007



NON CERTO PER LA COMPAGNIA, QUANTO PER IL CLIMA

Io ieri sera ho pulito via tutta la muffa dal soffitto della doccia.
E oggi sono andata ad un Consiglio di circoscrizione fronteggiando l'opposizione di AN e Forzitalia al nostro spettacolo.
E, così, in meno di 30 ore mi sono guadagnata il mio posto in Paradiso.


COME MARY POPPINS

Qualcuno me lo dice se quello di questi giorni è il vento dell'est o quello dell'ovest?


Che così magari capisco se tutte queste cose che faccio, le faccio per restare o per scappare via...

mercoledì, marzo 21, 2007



UNA BRUTTA STORIA

Oggi mi è successa una cosa tremenda.

Che sono uscita da scuola e mi sono vista con la mia amica di Quito alta per un caffè. Alle 4. All'uscita da scuola. Appuntamento nella piazza principale. Scalinate, sole, baretto. Non quello d'angolo che è per fighetti. Quello di fronte, che anche il Festival della Scienza noi ci andiamo per boicottare quello fighetto.

Tavolini dentro, tavolini fuori.

Fuori, un apparente quarantenne. Berretto da baseball. Barba sfatta. Bomber. Una di quelle facce che di solito stanno sotto il titolo "Uccide l'amante con 19 coltellate".

Di fronte a lui, in piedi, due bambini. Di quei bambini che di solito stanno sotto il titolo "Tribunale dei minori".


Noi passiamo lì davanti e ci assale quella puzza di birra che alle 4 del pomeriggio ha un solo nome, ed è Beck's in bottiglia.
Il tempo di arrivare al bancone per ordinare i caffè, e sento il birrafondaio e i bambini che cantano. E cantano "...bandiera nera la vogliamo SI!".
Mi giro e il birrafondaio è lì, su una sedia della piazza principale con il braccio teso. E i bambini anche. Che ridono, e fanno a gara a chi lo tende di più.

E per i successivi 5 minuti è tutto un proliferare di Faccette Nere, di braccia tese, di Fratelli d'Italia.
Mentre io, con gli occhi fuori dalle orbite, cerco qualcosa da fare, qualcosa da dire da dentro il bar, fuori la gente passa. E di gente ne passa tanta. E i bambini lì, col braccio teso. E nessuno, nessuno che si gira.

L'unica cosa intelligente che mi viene in mente è chiamare la mia amica zapatista, contando sul culo di scoprirla nei paraggi insieme ad un folto - o anche scarso - gruppo di zapatisti.
Ovviamente no, è a chilometri di distanza.

Allora mi alzo, e mentre mi alzo i fascisti diventano due.
Vado alla cassa e dico alla Cassiera-Pesce-Lesso Ma tu li conosci quelli? E lei, aggressiva, Certo che li conosco! Perchè?
E io, scema, non trovo di meglio da dire che Perchè quello che sta facendo è illegale!

E poi esco.
E ovviamente esco mentre i bambini si stanno allontanando e il fascista siede con gli occhi chiusi e la birra in mano.
Niente mani nel sacco dell'apologia di fascismo.
E non trovo niente da dire.
E non gli tiro un pugno.
E non lo massacro a testate nei denti.
Mi metto lì, a 5 metri, a guardare lui e i due bambini con una rabbia, con una rabbia.
E non mi viene in mente niente di intelligente, niente di veramente utile da dire nè da fare.

E così me ne vado con questo magone e questa tristezza. E questa rabbia, questa rabbia di sapere che abbiamo abbassato la guardia, stiamo abbassando la guardia e anche quando ce ne accorgiamo non solo non sappiamo cosa dire ma neanche chi chiamare per farci dare una mano.
TUTE BLU
Ieri, alla mia prima riunione operaia,
sembravo Mafalda
presa e incollata
in una vignetta di Cipputi

martedì, marzo 20, 2007


E TI VA BENE, DANIELE, CHE GINO STRADA E' UN BUONISTA

Io mi ricordo un articolo, sulla prima pagina di Repubblica, un paio di anni fa.
Era di Francesco Merlo, fortemente voluto da Ezio Mauro e quindi emigrato dal Corriere della sera, dove già riempiva intere colonne di cazzate, all'EUR di Roma dove ne scrive di peggio e fa pure finta di dirle da sinistra.
E infatti, appena appena arrivato a Repubblica, questo simpatico giornalista ha scritto un memorabile fondo in prima pagina dicendo che gli italiani dovevano onorare i morti di nassirya e smetterla di raccontare barzellete sui carabinieri (giuro!) e soprattutto smetterla di manifestare accanto a quel pericoloso pacifista di Gino Strada che non capisce un cazzo di politica e pensa ancora di poter cambiare il mondo.
In prima pagina.
Non c'era scritto cazzo. Ma il senso era proprio questo. Il senso era Spaliamo merda su Gino Strada, pericoloso utopista.

Il mese scorso, Ezio Mauro, ha ribadito il concetto, sottolineando, sempre in prima pagina come si confà ad un direttore, la poca affidabilità di un uomo come Gino Strada che difendeva la coerenza di chi non voleva votare il rifinanziamento della missione in afghanistan.
Questo pericoloso pacifista, ribadiva ezio mauro, avrà sulla coscienza la caduta del governo solo perchè non capisce un cazzo (sic!) di politica.

E così oggi ho pensato questo.
E l'avrò forse pensato perchè sono una persona vendicativa.
Di quelle che le cose se le legano al dito.
Ma io, se ero Gino Strada, Daniele Mastrogiacomo col cazzo che lo liberavo.
NON MI SERVONO NEPPURE I FONDI, BASTA LA TAZZINA...


Io oggi ho preso quattro caffè.
E tre li ho rovesciati.
Uno al bar.
Uno a scuola.
Una a casa, sulle dita della mano sinistra.
Analisi? Consigli? Antidoti?

lunedì, marzo 19, 2007


COSE CHE ADORO...

Io c'è una cosa che adoro della mia pissipissibaubaucologa.
Ed è come mi guarda quando cerco di seppellire i significati lampanti del mio incoscio sotto il tappeto della superficialità.
Mi guarda con gli occhi divertiti di una tigre davanti ad un branco di gazzelle stupide.
E quando la vedo così, io l'adoro, rido e poi la smetto di nascondermi.
SUI CRITICI D'OGGI CI SCATARRO SU...

Io, mi piace lavorare con i bambini per mille e mille e mille ragioni.
Tra queste, c'è l'assoluta convinzione che siano più intelligenti degli adulti.
Che ci sia più confronto e più crescita a parlare con un bambino che con un adulto.
Quella meraviglia che è il loro dubbio quando parlano, e la bocca aperta nella soddisfazione della scoperta.

Allora oggi abbiamo giocato ai Piccoli Critici D'arte.
E a gruppi di 25 ci siamo guardati i quadri dei Romantici, degli Impressionisti, dei Simbolisti, dei Cubisti e dei Futuristi.
E abbiamo fatto un elenco di aggettivi e sostantivi per definirne lo stile.
E, così, i miei bimbi di 10 anni hanno definito così il futurismo e il cubismo:

VELOCE, GEOMETRICO, CITTADINO.

Che, secondo me, se chiedete a Bonito Oliva vi dice gli stessi tre termini.



E poi, c'è stata tutta una discussione. Perchè un bambino ha detto che Van Gogh era femminile. E ci siamo guardati "la chiesa di Auvers". E qualcuno ha detto E' una chiesa, non c'è nulla di femminile.
E il mio bambino Matteo ha alzato la mano e ha detto: "Ma no, vedete. E' che un quadro non è femminile quando sopra ci sono delle donne o quando la pittrice è una donna. E' femminile quando...quando trasmette una sensazione femminile. E questo quadro la trasmette. E' per le sensazioni".
E a quel punto tutti d'accordo, che si, in effetti, la Chiesa di Auvers è un quadro femminile.
E quindi è passato l'aggettivo Femminile per descrivere Van Gogh.

E a me è venuta in mente questa cosa. Che Kandiskij era sinestetico. Cioè vedeva i colori dei suoni. E se tu lo dici ad un adulto, un adulto dice Ah si, ah ecco perchè di Kandiskij non si capisce mai un cazzo.
E invece tu lo dici ad un bambino. Che infatti io l'ho detto ai miei bambini. E i bambini dicono Certo, il suono del violino è verde. Per forza che è verde.

domenica, marzo 18, 2007


ANCORA, ANCORAAA, ANCORAAAA

Il morbo dilaga oltre cortina! E finalmente anche il Meraviglioso Scrocchinquilino ha un blog!

Lo trovate, lui e la sua strepitosa complessita', su http://ebenezersinferru.blog.kataweb.it/






FAVOLE AL TELEFONO / LIVE


Lui: " Era una di quelle ragazze con due sole espressioni: con sigaro e senza sigaro...Solo che non fumava"

venerdì, marzo 16, 2007



UNA RAGAZZA FUORI MODA


Ci sono dei posti dove devi mandare il curriculum se veramente quello che vuoi fare nella vita è lavorare.

Questi posti esistono e sono:
Tipo la CEPU
Tipo le ditte import export
Tipo le scuole private di Alba
Tipo le fabbriche di tacchi
Tipo lo staff di supporto alle future sindache
Tipo il reparto telefonini di Mondadori
Tipo le banche capitaliste.

Loro hanno un settore iuman resorc.
Che valuta il curriculum
Che ti chiama per un colloquio
Che ti fa i test attitudinali
E forse poi ti assume.

Le mie porte in fondo a sinistra, non hanno nessun settore iuman resorc.
Ma a stretto giro di posta mi rispondono:

Gentilissima,
le comunico di avere ricevuto ieri il suo curriculum vitae. Mi congratulo per la sua preparazione, davvero eccellente.
Al momento il nostro organico è al completo.
Terremo comunque volentieri in considerazione la sua richiesta in caso di necessità di collaborazioni.
Cordiali saluti.
Direttore Istituto Alcide Cervi


Perdonatemi. Ma io, che sono una ragazza fuori moda, mi ostino ancora a voler lavororare con degli esseri umani.

giovedì, marzo 15, 2007



UN INVESTIMENTO SUL FUTURO


Io, dei tre giorni di mutua che mi sono presa, due li ho passati a scrivere il curriculum su modello europeo, con tanto di passioni artistiche e lingue parlate e informatica e quanti lavori, ma quanti, che ho fatto.


Il terzo giorno ho mandato il curriculum a:

- Parco Letterario Gianni Rodari - Omegna

- Centro di educazione ambientale Pracatinat - da qualche parte in Piemonte

- Museo didattico Fratelli Cervi - da qualche parte nella nebbia tra Modena e Reggio Emilia


Ho fiducia nel mondo, io, e nelle porte che si aprono in fondo a sinistra.

mercoledì, marzo 14, 2007

LA BUONA AZIONE QUOTIDIANA

Ho addottato Rivoluzione Proletaria.
E' una specie in via d'estinzione, e ha trovato riparo nel mio blog.
Chiede solo un po' di attenzione e di bambù. Non disturba, non fa rumore. Sembra sempre che aspetti qualcosa.
Fate due coccole a Rivoluzione Proletaria, voi che passate per questo blog, e vi ringrazierà con qualche giorno di consolante utopia.


CON UN PO' DI RITARDO...LA FAVOLA DEL FOLLETTO

Venerdi sera.
Mia moglie immaginaria non c'è e io mi preparo per uscire.
Abbandono le scarpe verdi e i jeans bucati per una gonnellina a fiori e gli stivali. E mi tiro pure su i capelli con le forcine, che poi ricadono sul viso così eleganti così...così che sembrano persino dei capelli.
Lavo via il trucco della giornata, insieme ai centimetri di smog, e insisto con matita e mascara. Anche un po' di correttore, va', che è venerdi sera.
Apro la porta, dopo un'occhiata contemplativa nel nuovo specchio di fronte al letto.

Sul pianerottolo ci sono due dei tre protagonisti de "L'odio": ovviamente manca il nero, quello bello e intelligente.
L'arabo, il portavoce nel completo marrone in svendita alla Upim autunno/inverno 1987, sorride e dice: "Ciao, c'è la mamma?":
(...)
(...)
(...)
C'E' LA MAMMA???
(...)
(...)
Tutto il mio orgoglio da Ragazza Carina del Venerdi Sera, tutto, è rientrato in casa e si è accoltellato sul pavimento della cucina spargendo in giro tracce di depressione riscontrabili con il Luminol.

- Veramente abito da sola... -
(e dentro di me penso: Testimoni di Geova)

- Ah, perchè siamo del Folletto
(e dentro di lui: Cazzo, ho sbagliato il primo approccio del Perfetto Venditore)
e subito dopo, con sorriso a qualche dente sparso nella bocca:
- Sei tu che fai le pulizie in casa?

(no, veramente le fa mia moglie...eh si, se gli rispondo così, questo mi muore d'infarto, qui, subito, e vallo a spiegare cosa ci fai con un arabo morto sulle tue scale, di venerdi sera ad uno sbirro che accorre e ti chiede: E la mamma non è intervenuta?)

Allora dico:
- Non è che puliamo molto in questa casa...

L'arabo dell'Odio, a quel punto, crisi. Biascica qualcosa sulla spazzola multiuso che per noi giovani è una fi-ga-ta e che sei mica libera un giorno che te la mostro?

(e io mi immagino, Hannibal Lecter nel completo della Upim che tenta disperatamente di sconfiggere la polvere di camera mia e, non ottenendo alcun risultato, mi guarda come si guarda solo Jodie Foster).

E quindi rispondo che no, no, mi dispiace, non sono proprio mai in casa.
Cosa fai? L'insegnante. Ma dai? Eh si. Ti facevo più giovane. L'avevo capito. Ma cosa insegni? Scienze. Figurati, io a scuola ero una schiappa. Giura?! Non l'avrei mai detto, a vederti così.

E chiamo l'ascensore e trascino via questi due attori da B-movies dal mio pianerottolo, dando risposte a caso sul mio lavoro e sulla polvere di casa mia.

E vengo a sapere solo dopo, davanti ad un kebab con la mia moglie immaginaria, che proprio ci servivano i sacchetti dell'aspirapolvere del Folletto (che è in ripostiglio, a mia totale insaputa).

Ma soprattutto passo tutto il venerdi sera, tutto, a chiedere a chiunque:
- Scusa, ma io quanti anni dimostro?

martedì, marzo 13, 2007



CONTINUA IL CARTEGGIO NESSIE - MINISTRO AMATO


Gentile Ministro dell'Interno,
io ero in arretrato con Lei di una cena.
Ricorda?
L'avevo invitata ad assaggiare i limoni che lei mi aveva risparmiato,
evitando di farci tirare addosso i lacrimogeni a Vicenza.
A questo punto, però, io non la invito più.
Altrimenti, dopo il caffè e l'ammazzacaffè
lei mi fa il test antidoping
e, se mi sono fatta una canna
mentre cucinavo,
Lei mi vomita nel lavello della cucina
e se ne va
soddisfatto dei risultati
della sua Lotta alla Droga







IO, OGGI, MI SONO SVEGLIATA ALLE 15.16.







lunedì, marzo 12, 2007

BUONGUSTO

Il sito www.worth1000.com permette di invecchiare le celebrità.
Qui sopra, riconoscibilissima, Paris Hilton. Che neanche a 70 anni avrà imparato ad abbinare il vestito, l'ombretto e gli occhiali da sole.

DE SAUND OV SAILENS

C'è che a me fanno paura i silenzi.
Paura del buio, mai avuta.
Claustrofobia poca.
Con gli insetti ho finito da tempo.
E il cane dei Baskerville non lo temo più.
A me fanno paura i topi e i silenzi.
Sui topi non posso farci molto, al massimo chiudere gli occhi nei vicoli stretti e farmi guidare da amici pazienti.
Il silenzio, invece, cerco sempre di riempirlo io. Così se ne va.
Che se sono da sola canto, anche se sono con qualcuno canto, a volte. Persino ai concerti degli altri, canto.
E se non è un momento per cantare, parlo.
Ed è tanto più facile sconfiggere il silenzio se si è in tanti, così cerco sempre di stare poco da sola.
Che parlo persino di notte, mentre dormo.

E ogni tanto ci penso. Penso chissà, forse quando sarò vecchia finirò a parlare da sola alla stazione Principe. Con l'uomo megafono e C'hai un euro per un panino? Un trio neomelodico.
Sarò vecchia, e canterò ancora Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio, come sempre quando lavo i piatti.
Con la mia voce che rimbomberà tra i binari, non stonata e non intonata. Proprio come adesso.

Oppure, con calma, prenderò in mano anche questa.
E come per gli insetti, come per il mastino dei Baskerville, un giorno mi passerà.
Mi concentrerò. E appariranno due pifferai.
Un pifferaio di Hamelin, e un pifferaio senza fiato.
Il primo per sconfiggere i topi, e l'altro per imparare ad apprezzare i silenzi.

sabato, marzo 10, 2007


RIFLESSIONI PRIVATE DOPO UNA SETTIMANA DI PENSIERI


Io ci sono stati 5 Ottomarzi, uno dopo l'altro, che stavo cercando di cambiare un uomo che non voleva lasciarsi cambiare.
Che un po' si faceva trascinare dalla corrente delle mie richieste e delle mie sfuriate, ma che cercava solo gli spazi di tempo libero per tornare ad essere quello che io non volevo che fosse.
Non l'ho preso a rastrellate dopo averlo cucito nel lenzuolo, ma l'ho lasciato andare, quando ho capito che se il fiume non diventava di entrambi io, da sola, con la mia corrente impetuosa, per quanto impetuosa, tutto non potevo fare.


Poi sono passati sette anni.
E quest'anno, tra gennaio e febbraio, ho provato di nuovo a dire quali erano le mie richieste. Qual'era la direzione della mia corrente
E ho guardato se il mio torrente confluiva con il suo.
Evidentemente no, che le mie richieste non sono le sue, e bisogna mettersi tanto in discussione per vedere anche un altro punto di vista. E capisco che possa fare paura. Che il coraggio ognuno lo mette dove vuole. Che magari i grandi rivoluzionari poi avevano paura dei calabroni.
Io adesso, che è metà marzo, sono ancora contenta che i nostri due torrenti riescano a scorrere vicini, con un lembo di terra a separarli.
E non ho intenzione di costruire dighe contro la sua volontà.
Ci ho pensato, questa settimana, e sono ancora dell'idea che il rumore di un altro torrente di fianco continui a farmi piacere.
Ma sto lavorando sulla mia, di corrente. E faccio fatica.
E se lui non vuole lavorare sulla sua, questo ottomarzo ho deciso che non sono fatti miei.


giovedì, marzo 08, 2007



















GIRANO VOCI...

Girano voci che Vinicio Capossela e gli Africa United e i Mercanti di liquore faranno da spalla alla Gloriosa Compagnia Teatrale Gramsci29 il 22 Aprile al MazdaPalace.

...Adesso prendiamo in considerazione anche le offerte della bocciofila di Sestri e della Sagra del Mandarino cinese e poi decidiamo se onorarli della nostra presenza...

mercoledì, marzo 07, 2007

















TRADUZIONE: "MIDVALE - scuola per geni"







Gary Larson, che sa riassumere il mondo in una vignetta.




martedì, marzo 06, 2007


DOTTORE, E' GRAVE?

Sono due giorni che mi sembra di avere un materasso ad acqua nello stomaco.
Con cinque o sei persone che ci stanno facendo sopra la battaglia dei cuscini.
E tutto il mio stomaco gorgoglia e si lamenta e poi si chiude.
Come una morsa stretta, come la Guardiana del Piano che ha urlato Silenzio! e ha requisito i cuscini.

E sarà che a me la primavera mi mette di cattivo umore, che tutti questi fiori di pesco mi sembra sempre che stiano lì a festeggiare per cose solo loro.

Ma certo non è solo questo, che poi ci aggiungo anche che mi sento stronza.
Che vado in viaggio e torno triste.
Mi sembra che sia una cattiveria per chi è rimasto qui.
Perciò per ora mi affido alla Guardiana del Piano e intanto aspetto di capire se questo materasso ad acqua lo digerisco o inevitabilmente finirà per rompersi innondandomi di lacrime un pomeriggio qualsiasi, quando meno me l'aspetto.



lunedì, marzo 05, 2007



STRONZO
CHE HAI RUBATO LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA DALLO ZAINO
ALL'AEROPORTO DI ORIO AL SERIO
SAPPI CHE LA MIA VACANZA A BARCELLONA
NON SARA' ROVINATA DA QUESTO
MA CHE
LA PRIMA VOLTA CHE SCATTERAI UNA FOTO
CON LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA
AD UN TRAMONTO TRA I MONTI BERGAMASCHI
E PORTERAI LA FOTO A SVILUPPARE,
IL NEGOZIANTE SI SBAGLIERA'
E QUANDO TUA MOGLIE
ANDRA' A RITIRARE LE FOTO
RICEVERA' LA BUSTA
CON LE FOTO SCATTATE DA UN PROFESSIONISTA
DEI CALENDARI PER CAMIONISTI
GAY.
TUA MOGLIE TI LASCERA'
I TUOI BAMBINI TI ODIERANNO
MA SOPRATTUTTO
IL CAMIONISTA
CHE RICEVERA' LA TUA FOTOGRAFIA
FATTA CON LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA
DI UN TRAMONTO TRA I MONTI BERGAMASCHI
SI VENDICHERA' SU DI TE.
E POI
MI MANDERA'
L'AUTOSCATTO.





martedì, febbraio 27, 2007




Un maestro senza una giusta rabbia diventa un notaio dello Status Quo.

(Paulo Freire)



SASSO, CARTA O FORBICI? MOR-RA-CI-NE-SE


Io ero già tutta pronta per la partenza, oggi.

Avevo abbandonato già l'Italia e il suo autolesionismo, nonostante manchi ancora un giorno di lavoro alla partenza.

E poi, e poi leggo su repubblichit questa cosa della maestra di sostegno che ha tagliato la lingua al bambino.
E leggo dell'indignazione.
E dico.
Voi non le conoscete le maestre di sostegno.

Io ne ho conosciuta una che diceva Preferisco lavorare con gli handicappati gravi perchè almeno non parlano e non mi sembra neppure che sto lavorando con un bambino, perchè i bambini mi fanno schifo.
Poi ne ho conosciuta un'altra che piazzava il bambino autistico davanti ad un computer con il trailer in inglese del primo film di harry potter, e il bambino si piazzava lì davanti e iniziava a dire "le rane di ciocc le rane di ciocc le rane di ciocc..."
E ancora un'altra che lasciava il bambino vagare nei corridoi mentre si fumava una sigaretta.


Poi, certo, ne ho conosciute altre, migliori. L'amicaimmaginaria fa la prof di sostegno, e ce ne fossero.
Ma, mi dico, cosa pensate che sforni una facoltà come formazione primaria, che raccoglie le ultime ricercatrici del posto fisso?
Come pensate che impari il suo lavoro, una maestra di sostegno?
Un tirocinio, forse, e poi sbattuta a tenere un bambino di cui ignora l'anamnesi e che spesso la terrorizza o, peggio, le fa schifo. Perchè mica sono tante quelle che non gli fa schifo un bambino che magari si fa la cacca addosso a dieci anni.


E penso questo. Penso che ce n'è di gente a cui fa schifo il proprio lavoro.
Però penso anche questo. Che se uno preferisce la puzza di cane bagnato a quella dei bambini ha tutto il diritto di tenersi un cane e non fare un bambino.
E invece vanno a fare le maestre, perchè dicono E' quasi un part time. Perchè dicono E' un posto fisso. Perchè dicono Tanto io spiego, interrogo e urlo.

E invece non funziona così. Che qualcuno l'aveva detto. L'aveva detto che i bambini non sono imbuti. L'aveva detto che la scuola è dialogo. Ma nessuno lo sa più. E' una memoria che è andata persa.
E io, se sento urlare fuori da un classe, e ci guardo dentro, dietro la cattedra c'è quasi sempre una maestra che ha meno di 35 anni.
Se c'è silenzio, se i bambini ridono, o cantano, o ascoltano, sempre ce n'è una che di anni ne ha più di 50.

E allora, mi dico, ecco come stanno facendo ad affossare la scuola pubblica: stanno formando una generazione di insegnanti che pensa che la scuola sia silenzio e obbedienza e regole di grammatica.
E che se non riesce a stabilire l'ordine e la disciplina, minaccia.
E per una cretina che taglia la lingua al bambino, ce ne sono cento che dicono in classe: Silenzio o vi taglio la lingua.
E, nonostante siano maestre, licenziarne una sicuramente non servirà ad educarne cento.



lunedì, febbraio 26, 2007



RICETTO ANCH'IO ( SALSA GUACAMOLE SU CROSTINI CALDI)


Comprate all'ikea lo specchio che desideravate da un anno.

Fermatevi, sulla strada del ritorno ad un market cinese aperto tutta la notte compresa la domenica e comprate:

- un avocado
- un limone
- una cipolla
-3 pomodori

Sperate di avere in casa:

- del pane a fette
- un resto di maionese
- un pizzico di peperoncino in polvere

Perchè i cinesi non li vendono


Tornate a casa.

Fornite il fidanzato di chiodi, martello e indicazioni e abbandonatelo in camera ad appendere lo specchio.

Nel frattempo, aprite a metà l'avocado e mischiatelo in una terrina alta con mezzo limone spremuto, un cucchiaio di maionese, mezza cipolla tagliata fine, un pizzico di sale e di peperoncino.

Passate poi il tutto con un frullatore ad immersione a bassa velocità.

Nel frattempo avrete acceso il forno e avrete risposto tre o quattro volte alla domanda Secondo te è dritto, lo specchio?


Mentre il pane si scalda nel forno, tagliate i tre pomodori e conditeli abbondantemente.


Quando lo specchio è montato e il fidanzato si è lavato le mani, spalmate la guacamole sul pane caldo, aggiungete i pomodori, aprite una birra ikea.


Trasferite il tutto su un vassoio da colazione a letto, fate partire sul computer il film più bello del mondo ("arrestate i soliti sospetti"...) e rimiratevi nello specchio mangiando i meravigliosi crostini, mentre Sam la suona ancora.

venerdì, febbraio 23, 2007



IL PERSONALE E' POLITICO.


Io credo che stiamo sbagliando qualcosa.

Perchè c'è un'eredità che a me piace di tutte quelle cose degli anni '70.

E questa eredità si chiama IL PERSONALE E' POLITICO

E vuol dire questo: vuol dire che ci possono piacere e affascinare gli intrecci di palazzo ma poi, alla fine, la politica siamo noi, per parafrasare degregori e mandare afarsifottere quell'amendoliano di napolitano, lui e l'inutilità delle manifestazioni.

Il personale è politico, con un sacco di P maiuscole.


E invece ieri e l'altro ieri la comunity era tutto un turbine di analisi, e va bene, ma anche di tensioni che invece quelle no.
E meno male che è arrivata l'amicaE con le sue lasagne a riportare tutto a casa.
Perchè io ho visto una cosa, che è questa: ho visto che sono due giorni che la mia vita è una schifezza.
E faccio volutamente un discorso antiscientista, di cause ed effetti che apparentemente non c'entrano. E non accetto critiche. Anche perchè mi attengo ai fatti.

E i fatti sono questi: è evidente che la mia calderina non apprezza l'idea di un prodi bis, che la mia insonnia sguazza negli scontri politici, che il mio occhio destro si ribella alla vista di una sinistra che si ritrova a difendere d'alema, che l'amicaimmaginaria si tiene la febbre pur di non uscire di casa con un governo democristiano, che io sono nervosa, nervosa che ne faccio una peggio dell'altra con il mio nervosismo. E che la sfiga, con un governo di centro, evidentemente ci vede benissimo.

E allora dico, se il politico è evidentemente personale, che il personale diventi poltico!

Aggiusterò la calderina! Curerò l'occhio! Prenderò l'R14 contro l'insonnia! Racconterò il delirante sogno di stanotte alla psicologa e ci riderò sopra! Butterò via il mio nervosismo insieme alla polvere sotto il letto e alle mutande bucate! Metterò a posto gli armadi! Cucinerò le lasagne della nonnaE.! Mi farò coccolare! E farò le valigie per barcellona.
E mi aspetto a questo punto che se la politica ha influenzato così tanto le mie ultime 48 ore, che succeda anche il contrario, perdio! Che ogni lasagna sia un voto pro pacs, che ogni ora di sonno sia un democristiano di meno, che ogni sorriso sia un soldato in meno in afghanistan, che ogni coccola sia un 'fanculo a ruini, che ogni minuto verso barcellona sia uno spostamento del governo verso zapatero.

Ma se non funzionasse, se la politica continuasse a snobbare il mio personale, io farò una cosa.
Riderò sopra a questo paese.
Questo paese che non merita nemmeno una smorfia simpatica.
Ma merita una risata che, alla fine, lo seppellirà.

giovedì, febbraio 22, 2007

SOTTOVOCE

(dal mio letto di petali di rose nella torre del castello, aspettando fiduciosa la rivoluzione proletaria, ho aperto un occhio per dire la mia su come sono andate le cose in casa Prodi. Se volete saperlo, trovate il mio bisbiglio sui commenti di http://etalpa.blogspot.com/2007/02/il-re-si-suicida-viva-il-re.html)

...E ADESSO BASTA

Facciamo così
che,
per favore,
io mi pungo con un fuso
e voi
mi risvegliate soltanto
all'alba
della rivoluzione proletaria.

mercoledì, febbraio 21, 2007


SOLO GLI STUPIDI NON CAMBIANO IDEA.


Barcellona, alla fine.

Partenza mercoledi 28. Ritorno lunedi 5.

Gaudì. Picasso. Ramblas. Sangria.

E il ricordo di un'orribile gita di classe da cancellare.

martedì, febbraio 20, 2007


C'E' UN TEMPO CHE BISOGNA PARTIRE

C'è stato un giorno, mica tanto tempo fa, che dicevo che avevo le voglie.
Voglia di un viaggio, anche breve, ma lungo.
Ed è passata così, una circolare del preside che annunciava la chiusura della scuola con centomila gradini per due giorni, una circolare innaspettata, l'orizzonte di un week end lunghissimo.
Un ritaglio di giorni, a cavallo tra febbraio e marzo.

E allora ho pensato Irlanda. Poi ho pensato Amsterdam. Poi ho pensato Londra. E alla fine Oslo. E Oslo sembrava la più probabile, l'unico loucost veramente loucost.
E poi mi sono detta che la norvegia e i fiordi e tutta questa mia voglia di paesi del nord che sono 25 anni che ce l'ho, che mi ritrovo ad incantarmi persino davanti ai cataloghi ikea, con questa mia passione per la carne con la marmellata, e la neve, e il mare d'inverno e persino per i film scandinavi, tutta questa passione non meritava soltanto 6 giorni e un baratro da rosso in banca.

Allora poi ho pensato Trieste e la Croazia. Non tutta, la Croazia. Un pezzetto.
In macchina.
Niente prenotazioni, niente orari, niente italiani invasori come sempre tra giugno e settembre.
Io e l'imprevedibile rivoluzionario, una macchina, pochi bagagli, nessun orario, pochi soldi, kusturica e bregovic nell'autoradio.
Un viaggio mitteleuropeo.
Con Zagabria come limite e lunedi notte come colonne d'ercole del ritorno.




TRAINSPOTTING

Cesare Previti sconterà i suoi sei anni di galera, che sono diventati tre, che è diventato uno e mezzo che uno e mezzo l'ha già scontato e nessuno se n'è accorto, che è diventato un arresto domiciliare, che è passato da poter uscire un'ora al giorno a poter uscire tra le 7.00 e le 23.00, Cesare Previti lavorerà questo anno e mezzo in una Comunità di Recupero vicino a Roma.

E poi dici che i tossici ci ricascano, nell'eroina.

lunedì, febbraio 19, 2007



ASCOLTARE LA BASE, NON COSTRUIRLA

Gentile ministro dell'interno,
il mio fidanzato si ostina a dire che non è merito suo.
Però io i limoni li ho riportati a casa.
Niente pasta, perchè la detentrice della ricetta è scappata a sud.
Ma una limonata calda a mezzanotte, con tanto zucchero.
Accoccolata sotto il piumone. Con tutte le ossa al posto giusto.

Gentile ministro dell'interno,
adesso però tocca a lei.
Magari basta dire cazzate, eh?
Che in Francia hanno fatto marcia indietro dopo le manifestazioni contro la precarietà.
Allora, qui adesso ci vuole un po' di coraggio.
Di dire
Scusate signori mericani
sorry mr americans
ci siamo sbagliati
we wronged
andate da qualche altra parte a fare le vostre fottute basi
go eniwer iu wont to meik your fucking bases
grazie
tenk iu



venerdì, febbraio 16, 2007



FAVOLE AL TELEFONO


Io: ma veramente Prodi vi ha risposto dall'india?

Lui: si si

Io: ma voi gli fate solo domande serie?

Lui: perchè? tu cosa gli diresti?

Io: mah...cose del tipo: Romano già che sei in india, tu che puoi, spaccati di canne..cose così...

Lui: (...)

Lui: (...)

Lui: è per questo che non ti darò mai il suo numero.

giovedì, febbraio 15, 2007


Egregio signor ministro dell'interno,
io oggi sono andata a fare la spesa.
Perchè dopodomani alle 8 del mattino, nonostante sia sabato e io possa dormire raggomitolata nel piumone e nel mio fidanzato tutta la mattina, io invece mi alzo, prendo un pullman e vado a Vicenza.
Ho fatto la spesa alla Coop e ho comprato: il pane e il prosciutto per i panini, le brioche per la merenda e il caffè per il thermos.
Poi ho comprato anche tre limoni.

Egregio signor ministro dell'interno,
io vorrei tanto tornare indietro a genova che i limoni non mi sono serviti.
Perchè a me i fumogeni mi fanno lacrimare tantissimo, che ho gli occhi azzurri e sensibili.
E poi, francamente, perchè ho scoperto che esiste una pastasciutta con i limoni, che a napoli la cucinano sempre.
E io ho comprato i limoni biologici.
E se lei non me li fa usare a Vicenza, io domenica a pranzo cucino una pasta con la scorza di limone per tutti i miei amici che vengono a Vicenza con me per dire che lo sdoppiamento della base americana è una schifezza, che le basi americane sono una schifezza, che la guerra in afghanistan è una schifezza, che buttiamo a mare le basi americane, smettiamola di fare da spalla agli assassini, come già si diceva trent'anni fa.
Ecco, signor ministro dell'interno.
Io ho un fidanzato che dice che lei è forse peggio di Sarkozy.
Io invece non lo dico, perchè sarkozy a me mi ha fatto circondare di poliziotti cattivi e francesi sur les champes elysees e non è che ho un buon ricordo.
Signor ministro dell'interno,
facciamo questo accordo: che visto che il mio fidanzato manda degli sms a Prodi, io mando una mail a lei.
E le dico, mi faccia cucinare la pasta con i limoni, domenica.
E io, se vuole, la invito anche a pranzo.
Cordiali Saluti
La nessie

mercoledì, febbraio 14, 2007



MALINCONIE TELEVISIVE

Io, dodici anni fa, una sera stavo dormendo.
Era lunedi.
Erano le undici.
Avevo tredici anni.
E quindi stavo dormendo.
Mi sveglia mia madre e mi dice, Vieni di là che c'è Paolo Rossi in televisione.
Quel lunedi di tredici anni fa noi avevamo ancora una televisione che ci metteva dieci minuti a scaldarsi, poi si accendeva. Faceva "ffffffvvvvvvwwwwww" e poi si accendeva. A volte.
Questa televisione abitava in un mobile con le ruote e gli sportellini davanti, che quando erano chiusi la nascondevano e ci si dimenticava che abitasse lì.
Gli sportellini quasi sempre erano chiusi.
Anche perchè, in ogni caso, la televisione stava in un angolo della sala, ma il suo cordone ombelicale pendeva senza vita dall'altra parte della stanza.
Così, mentre la tv si scaldava "ffffffffvvvvvvvvwwwwww", bisognava spingere il mobile con le ruote fino al muro con l'antenna, attaccare l'antenna e sperare che in ogni caso non si spegnesse a metà per il surriscaldamento.

Ma quel lunedi alle undici, quando sono arrivata in sala con la camicia da notte di flanella, la tv era già calda e attaccata al suo cordone ombelicale.
E dentro al mobile con le ruote, c'era Paolo Rossi.
Paolo Rossi il comico. Non il calciatore.
Intorno a Paolo Rossi, quello stesso lunedi, c'era Mani Pulite, e Berlusconi che scendeva in campo, e i pezzi del muro di Berlino, e la fine del Pci, e le monetine contro Craxi, e Eltsin, e Totò Schillaci, e le stragi della mafia.
Ma per me, tutti i lunedi a partire da quello, alle undici, c'era solo Paolo Rossi in televisione.

Poi è finito.
Poi c'è stato Il Laureato, ma era già un tono minore.
E poi basta, poi piano piano la televisione abbiamo smesso di spostarla. E anche il lunedi gli sportellini rimanevano chiusi.

Adesso, le vecchie puntate di Su la Testa si possono vedere sul sito della Rai. Messe lì per la memoria storica, insieme ai Promessi Sposi e a Totò e Macario.
E succede che se le vedi, ti prende quella malinconia. Di quando fuori c'era Craxi ma dentro, dentro c'era Paolo Rossi.

NORD EST, 'NA FAZZA 'NA RAZZA

Serata tra donne, ieri.
Si parlava di Vicenza, mentre la mia amica di Quito Alta (bg) mi faceva la ceretta e l'amica immaginaria non voleva andare a dormire, come i bambini.

E l'amica di Quito Alta (bg) chiede: e se scoppia casino? lo conosciamo qualcuno che ci apra un portone?


E l'amica immaginaria, sempre razionale: "Ma certo, Luca... a Verona!".

martedì, febbraio 13, 2007

(nella foto: La strage di San Valentino, 14 febbraio 1929)


LE COMMESSE NON SONO PIU' QUELLE DI UNA VOLTA
Io ci sono delle date che me le dimentico.
La festa della mamma, per esempio. O quella del papà. E anche il giorno del ricordo delle foibe. E la fine della quaresima, nonchè l'inizio.
Poi c'è un'altra data che mi dimentico. Ed è SanValentino.
Così oggi, finito di lavorare, vado in profumeria. La Prufumeria che una volta valeva la pena anche se stava fuori dal Centro e che adesso che è pure in centro non ci sono scuse.
E ci vado per tutte quelle cose da donna quotidiana, mica chissàche. Deodorante al borotalco. Assorbenti. Correttore. Ceretta a freddo. Maschera per il viso. E poi, ovviamente, per fare incetta di campioncini.
Mentre la porta a vetri che si apre da sola ancora deve richiudersi, mi si avvicina un tailleur.
Dentro il tailleur, una ragazzina con il diamantino finto sul dente e le unghie con lo smalto in pandant con l'ombretto.
Sul tailleur, un cartoncino con scritto il suo nome (Samantha? Jennifer? Maria Sole? Suella?) e poi una marca di quelle che io non so mai nè come si scrivono nè come si pronunciano (Ivsanluren? Loreal? Cocoscianel? Cristiandior?).
Mi si avvicina, sorridente e mi chiede se voglio provare una nuova odetualet per donna. In due versioni, entrambe leggermente fruttate: una più speziata e l'altra con un profumo più deciso, più...(pausa, sguardo d'intesa) ...passionale.
Dico, ma si, grazie. Quello speziato, non quello passionale.
E porgo il polso.
Intorno al polso tutte le tracce delle mie due ore a dipingere la scatola per i bambini con le tempere. Tutto un polso blu e verde.
Lei non fa una piega. Io, figurati.
Mentre aspetto che i sei litri di profumo evaporino e mi lascino decretare o meno il mio apprezzamento, lei mi dice: In occasione di san valentino (aaah, ecco, penso io) abbiamo una promozione sulla versione odetualetpurom passionalespeziataunpo'fruttata.
Io dico: No, grazie.
E lei, con una malignità sinceramente dispiaciuta: ah, quest'anno niente fidanzato?.

CON QUELL'INCHIOSTRO CHE ODORA D'ALIGHIERI5 - OVVERO LE RECENSIONI

In fondo alla palude - Joe Lansdale


Io penso che me li leggo tutti i Lansdale. Tutti. Quelli che pubblica Einaudi, che l'amicaE dice che sono i più belli. Ma anche quelli che pubblica Fanucci, che l'amicaE dice che sono i più brutti.
Ma d'estate, me li leggo.
Tutti, tra giugno e settembre.
Perchè stanotte non ho chiuso occhio.
E sentivo l'Uomo-capra in ingresso, e il suo piede fesso risuonava contro le mie persiane.
E ho dormito con mezzo cervello, come i delfini, pronta a prendere il mio fucile, sotto il letto, nella veranda della mia casa del Texas orientale.
E questo non me lo posso permettere quando il giorno dopo ho tre ore di educazione motoria con i bambini. No no no.
Ma sicuro me lo posso permettere tra giugno e settembre.
Che poi, le estati a me piacciono quasi solo per questo.
E le estati me le ricordo per le saghe.
C'è stata l'estate- Pennac (1999) - in Israele con La Fata Carabina e La Prosivendola.
L'estate Garcia-Marquez (2000) - Maturità e Nessuno Scrive al Colonnello
E, prima, l'incantevole l'estate Steinbeck (1997) - Furore, La Battaglia e le prime notti d'amore
E poi, ovviamente, l'estate-rileggi-tutti-gli-erripotter (2005) - Estate d'attese, com'è evidente.
E ancora l'estate Zola (2003) - Erasmus e Germinal

Quindi questa sarà l'estate Lansdale.
Anche se avevo capito chi era l'assassino.


lunedì, febbraio 12, 2007



...e così questo week end non ho fatto assolutamente niente di quello che volevo fare.


Si, in realtà
Una cosa si
Ho visto la mostra fotografica di Letizia Battaglia.
Poi, basta.
Tutto il resto di imprevisto.
Tantissimo di imprevisto.
E così è stato un week end meraviglioso.
Un week end così.
Così, insospettabile.
Così, imprevedibile.
Così, adorabile.

venerdì, febbraio 09, 2007



Sotto, gruppo di libanesi dell'alta borghesia girano in macchina nei quartieri bombardati.
Sopra, turista soccorre un bambino sbarcato insieme ad un gurppo di migranti su una spiaggia di Tenerife.
Quella sotto è la foto dell'anno 2006.
Quella sopra è di più.


STATISTICHE PRECISE

Secondo me in quinta elementare è già tutto così chiaro...


Ho spiegato il Corpo Umano in tre classi diverse. Tutte quinte.

Così la statistica generale:



il 2% dei bambini ha riso mentre parlavo dell'Apparato Digerente, di cui il 100% maschi.


l'1% dei bambini ha riso mentre parlavo dell'Apparato Urinario, di cui il 100% maschi.


il 30% dei bambini ha riso mentre parlavo dell'Apparato Riproduttivo, di cui il 100% maschi.



Il 100% dei bambini ha eseguito il compito disegnando sul quaderno un corpo umano, dall'esterno e dall'interno.

Il 60% delle bambine ha disegnato un corpo maschile.

Lo 0% dei bambini ha disegnato un corpo femminile.


A me viene da pensare.

E anche un po' da ridere, a vedere tutti questi bimbi imbarazzati e queste bimbe interessate.

Ma mi viene più da pensare.



OGGI, BAMBINI, IL CORPO UMANO



"Scusa maestra se rido quando tu parli del sistema riproduttivo, eh...Però questa parola.. utero.. secondo me ha un suono che fa ridere...!"


Il bambino Angelo che si arrampica sugli specchi per giustificare i suoi risolini pre adolescenziali.