venerdì, aprile 06, 2007


DI VECCHIE ABITUDINI E PICCOLE STORIE

Nel mio quartiere i negozi ancora sopravvivono all'attacco dei supermercati.

Ce n'è uno, d'angolo, che sembra lo scaffale di un adolescente disordinato. In un'unica vetrina riesce ad esporre evidenziatori, vasetti cinesi, cani in porcellana, pacchetti di figurine dell'album dei calciatori, pacchi di quaderni a quadretti, a righe, a righe di terza, portafogli in similpelle, aquiloni di plastica, bambole che fanno la pipì.
Il signore che tutte le mattine lo apre alle 7, lo chiude a mezzogiorno e poi a volte, solo a volte, lo riapre alle quattro del pomeriggio, sa perfettamente dove trovare quello che sta cercando. Non mi stupirei se sotto al bancone tenesse anche qualche colt e un paio di mitragliette uzi, come nei film americani.

Poi c'è il barbiere, che non fa mai la barba a nessuno, ma sta sulla porta a parlare con i pensionati.
E una volta gli ho sentito dire che lui lo sapeva dove stava bin laden: Ha costruito tutta una serie di passaggi segreti nelle fogne dell'afghanistan, diceva, per quello non riescono a trovarlo.

Le partite dei mondiali le ho viste nella pizzeria brasiliana, dove la margherita costa 3,50€ e tutti i sabati e i venerdi sera, dallo sgabuzzino delle scope esce una ballerina con due gambe di un metro e mezzo che balla tra i tavoli per un quarto d'ora, inseguita dalle luci stroboscopiche, e poi si rintana nuovamente tra i detersivi mentre i ferrovieri ai tavoli cercano di finire la 4 stagioni con ostentata noncuranza.

Poi c'è l'edicolante nana. Che sta in ginocchio su una sedia per passarti i giornali, e quando esce dal gabbiotto sembra uno dei gadget che regalano con DonnaModerna.

Vicino al bancomat, il panificio. Buonissimo. Profumato.Originale focaccia genovese di Pizzo Calabro.

E l'immancabile internet point, che apre e chiude seguendo il fuso orario ecuadoriano.

D'angolo, ci sono anche il macellaio e il fruttivendolo, ma una volta il fruttivendolo mi ha venduto del radicchio al posto della lattuga, e il macellaio ha la faccia di uno che avrebbe tanto voluto arruolarsi nei parà, non l'hanno preso e allora si vendica sui conigli. Da questi due signori io non ci vado spesso.

E mi piace, mi piace fare la spesa sacchettino dopo sacchettino, giornale sottobraccio e profumo di pane. E superare in salita, come Gimondi, le signore che arrancano con due sacchetti del Diperdi pieni di cose inutili.

1 commento:

lastreganocciola ha detto...

non per insistere su una vecchia diatriba, ma se ti piacciono i negozi nessun quartiere può battere la foce: ogni volta che ci vado ne scopro uno ancora più strambo degli altri. e cmq, ci hai proprio ragione sul far la spesa così, è un tipo di piacere diverso, lo capisco perfino io che nei negozi mi esaspero.