venerdì, ottobre 26, 2007



ESPONENZIALE POSITIVO, IN VICO DOLCEZZA

Cresciamo e ci moltiplichiamo, in Vico Dolcezza.
L'apice stanotte, con mia moglie, lo scrocchinquilino d'antan, il torinese perugino, l'uomo dal coming out prevedibile, l'antropologo, il fidanzato dell'attrice bionda. E me, che mantengo un letto singolo barricando la porta con le magliette da lavare.
Abbiamo distribuito le chiavi, e qualcuno di noi entra dal mio armadio, come Narnia.
Ieri, che siamo passati tutti dall'armadio, sono successe le cose più imprevedibili. La mezzanotte ci ha visti a bere the e miele o the e grappa o "grappa senza cosa calda" fissando allucinati una
luce che ruotava incessante alle spalle di un gesucristo impegnato nell'ultima cena.
Per rendere il tutto più marxista, abbiamo appoggiato la figurina di Luigi Longo, che non lo rovina neanche la luce dei cinesi.
Ma forse oggi ci apiccico Lin Piao, che mi va d'essere filologa.
L'amica Raffa, colei che di ognuno conosce il codice fiscale, ha perso i conti dei letti occupati. E ieri mi ha guardato seria dicendomi "senti, se per caso incontri qualcuno che vive a casa della nessie...".
Mia moglie dirige casa come la signorina Rotthelmeier, tutte le sere qualcuno dice Stasera nanna presto, e poi c'è sempre uno scambio di figu da fare, un altro bicchiere, un the, una discussione, un racconto, una confidenza.
C'è il tempo delle delusioni e delle speranze, e il cibo sano non sappiamo che cos'è. Ci sono sempre troppi piatti da lavare e troppe poche ore per dormire. C'è sempre una cosa che ci siamo dimenticati di fare. Ma se si riesce ad essere gli ultimi a cedere al sonno, ci si addormenta conservando nelle orecchie sei respiri diversi che cullano vico dolcezza.

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