lunedì, marzo 09, 2009

(Nell'immagine: Banchetto di Erode di Filippo Lippi)

Ci sono tre cose che ogni volta dico Smetto e poi invece sempre ci ricasco dentro, il tunnel.
In rigoroso ordine di importanza, dalla meno grave alla più grave, sono:
Mangiarmi le unghie
Tornare insieme con gli ex fidanzati
Fare l’animatrice alle feste di compleanno.

Sabato pomeriggio, adesso che ci penso, ero in tutti e tre i tunnel contemporaneamente.
Comunque.
Sabato pomeriggio mi sono travestita e sono andata, sorridente e con la morte nel cuore, ad animare una festa di compleanno per due bambini, 6 e 9 anni.
Adesso, chi mi conosce lo sa che io ho il cervello nell’utero.
Che ho sviluppato l’istinto materno prima di saper andare in bicicletta.
Che vedo i bambini a chilometri di distanza, che li fiuto come le streghe ma al contrario, che nella vita precedente ero Maria Montessori.
Tutti lo sanno che a me i bambini piacciono, piacciono di più della torta sacher, persino più della pasta di mandorle presa a ditate dal frigo.

Ma sabato pomeriggio.
Io, sabato pomeriggio, c’è stato un momento che ho pensato Speriamo venga giù il soffitto della sala, mi salvo solo io e tutti gli altri muoiono.
Io e la bambina adorabile di quattro anni che è venuta a farsi fare le coccole al momento della torta e mi ha detto Io non la mangio la torta, io sono una da pizza.
Io e lei, salve.
Gli altri, morti.

(Mentre scrivo penso: C’è qualche possibilità che la mamma dei bambini arrivi a questo blog? Allora penso anche che cambio qualche dato. Adesso torno su e cambio i particolari che mi permetteranno di salvarmi dall’ennesima figura di merda della mia vita).
Ho cambiato i dati.
Adesso si che sono irriconoscibile, se la mamma dei bambini arriva a questo blog.

Io lo scrivo qui e ora, che l’animatrice alle feste di compleanno non la faccio mai più.
Neanche se con i soldini che mi hanno dato ci ho comprato un paio di scarpe, ho cenato al cinese e ho comprato uno zaino da decatlon e anche un clacson per la bici con la faccia del Marsupilami che ieri notte mi ha salvata da un topo enorme e ferocissimo.
Mai più.
Perché non è tanto per la fatica di cinquanta bambini e relativi genitori urlanti in un luogo chiuso, non è tanto per il mal di testa, non è perché vorrei fare la pedagogista e invece faccio l’animatrice.
E’ perché le feste di compleanno per i bambini sono diventate degli addii al celibato.

Primo, il concetto è: Tutto è permesso, è una festa di compleanno. Quindi i bambini fanno il cazzo che pare a loro, si picchiano, urlano, salatano, corrono, buttano in giro il cibo, fanno i capricci. Il tutto sotto lo sguardo benevolo dei genitori.
Secondo, se questa è l’idea della festa, va bene, cazzi vostri e della società, ma allora perché pagare 100€ per un’animazione?
Perché a quel punto, Terzo, l’animazione non la segue nessuno. Cioè, qualcuno la segue, nel casino totale, senza riuscire a sentire le spiegazioni, senza avere lo spazio fisico per giocare, e quindi la possibilità di divertirsi.
Quarto, perché ho visto anche degli zingari felici, ma vedere bambini tristi, annoiati e scontenti ad una festa di compleanno mi fa venire l’orticaria.
Quinto perché trovo che una pila di regali alta più di un metro e mezzo sia vergognosa.
Sesto e ultimo perché tutti i genitori, tutti, hanno portato via i bambini senza mandarli a dirmi Grazie, Ciao, A presto. Andati via così, come fosse tutto dovuto.

Allora in tutto questo, io qui prometto e giuro che piuttosto di un’altra festa di compleanno vendo un rene.
Ma soprattutto vi dico qual è l’unica cosa che mi rende felice.
Quello che mi rende felice e gioiosa è che tutti, tutti i genitori presenti, vedranno presto i loro figli viziati diventare adolescenti.
E in quel preciso, lunghissimo istante, la sconteranno tutta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sto male all'idea della pasta di mandorle a ditate. Mi viene fastidio ai denti al pensiero :-D

paolino ha detto...

Se tu conoscessi la brianza, se tu conoscessi quelli del lago di oggi, se tu conoscessi i lumbard quelli veri, sapresti che neanche l'adolescenza che si meritano scuote le mamme di un baffo... Perché invece non provare con le bombarde?

lanessie ha detto...

paolino: provare si può sempre provare.
ma il fatto che le mamme non lo ammettano, di quanto scontano le pene durante l'adolescenza dei figli, non vuol dire che non soffrano.
Sicuro, comunque, non abbastanza per stare mandando a puttane questo paese.