lunedì, dicembre 10, 2007


LETTERA

Non pensavo che leggessi il mio blog.
Tutti mi dicevano Ma figurati se non lo legge, e io invece pensavo che no.
Ma quel post l'avrei scritto comunque, s'intende, perchè io credo che il blog sia un luogo dove rovesci fuori le idee come albus silente quando le tira fuori dall'orecchio con la bacchetta.
E' il posto delle idee quando nella testa non ci stanno più.
E non si può avere paura delle proprie idee, anche o soprattutto quando sono sbagliate.
Sono contenta se mi dici che no, non ho capito niente della tua scelta dei ravioli.

Continuo a non pensare che tu abbia fatto una scelta lungimirante. Ma non per questo mi sento superiore a te, e mi dispiace se dal post poteva sembrarlo.
Penso che tu sia a volte o spesso un bambino alto un metro e settantacinque. Lo sai che lo penso. Ci siamo lasciati per questo. Se non era per questo io ti sposavo così com'eri, così come sei. Con i fiori d'arancio e gli anelli ti sposavo, sia chiaro. E lo sai perfettamente, questo, perchè rimani l'unica persona di cui io sia stata fottutissimamente innamorata, innamorata da non crederci, innamorata con la voce che si spezza e questa idea fissa della fortuna di averti incontrato.
Ti conosco e conosco il tuo corpo e il tuo profumo da quasi undici anni. E di alcune cose di te non mi sono mai stancata o annoiata.
E questo perchè tu sei e rimani una persona meravigliosa, a tempo indeterminato.

Ma è sulle scelte della vita che non funzionavamo, ed è per questo che adesso non capisco e non condivido la tua scelta.
L'ho scritto perchè era una mia idea, e più che un'idea era una rielaborazione del lutto, e più che una rielaborazione del lutto era ricordarmi perchè ci siamo lasciati andare nonostante io ancora trattenga il fiato quando ti vedo o ti sento.

I ravioli e il post mi hanno permesso di chiarirmi che ci siamo lasciati andare perchè il tuo concetto di libertà e il mio non sono gli stessi, ed è nella libertà che si convive.
L'abbiamo detto più di una volta, che siamo cresciuti insieme ma siamo cresciuti diversi.
Le mie scelte non sono mai state migliori delle tue. Ma le tue faccio fatica a capirle.

Io ti immagino, a guidare alle quattro del mattino. E lo so che sei felice di questo. Lo so che la scelta dei ravioli è una scelta più coerente del negozio figo del centro, con la persona che sei.
Lo so anche che la tua Libertà - con la elle maiuscola, molto più della D di dio - è una libertà solitaria, da quattro del mattino, da moto in corsa e vento in faccia, da solitudine e disobbedienza.
E io, questa tua Libertà, prima l'ho amata e adesso la rispetto.
L'ho amata senza capirla, e adesso senza capirla la rispetto.

Non sono certo io quella che non apprezza le scelte, le decisioni dei bambini.
Trovo siano sempre decisioni affascinanti, e piene di ragioni profondamente sentite e invocate. Non sono certo io quella che dice ai bambini di non sognare perchè poi, fuori, c'è un mondo schifoso ed è meglio imparare da subito a dire Si signore.
Però io credo anche che, per fortuna, le scelte dei bambini non siano lungimiranti, che si fermino tra la narice e la punta del naso: è questo che le rende bellissime: la mancanza di paura.

Non ho mai pensato a te come una persona lugimirante, e questo credo ne sia una conferma. Per chi come me pensa sempre a cosa succederà dopo, questo tuo bruciare la candela dai due lati è inconcepibile.
Ma non ho ragione io, è soltanto il mio piccolo punto di vista.

Così, ti immagino guidare il furgoncino alle quattro del mattino e ti immagino felice, ti immagino più rilassato, meno stanco, più sorridente, più colorato. Tu lo sai che tutto questo mi fa sorridere di riflesso.
E sappi che c'è una cosa, in questa stupida storia, che mi renderà veramente felice: il momento in cui si dimostrerà che, come spesso è successo, avevi ragione tu.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

il bello della fine di un amore, è quando si riesce a sorridere del fatto che sia finito.
Un bellissimo post, comunque.

Anonimo ha detto...

Capita alle volte che le notizie volino, o che semplicemente si incontrino per caso, in una passeggiata in un bosco, appesi ad una roccia in equilibrio ben più che precario, durante un giro nella rete.
Capita di scegliere, male o bene, ma pur sempre scegliere.
Capita di lasciarsi vivere, ma da molto tempo è una cosa che riguarda altri, non me.
Capita anche di non capire, ma a volte prima si dovrebbe fare lo sforzo di provare almeno a sapere ed io questo ormai me lo impongo.
Capita di giudicare e trarre conclusioni più veloci della luce, ma io questo l'ho sempre evitato, o almeno ci ho provato.
Capita anche di dividere il mondo in bianchi e neri, buoni e cattivi, alti e bassi, ma anche tra giorno e notte ci sono momenti che non sono ne' l'uno ne' l'altro ed entrambi allo stesso tempo.
L'importante nella vita, lo dico per esperienza e non per megalomania, è sapere sempre che si giudica dallo stesso suolo degli altri, e che dall'alto sono troppe le cose che non si vedono.
A volte basterebbe semplicemente scendere, o almeno chiedere a chi sta più in basso cosa vede da dove sta. Ma troppo spesso è più facile stare su, e non sentire i miasmi che arrivano dal basso, dove vive la plebe

Anonimo ha detto...

Io credo che ti rispondo via mail.
Perchè se davvero pensi, come scrivi, che io non capisca le tue scelte perchè non voglio mischiarmi agli odori della plebe, allora vuol dire che non sono l'unica che non si è ancora risolta parte delle paturnie venute fuori nella nostra lunga storia d'amore.
Forse è arrivato il momento di capire cos'è tutto questo bagaglio che ci tiriamo dietro.

Ma, in ogni caso, questa è una cosa mia e tua.
Non si tratta più di idee da tirare fuori con la bacchetta.
Si tratta di me e di te.
Ti scrivo.

Anonimo ha detto...

Ma se, per caso, vi capita di chiarirvi, un consiglio, veramente il meno richiesto che si possa dare, siate sinceri. Lasciate stare le picche e le ripicche, l'orgoglio cretino delle storie finite. Lasciate perdere chi aveva ragione su chi. Tanto è inutile perchè dopo che siete cresciuti insieme, dopo tutte le cose che avete da raccontare insieme è un peccato perdersi pensando male uno dell'altra. Perchè se pensate male uno dell'altra, pensate male di un pezzo della vostra vita, pensate male di voi ragazzini.
Chi ha vissuto così tali e tante cose insieme, non può fare a meno di essere legato per sempre.
Sta a voi decidere come.
E, naturalmente, io sarei per una riconciliazione.

Anonimo ha detto...

Qualcuno mi ha detto un giorno:
non rimpiangere quello che hai fatto se quando lo facevi eri felice.

Se questo è un'atteggiamento valido(e credo che lo sia) dovrebbe implicare anche che ciò che si è seminato era buono, e quindi ci deve essere qualche buon frutto da raccogliere, magari in mezzo a tanta erbaccia.

In bocca al lupo nessie.
Ro

Anonimo ha detto...

C'è una cosa che mi è assolutamente chiara, ed è quanti fiori ci fossero in mezzo alle erbacce della nostra storia d'amore.
E anche tra tutte le mie storie che sono venute dopo, anche tra tutte le cose che non sono state storie d'amore... in mezzo a tutte le mie erbacce ci sono sempre stati tantissimi fiori di campo.

Questo mi è assolutamente chiaro e non voglio buttare via nulla, nè fiori nè erbacce.
Niente picche e ripicche, niente trombe d'aria a spazzare via tutto quello che è stato: non butto via niente, come i vecchietti in mezzo ai traslochi.

Grazie a tutti per i dolci commenti.

e.talpa ha detto...

"in mezzo a tutte le mie erbacce ci sono sempre stati tantissimi fiori di campo.
Questo mi è assolutamente chiaro e non voglio buttare via nulla, nè fiori nè erbacce".

Brava ;P

Anonimo ha detto...

Per caso, solo per caso sono arrivato a leggere le pagine del tuo blog, sono rimasto li a guardare ogni singola parola da te scritta e messa al posto giusto così come un grande artista mette le pennellate sulla sua tela. Sarà forse che leggo poco? Comunque una cosa devi sapere, che tra i miei bookmarks c'è anche il tuo blog, e non è da poco. Brava. E un bacio.

lanessie ha detto...

ciao anonimo, grazie di tutti questi complimenti:O)