mercoledì, dicembre 05, 2007



QUE VIVA LA PAGNOTTA


Quasi vincevo le olimpiadi del precariato, ieri.

La radiocronaca racconta di un'ottima partenza con il nuovissimo e natalizio lavoro pagnotta, di cui verrà fornita successiva accurata descrizione.
Ma lo sprint è stato un clamoroso azzardo perchè, arrivata ancora pimpante al secondo lavoro, quello vero, quello che è così bello che non mi pagano, ho poi iniziato a cedere clamorosamente a metà del Terzo Lavoro, il Percorso BambinoMuffa, più o meno all'altezza della lotta dei cuscini.
Consegnato il BambinoMuffa al di lui padre tamarro, proprio nel momento in cui la Moglie Personal Trainer Ipertiroidea già si infilava la giacca in vista del Quarto Lavoro, sono caduta agonizzante come un Dorando Petri qualsiasi e ho rinunciato al workshop di teatro, uscendo così dal medagliere ma conservando le forze fisiche per un mese che si preannuncia metaforicamente intenso.

Alle otto di sera ho mangiato il minestrone e poi mi sono addormentata.
Alle 9 e un quarto.
L'ultima volta che mi era successo credo ci fosse Cossiga presidente della repubblica.
Ma dieci ore di fase rem costante hanno permesso che stamattina fossi di nuovo allegra e scattante, prontissima per il lavoro della pagnotta natalizia: la Libreria delle Bollette Salate.

La libreria delle Bollette Salate, che mi permetterà di evitare il taglio di luce e gas al momento del conguaglio, è un banchetto lungo come un verme solitario che si snoda su e giù per la galleria commerciale del centro.
La libreria delle Bollette Salate nasconde, tra gli orridi libri panettone, anche qualche meraviglia dell'editoria che mi diverto a scoprire mentre sto aggiustando i banchi.
E poi, la libreria delle Bollette Salate è il buco della serratura sul mondo: tutti passano almeno a dare una sbirciatina... gli impiegati di banca e le casalinghe, i muratori e gli autisti dell'autobus, le nonne con i bambini senza un posto all'asilo nido e le donne rampanti con il cambio scarpe nella borsa. Tutti con il tempo per una sfogliata, una sbirciatina, a volte un acquisto.

Dopo due giorni, ho già i miei tipi tipici preferiti: adoro i settantenni che comprano i racconti erotici - Que viva la fantasia! -ma ho anche un certo feeling con quelli che fanno incetta di Gialli per le vacanze di natale e invidio chi può permettersi l'acquisto compulsivo di un libro fotografico da settanta euro.

Le maggiori soddisfazioni mi arrivano però dalle signore con tre figli: perchè, se ho tempo e non c'è la folla da Sindrome Natalizia, posso ascoltare le loro lamentele educative, farmi un'idea dei loro bambini - sempre uno di tre, uno di sette e uno di undici anni, spesso due femmine ai lati e un maschio in mezzo - e poi finalmente consigliare i libri della curiosità, della fantasia, dell'ironia e del piacere della lettura. Brutte Storie della Salani per il maschio, un bel Roald Dahl per la grande e una storia della Pina, la topolina francese, per la piccola.Oppure un volume maxiformato illustrato per la ragazzina, un Guinees dei Primati per il noioso adolescente, un Libro in Tasca per la piccina "Ma mi raccomando signora, glielo legga lei, e faccia le voci dei personaggi!".
E quando ho fatto i pacchetti, con tutta la cura e l'incapacità manuale che mi contraddistingue, intercetto lo sguardo della mamma che mi chiede E per me, qualche consiglio? Ed ecco che ci mettiamo a cercare tra i banchi un libro per mamme stanche, un libro per rilassarsi dopo cena, con i piedi su un cuscino e i tre bambini che finalmente dormono dopo essersi bevuti avidamente gli Sporcelli o La fabbrica di cioccolato.
Mi piace pensarle così, le mamme cariche di sacchetti. Io e il mio immaginario ottocentesco fatto di saghe familiari: una via di mezzo tra i Buddenbrock e le Piccole Donne.

Alla libreria delle Bollette Salate, però, non sono tutte rose e tulipani.
Fonte di tutte le mie ansie sono i resti e i fiocchi sui pacchetti.
Allora io ve lo dico qui, perchè tutti voi andrete a fare le compere di natale, e io voglio rendermi utile.
Ricordatevi di queste due cose:

Prima cosa, che molte persone hanno gravi handicap manuali, quindi per rispetto delle pari opportunità non chiedete fiocchi carini sui vostri pacchetti. Noi Diversamente Manuali riusciamo al massimo a farvi qualche ricciolino con le forbici. E voi, per favore, apprezzate l'impegno.

Ma soprattutto, seconda importantissima cosa, non cercate mai, mai di aiutare la simpatica commessa col caschetto che vi sta dicendo: sono 13 euro e 40. Mai, mai pensare di aiutarla in questo chiedendole Vuole mica cinquanta centesimi?
Questo la manderà inevitabilmente in crisi, dovrà contemporaneamente sommare e sottrarre, si dimenticherà di quanto dovevate pagare, se le avete dato venti o cinquanta euro e comunque si chiederà Ma perchè dovrei volere cinquanta dannatissimi centesimi?

Ricordatevi questa cosa: che le commesse con il caschetto vanno aiutate con bei sorrisi e cifre tonde.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, decisamente bene la libreria, ma lontano dalla cassa!!

Quando lavori a cotal banchetto, che ti veniamo a salutare?

Baci

O'Pastore

Anonimo ha detto...

tutte le mattine 830 - 1430. Galleria Mazzini, tanto per evitare riferimenti precisi.
Vi aspetto amicici!

Anonimo ha detto...

...anche il week end! :O)

e.talpa ha detto...

:D finalmente ho letto il post.
Se non cerchi doppi sensi, devo dire che mi sarebbe piaciuto guardare addormentarti alle nove meno un quarto? o erano le nove E un quarto? ho dei problemi con i resti... ;)

cmq, 50 centesimi te li offrono perché sono una rarissima moneta belga coniata per errore in soli 200 esemplari, che se la riconosci diventi ricca e puoi abbandonare tutti i lavori pagnotta.
O, anche meglio, farli occasionalmente solo per poter continuare a scambiare questi bellissimi consigli.

Anonimo ha detto...

Porco cane, questa si che è una notizia...ma purtroppo ho il Capo Cerbero che sputa sangue se provo ad intascarmi un resto belga da 200 esemplari...