mercoledì, marzo 25, 2009



Questa è la storia dell’uragano Katrina innamorata di un ossessivo compulsivo.
Si amano, si adorano – l’uragano Katrina e l’ossessivo compulsivo - ma poi, ciclicamente, lei si mette a soffiare e butta giù dagli scaffali tutti i vinili in rigoroso ordine alfabetico di lui, che impazzisce.
Allora litigano, e lei urla Cosa posso farci, è la mia natura! E lui risponde Ma quelli erano i miei vinili! Avevo passato giorni a dividere il metal dal progressive!
Tu non rispetti la mia libertà di muovermi! - strilla lei
E tu non rispetti le mie cose! – ribatte lui
Poi, niente, piangono, si abbracciano, fanno l’amore e si calmano per un po’.
Lui le dice Ti amo per come sei, irruenta e appassionata.
Lei risponde Ti amo per come sei, accogliente e ordinato.
Per alcuni giorni lei sta attenta a muoversi, lui tenta un disordine metodico ma conciliante.
Ma entrambi sanno che finchè non diventeranno una leggera brezza Katherina e un uomo relativamente ordinato, sarà un continuo litigare.

Io e Stakanov siamo così.
Io ansiosa, lui sfuggente.
Se non facciamo progetti sto male io, se li facciamo sta male lui.
Se viviamo alla giornata lui è felice e io soffro, se pensiamo alla vita oltre le prossime due settimane io mi calmo e lui scappa.
Lui si ripara dietro i muri che si costruisce, io metodicamente li abbatto perché ho bisogno di sbirciare tra i mattoni.
Raggiungiamo difficili equilibri precari in cui adoriamo stare insieme, quelle volte che io sto abbastanza bene da stare attenta a come mi muovo, e lui è abbastanza rilassato da poter rinunciare al suo ordine alfabetico.
E in quei momenti è tutto così bello che ci sembra stupido buttare via tutto soltanto perché io sono un uragano e lui un collezionista di dischi.
Ma poi si incrina qualcosa.
Non è mica qualcosa che governi, è la pancia che comincia a parlare al posto tuo. I fantasmi dei tuoi natali passati.
Di solito succede che, all’improvviso, io mi sento sola, lui si sente oppresso.
E allora io mi metto a pensare Ma chi me lo fa fare di stare così male, così tremendamente male. Chi me lo fa fare di vivere alla giornata se pensare ad un viaggio estivo basterebbe a rendermi felice per mesi?
E lui pensa Ma chi me lo fa fare di stare così male, così tremendamente male. Chi me lo fa fare di pensare che ad agosto devo trovare del tempo per lei? Io ho bisogno dei miei spazi, delle mie cose e dei miei tempi.
E queste cose non sono conciliabili.
E’ come la storia che raccontava Paolo Rossi del Gabbiano innamorato del Delfino.

Io non lo so come faremo.
Se lo faremo.
Se aspetteremo la seconda vita, come il Gabbiano e il Delfino che poi diventano una Stella marina e uno Scoglio.
Oppure se semplicemente aspetteremo che almeno uno dei due si metta a posto questa psiche a brandelli.
Oppure non aspetteremo e basta, io rimarrò con i miei progetti e lui con la sua solitudine sociale, ognuno per sé, mancandoci sempre meno fino a non mancarci più.
Fino adesso non è mai successo che prendessimo una decisione definitiva, perché non è facile capire se stiamo scommettendo a nostro favore o contro di noi.
Stakanov mi manca, mi manca infinitamente e continuamente, con tutta la sua distanza da delfino.
Ma sempre di più mi chiedo fino a quando penderà a favore una bilancia che da una parte regge tutte le meraviglie che Stakanov porta con sé, ma dall’altra sopporta un malessere e un’insicurezza che in questo momento più che mai sembrano infinitamente pesanti.

4 commenti:

Tom ha detto...

Raramente, e dico: raramente, mi sono trovato davanti a tanta maestria descrittiva. Che siam proprio così. Io e te.

lanessie ha detto...

non che sia un gran vanto, eh.

Bacino

Anonimo ha detto...

Già... però...

^.^

Anonimo ha detto...

"Lui le dice Ti amo per come sei, irruenta e appassionata.
Lei risponde Ti amo per come sei, accogliente e ordinato."

Ah, ecco...
Ora si spiegano molte cose...

E' che io sono irruento, maldestro E ossessivo compulsivo, ecco perchè non trovo nemmeno una che mi faccia il piano ferie...

...e so' pure megalomane e egocentrico, a parlar di me sotto un post che parla d'altri...

...e che ero egocentrico già si sapeva...

^___^

P.S: Sic est, o trovate una traversa su cui fissarvi, come le altalene, oppure no...