venerdì, luglio 27, 2007



IL DITO PIU' LUNGO DELLA MIA MANO E' IL MEDIO, QUELLO DELLA SUA E' L'INDICE.

Con il mio vicino del piano di sotto di via glutei sodi ci siamo odiati al primo sguardo.
La sindrome di Paperino e Anacleto.
Anacleto Macrì, del resto, è facile odiarlo. Tanto per cominciare, è un basso uomo viscido. In prepensionamento. E' uno di quegli uomini che non ha fatto figli perchè poi toccava rifare il letto.
Anacleto Macrì faceva l'impiegato, ma ad Hollywood gli avrebbero dato la parte di uno di quegli avvocati dei padrini. O di un giudice con il cuore troppo vicino al buco del culo.

La casa di Anacleto Macrì è fatta esattamente come la mia, stessa metratura, stessa disposizione. E, sono pronta a scommetterci, stessa muffa sulle pareti.
Ma con un arredamento che sembra quello di Barbie casa di bambola. L'ho visto una volta, assolutamente per caso, fermandomi sul pianerottolo a controllare se avessi preso le chiavi e sbirciando all'interno.

La moglie è di Anacleo Macrì ha un solo giorno di libera uscita, il mercoledi. Il resto della settimana è segregata all'interno, tra pizzi, merletti, divani in similpelle e parabola.

Anacleto Macrì è anche un Adoratore Burocratico.
Scrive lettere, attacca fogli in ascensore, lascia messaggi nelle cassette della posta e, in mancanza di materiale cartaceo, suona alla porta con sguardo lubrico e sorriso diabolico.
"Buongiorno gentile vicina, sono l'inquilino del piano di sotto...".
Ti conosco, dannato Anacleto Macrì, ti conosco. Cosa non va questa volta? Ho osato portare un sacchetto in ascensore sono tornata a casa dopo mezzanotte ho attaccato la lavatrice nelle ore non previste dal regolamento ho buttato le briciole sul tuo terrazzo ti ho coperto il sole con le mie lenzuola oppure - ed è la tua lamentazione preferita - ho di nuovo fatto cigolare il letto?

Un pomeriggio d'autunno mi ha attaccato vilmente in ascensore.
Io, lui, la moglie in libera uscita, tre sacchetti della spesa.
Buongiorno.
Buongiorno.
Primo piano. Silenzio, io cerco le chiavi nella borsa. Loro mi guardano.
Secondo piano. Dannazione le chiavi le trovo subito. Mi concentro sul cellulare.
Terzo piano. L'ascensore si ferma. Le porte si aprono. E prima di uscire Anacleto Macrì mi sorride e mi dice "Sa, signorina, il suo letto andrebbe decisamente oliato...!".
E esce, lasciandomi nel più completo imbarazzo. Ha sfruttato gli ultimi secondi dell'incontro e li ha sfruttati bene, il bastardo.
E io ho perso per ko tecnico in ascensore.

Così io, per amore del buon vicinato, l'ho anche oliato il letto. Ma, dannazione, a volte si metteva a cigolare anche quando dormivo da sola. E lui e la moglie non perdevano occasione per picchiare sul soffitto.
Avrebbero potuto, invece, cigolare anche loro, così da disturbare il russo scappato da Breznev al piano di sotto, che avrebbe fatto cigolare il letto per svegliare la coppia con il cane al primo piano e che, cigolando, avrebbe tentato di svegliare la coppia di morti viventi del piano terra. A quel punto senza risultato, ma creando tutta un'orchestra di letti cigolanti in via glutei sodi.
Invece no, al minimo accenno Anacleto Macrì per due anni ha picchiato sul soffitto e sul muro, per poi trapanare alle otto del mattino per ripicca.

Ho sempre pensato che Anacleto Macrì esagerasse, con questa cosa dei cigolii del mio letto ikea.
Un po' cigola, mi dicevo, ma mica tanto. Non tanto da svegliare qualcuno, ecco.
La sindrome di Paperino non mi faceva accettare la realtà.
Se non si sveglia mia moglie nella stanza di fianco, mi dicevo, vuole sicuramente dire che Anacleto Macrì si lamenta soltanto per avere qualcosa da fare nelle sue lunghe notti frustranti.

Poi stamattina, la vigilia del Santo Trasloco, armata di brugola ho smontato il mio letto ikea di ferro battuto.
E ho scoperto che le gambe della spalliera sono, come dire, tranciate a metà dall'interno. Come, non so, come se qualcuno le avesse ripetutamente forzate.

Ho paura che al tribunale dell'Inquisizione del Vicino Rumoroso, questa si chiamerebbe una prova.
E che il dannato Anacleto Macrì vincerebbe la causa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le cose sono due, o ha ragione il tuo vicino, e allora in quel letlo si è scopato troppo poco, o hai ragione tu, ma allora in quel letto si è scopato davvero troppo poco...

Anonimo ha detto...

;-)