giovedì, aprile 19, 2007

NO RITALIN!

Chiedo scusa, ma ho un'oretta libera e parlo di scuola.
Ne parlo seriamente, senza aneddoti ridicoli e nostalgie infantili. Perchè questa volta, e sempre più spesso, non c'è proprio niente da ridere.

Nel tardo pomeriggio di ieri nell'aula magna della scuola da centomila gradini si sono riunite tutte le insegnanti, per una riunione che va sotto il nome di Interclasse Tecnico e che di fatto si può riassumere nel Ma tu, questo modulo, come l'hai compilato? E le graduatorie? Quando scade la consegna?

Ma ieri pomeriggio, incredibilmente, la faccenda era seria davvero.
Perchè è successo che uno strascico di Moratti, o per meglio dire un'attestazione di democristianità di Fioroni, ha alzato i livelli per la richiesta del sostegno. Che semplicemente vuol dire questo: se prima con un handicap certificato, mettiamo, al 15%, il bambino aveva diritto ad un'insegnante di sostegno, adesso se almeno almeno non è sfigato al 30%, niente maestra. Un sacco di soldi in meno che escono dalle casse dello stato, eh. Pronte pronte per il rilancio della Telecom
Ma mica è tutto qui. La chicca arriva dopo.
Perchè per avere l'insegnante di sostegno, dall'anno prossimo i genitori del bambino devono firmare un'attestazione in cui riconoscono il bambino come "handicappato" (parole testuali, eh, altro che "diversamente abili"). Altrimenti ciccia, niente maestra.
S'intende, poche famiglie lo fanno.
Del resto, spesso l'insegnante di sostegno è utile quando non esiste un vero e proprio handicap, ma problematiche di relazione riscontrabili spesso nel difficile o nullo rapporto con le famiglie. Le stesse famiglie a cui si chiede di mettere una firma sul problema.

Ieri, nell'interclasse tecnico, era tutto un fare i conti e scoprire che l'anno prossimo la metà dei bambini che quest'anno hanno la maestra di sostegno non l'avranno più.
O' miracolo. Altro che Lourdes.

Allora, io ero lì che proponevo, mi lamentavo, boccheggiavo nel caldo di un'aula piena contemporaneamente di insegnanti e di preoccupazioni.
Quando mi è venuta in mente una cosa.
Un'altra meravigliosa novità recente.
Ed è la liberalizzazione in Italia del Ritalin, che è uno psicofarmaco "indicato" per i bambini iperattivi.
In america se ne fa grande uso, con meravigliosi risultati come ben hanno potuto sperimentare in Virginia.

E io, in quel girone infernale della preoccupazione pensavo. Pensavo questo.
Ma io, che oggi piuttosto che dare uno psicofarmaco ad un bambino mi stacco un braccio a morsi.
Io, se l'anno prossimo ho una prima elementare. Con un bambino di quelli che gli psicologi chiamano iperattivi e gli altri chiamano spaccacoglioni e le maestre chiamano "...e sarebbe così intelligente se solo..."
Io, se faccio da settembre a giugno con un bambino che tutte, tutte le mattine urla, prende a pugni, corre e mostra il sedere agli altri 22 compagni.
E poi torno in seconda. E tutte, tutte le mattine lo stesso bambino urla, prende a pugni, corre e mostra il sedere ai compagni.
E a settembre dell'anno dopo so già che tutte, tutte le mattine lui continuerà ad urlare, a prendere a pugni, a mostrare il sedere.
Al quarto settembre di seguito. Che non mi danno una maestra di sostegno. Che i genitori dicono che è la scuola che non funziona. Che tutti gli altri bambini non possono mai, mai divertirsi, giocare, imparare, avere un solo minuto di silenzio e di tranquillità. Che tutti gli altri bambini ormai il sedere dell'iperattivo se lo sognano pure di notte. Io, a quel punto, pensate proprio che il Ritalin non lo prenderei neanche in considerazione?

E così io penso male. Sempre penso male. Sguazzo nella dietrologia, io.
E scusatemi, ma io ieri all'Interclasse Tecnico, pensavo ai tagli sull'insegnanti di sostegno e mi veniva in mente la faccia dell'Amministratore Delegato della Novartis, che produce il Ritalin.
E me lo sono immaginato con la stessa faccia soddisfatta che doveva avere Nerone mentre si scaldava le mani sull'incendio di Roma.

3 commenti:

lastreganocciola ha detto...

io maderei questo post paro paro a chiunque possa diffondere la cosa, e incazzarsi. ma tanto. chè, dietrologia o no, hai comunque ragione sulla tentazione del ricorso allo psicofarmaco.

Anonimo ha detto...

E poi la sindrome d aiperattività nemmeno di preciso si sa se esista e cosa sia....un insieme di disturbi comportamentali che potrebbero anche essere dovuti a problemi relazionali con la famiglia (come dici tu) e allora? Si da il Ritalin a un bambino che ha problemi famigliari che gli danno una forte ansia e che provocano questa iperattività o si cerca di risolvere se possibile tali problemi con la famiglia? Penso che gli psicofarmaci siano indispensabili solo in una piccolissima parte di casi....

Anonimo ha detto...

Presente! Diffondo il caso, la cosa o qualunque nome abbia... che la logìa sia dietro o davanti. Psicofarmaci ai bambini 'vivaci'? Forse che l'essere bambini è diventata una malattia?

Mio padre insegnava educazione tecnica alle scuole medie. Dopo alcuni corsi di specializzazione si è poi trovato ad essere un insegnante di sostegno. E col passare degli anni si è appassionato sempre di più al suo lavoro. Ed anche nei casi più complicati non ha mai smesso di cercare il contatto umano con il bambino (non il 'caso') assegnatogli, quasi sempre con successo. Ora è in pensione, ma continua a scrivere della sua esperienza.