mercoledì, novembre 05, 2008



Volevo raccontarvi tutto, per filo e per segno, delle stranezze che questo festival ha portato con sè.
E lo farò.
appena inizio a capirci qualcosa io, che sono passata dall'euforia all'adrenalina, dalla stanchezza al vittimismo, dal burn-out alle cene masochiste, dalla tranquillità alla disperazione, dalle lacrime alle soddisfazioni.
Ho bisogno di un'agenda emotiva.

Ma adesso sono qui, con la giornata piena soprattutto della vita degli altri: la E. e il Chimico a chiedersi, il G. ad aspettare, la StregaNocciola in anestesia, la mia capa a pretendere un mio ritorno lavorativo, ex amori (non uno, non due, tre) a chiedere spiegazioni via mail.
E poi tutto un mondo intorno che gioisce per Obama, e il Manifesto esaurito in tutte le edicole.
Indovina chi viene a cena.

Insomma, con tutte queste urgenze prioritarie, di questa mia vita iperemozionale e di quelle vite iperincastrate, oggi non si riesce a parlare, perchè c'è troppo, troppo di tutto.
E io, per altro, sono tornata a casa alle 8 del mattino, risalendo la corrente dei lavoratori.
E ho dormito in barca a vela.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

.in barca a vela?!?
Nessie, da te non me l'aspettavo

la fede ha detto...

ecco.
sola in ufficio e curiosa.
come sono infeliceeeee
:))

Anonimo ha detto...

Ferisce più la penna della spada, e di tutte le lettere, la x è quella che uccide.

Anonimo ha detto...

Notte in barcavela pregio, lettore padovano. Sei solo invidioso :-))))