lunedì, luglio 09, 2007



BILDUNG E TRASLOCHI

Io e mia sorella Eisentstein siamo state tirate su a comunismo e traslochi.
Tralasciando il superfluo, vi parlerò della profonda influenza dei traslochi sulla mia formazione.

La cartina dei miei spostamenti prevede una nascita al porto, una prima infanzia allo stadio, una seconda infanzia sotto il Forte, una veloce passaggio al quartiere dei folli, un'adolescenza al confine della borghesia, un volo radente sull'aristocrazia, un ritorno al borghese oltrecortina.

Poi, ottenuta l'indipendenza, sono passata dall'appartamento depressivo con il Marines irlandese e la Seppia Molisana al pacs con mia moglie in Via glutei sodi.

...tra i nidi familiari e gli appartamenti indipendenti, ci sono stati anche il bianco alle pareti del fidanzato, i traslochi degli amicici, l'erasmus col letto fatto di cassette della frutta. Necessarie parentesi tra brevi momenti di quotidianità.
Una bildung di scatole e pomeriggi all'ikea.

E adesso soffia di nuovo il vento dell'est: via Glutei sodi vomita scatoloni in tutti gli angoli, risuona di scotch da pacchi e profuma di pennarello indelebile.
Il frigo è miseramente vuoto, manca persino il caffè.
I mucchi di polvere sono spuntati addiittura in camera di mia moglie, una donna un viakal, una volta spostata l'opera omnia di Pasolini.
Camera mia cerca di mantenere un'apparente normalità, che il casino ha il pregio di nascondere il vuoto.

Posso finalmente sfogare le mie malinconie sfogliando libri che avevo perso, inscatolando pentole che non stavo usando, spolverando Edgar Lee Master e Incoscio, i peluches che tutto sanno.

Prendo le misure del letto, della stanza nuova, sfoglio cataloghi ikea, immagino cuscini per terra e angoli arabeggianti che non farò mai.
Progetto salvia e rosmarino nei vasi, libri in cucina, incensi nella stanza creativa.
Immagino una connessione ad internet che risolva le mie malinconie e strutturo spazi ospitali per gente di passaggio.
Creo, distruggo, riprogetto in attesa del giudizio universale dell'amicizia, il week end in cui si dimostrerà chi mi vuole abbastanza bene da sudare sotto venti scatoloni di libri e un mobile dal peso specifico ignoto alla scienza.
Sorrido felice alla casa che si svuota, ad un'altra che si trasforma.

In attesa del comunismo, ho imparato ad accontentarmi.

7 commenti:

lastreganocciola ha detto...

:-)

Anonimo ha detto...

cooooosaaaa?!?!? venti scatoloni pieni di libri?!?!?!? nessie, te lo scordi!
:-P

lanessie ha detto...

...e non ti ho detto ancora delle pentole...:O)

Anonimo ha detto...

...Se non c'era 'il senso della nessi per i traslochi' io c'ero ancora a piangere sulle scale di gramsci29!

Io ci sono anche se piove, e il Chimico (che è il vero pezzo utile della coppia), anche.

e.talpa ha detto...

;-D
Il frigo è miseramente vuoto, manca persino il caffè... e spero bene che non ci sia il caffé in frigo!

(i nomi dei peluche sono sempre spettacolari...)

la fede ha detto...

No, no, ho visto coi miei occhi tenere il caff� in frigo! pare conservi meglio l'aroma...

lanessie ha detto...

io il caffè non lo tengo in frigo perchè secondo me se poi vicino ci metti le cipolle questa cosa dell'aroma bah.
E poi noi un pacco di caffè ci dura una settimana, l'aroma si conserverebbe pure nell'armadio delle scarpe. Detto questo, la Seppia Molisana, che mangiava solo insalata cotta, l'unica cosa che teneva nel suo ripiano del frigo era proprio il caffè..