venerdì, novembre 17, 2006



POPULISTI LILLIPUZIANI

Io non so cos'è successo, che di colpo il blog dell'amichEma è diventato un posto dove ci scrivono tutti e commentano tutti. Tipo una cosa che il blog dell'AmichEma adesso sembra il blog di Beppe Grillo. Che in fondo fa piacere che la gente legga l'AmichEma invece di Beppe Grillo, però che io così adesso mi leggo i commenti del blog dell'AmichEma e me lo ritrovo tutto pieno di populismo.
E allora io non lo commento più, ma ci scrivo un post mio, nella mia beata solitudine di blog poco letto e poco commentato.

Ricapitolando, sembra che tutti gli uomini-blog-qualunque si siano stupiti sul blog dell'AmichEma. Stupiti del fatto che l'amichEma trovi allucinante che il nostro Moderato di Riferimento possa pensare che il carcere sia un mezzo per risarcire le vittime. Decisamente vince il Premio Biancaneve, l'AmichEma, per non esserselo aspettato. Ma io, leggendo il suo Premio Biancaneve, mi sono ricordata di una litigata tremenda, ormai sarà una quindicina d'anni, con mio fratello Paolino che all'epoca era appena tornato dall'America e mi diceva che la pena di morte era giusta. E io che mi dimenavo nella mia convinzione che no, era sbagliata, con il mio cervello da 12enne che non sapeva ancora applicare le Sante Leggi della Retorica e quindi non sapeva dimostrare al convinto Paolino il perchè.
Poi adesso mio Fratello Paolino è cresciuto e non la pensa più così. E non è certo merito mio. Credo che solo Paolino sia cresciuto, tanto e bene.

Allora mi viene da pensare che questi uomini-blog-qualunque siano proprio dei lillipuziani del pensiero, che ancora ragionano come i Flinstone, che fanno leva sugli istinti primordiali, sull'occhio per occhio dente per dente, ignorando che persino Monio Ovadia dice che questa cosa non c'è scritta da nessuna parte, nella bibbia.
Che dicono sempre la stessa frase. Dicono sempre: "E se ti uccidessero la figlia?". E non ci arrivano a capire che a me, o all'amichEma mai ci verrebbe da pensare di uccidere una persona, così, come in CSI. Che noi siamo quelle che metterebbero su un comitato, che magari scapperemmo a fare gli scudi umani in palestina per non pensare ma mai ci verrebbe in mente la vendetta. E chi siamo, un film di Tarantino?
Che poi, metti che non lo puoi sapere, che magari tu di tuo impazzisci, che ti violentano la figlia e allora inizi a girare con un bisturi ad evirare maschi a caso nelle discoteche dove ballano il liscio. Può succedere, no?
Ma noi mica siamo lo stato. Siamo io e l'amichEma che se impazziamo, impazziamo. Se facciamo gli scudi umani meglio. Ma se impazziamo siamo noi. Due.
Come si fa a pretendere uno stato vendicatore? Con quali logiche democratiche si può pretendere un tribunale che a freddo decida per l'evirazione, per la pena di morte, per un ergastolo punitivo?
Allora ecco cosa penso.
Penso che uno stato democratico è uno stato impegnato per la difesa dei propri cittadini con i mezzi dell'istruzione, del sostegno, del diritto al lavoro e alla salute. E' uno stato che previene. Se si trova costretto a punire è perchè è uno stato democratico che non funziona. Se c'è bisogno di quattro mura in cui richiudere i suoi fallimenti, almeno che lì dentro si lavori per fare quello che sarebbe dovuto accadere prima.
Uno stato che si vendica è uno stato infantile, populista e pericoloso.

1 commento:

lastreganocciola ha detto...

e brava nessie!!!! chè anch'io non ce l'ho commentato il post alla amicae. per lo stesso motivo, ma brava anche lei. Che poi, a voi non l'hanno insegnato a scuola che la differenza tra i "barbari" e i "civili romani" era proprio nella certezza del diritto, che escludeva il concetto di vendetta? Che magari era un insegnamento a doppo taglio - bbuuuh, i barbari - ma che dopo duemilepassa anni ci sia ancora tanta gente che ha preso solo il taglio più schifido e becero, mah. Allora meglio Conan, che almeno si assume le responsabilità di incivile, invece di pensare che lo Stato debba farlo al suo posto.
Epperò faccio credito a F. di aver detto una cosa un po' migliore di come è apparsa alla amicae. , o almeno di pensarla. Così il premio biancaneve lo vinco io.