giovedì, novembre 23, 2006



COME MADAME CURIE

Prima scena:

Io, mi suona la sveglia, tiro fuori un piede, ritiro dentro un piede. Tiro fuori l'altro piede, ritiro dentro l'altro piede. Allungo una mano, ritiro dentro la mano. Apro gli occhi. Li richiudo. Alla fine mi alzo. Ci sono voluti 35 minuti.

Seconda scena:

Io, avvolta in una coperta di lana rossa e grigia, maglione pesante, calzini di lana, capelli tirati su con una pinza, occhiali appannati, the caldo in una mano, con l'altra scrivo - solo con l'indice, per non tirare fuori tutta la mano dalla coperta - la tesina del Master.

Terza scena:

Apro il rubinetto dell'acqua calda. L'acqua è fredda. Fredda. Fredda. Freddina. Caldina. Caccio la testa sotto l'acqua. . Aspetto 5 minuti gocciolante nel lavandino. Riapro il rubinetto dell'acqua calda. L'acqua è fredda. Fredda. Fredda. Freddina. Caldina. Ricaccio la testa sotto l'acqua. Che a questo punto è freddina. Fredda. Chiudo il rubinetto. Mi metto lo shampoo sui capelli. Riapro il rubinetto dell'acqua calda. L'acqua è fredda. Fredda. Fredda. Freddina. Caldina. Mi scacquo la testa sotto l'acqua. Che a questo punto è freddina. Fredda. Chiudo il rubinetto. Aspetto 5 minuti gocciolante e insaponata nel lavandino. Riapro il rubinetto dell'acqua calda. L'acqua è fredda. Fredda. Fredda. Freddina. Caldina. Ricaccio la testa sotto l'acqua. Che a questo punto è freddina. Fredda. Chiudo il rubinetto.
Ho ancora un po' di shampoo sui capelli. Che si fottano. Accendo il phon. Asciugo i capelli. Rimango con il phon acceso un sacco di tempo più del necessario.

Quarta scena:

Esco di casa. Apro il portone, faccio le scale, arrivo in strada e, tra vento e pioggerella umida, finalmente comincio a scaldarmi.

Trama:

Ci si è rotta la calderina.

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