mercoledì, novembre 21, 2007



PICCOLA CITTA', BASTARDO POSTO (...come promesso...)

Cos'è una città, e soprattutto chi sono i cittadini?
I cittadini, sicuramente, non li incontro quando torno a casa dopo l'una di notte. Le undici, nei feriali.
Topi a parte, io incontro soltanto quelli che non hanno diritto di voto.
Se sei una donna senza macchia e senza paura apparente, qualcuno che cammina con te nei vicoli, tornando a casa, è una garanzia.
Perchè dei cittadini non mi fido molto.
Io credo che se mi metto ad urlare nei vicoli, i cittadini sono quelli che dormono con i tappi nelle orecchie, e per fortuna ci sono i senegalesi e gli erasmus. Che magari sono ubriachi, ma quello che conta è che ci sono. E se sono tanti, è probabile che io non mi trovi mai nemmeno con la necessità, di urlare.

A me, i cittadini non piacciono molto.
Perchè me li immagino sempre con queste radici che affondano nell'appartamento, e arrivano al marciapiede, e si insinuano nei monumenti e nei valori dei tempi antichi che non sono mai come se li ricordano loro.
Qui, i cittadini leggono ilsecoloxix. E basta e avanza, per farsi un opinione.

Mi piacciono molto, invece, quelli che passano, quelli che lasciano le tracce e poi vanno a portare le impronte da un'altra parte, quelli che arrivano con un accento e ripartono con altro. Quelli che a volte si fermano lì, ed è una scelta. Quando ti fermi per scelta - o per scelta non te ne vai - sei un cittadino.

A me questa critica degli studenti che urlano, che sporcano, che consumano, che fanno le feste, che si alzano tardi e ancora più tardi vanno a dormire, mi sembra una critica da circolo della bocciofila.
Perchè una città vive, anche, dei suoi studenti ritardatari, delle sue lingue erasmus, delle sue biblioteche piene. E una città non dovrebbe dimenticarselo, che se non fosse per i suoi cittadini saltuari, avrebbe molte appendici morte.

Ma anche, credo, si dovrebbe insegnare a quelli che passano, a quelli che arrivano con la valigia dello studente, che una città è come un campo.
E se il ricambio, proprio come per i campi, è fondamentale alla sopravvivenza, alla fertilità, è anche vero che un campo non lo si calpesta, non ci si fa sopra il barbecue dimenticandosi poi i bicchieri di plastica e le bottiglie vuote.
Ma soprattutto andrebbe ricordato che un campo va arato tutto, mica soltanto il centro e i locali con la birra nei bicchieri di plastica.
Se è vero che le città si arricchiscono di questi passaggi europei, anche gli studenti dovrebbero arricchirsi, ripartendo con un pezzo di città nella valigia.

Un pezzo di città lo conquisti in tutti i modi del mondo, magari parlando, o prendendo gli autobus piccoli, quelli che viaggiano ancora in dialetto, o ancora mischiandoti ai vicoli, ma anche alle periferie.
E, a volte, anche leggendo il secoloxix, se serve. Tanto tu, poi, puoi rimetterti a comprare il times o le monde.

Sarebbe bello avere delle città così.
Delle città che siano scambi veri e non dei centri commerciali, dei lunghi sabati pomeriggio dei tuoi anni universitari.
Sarebbe bello che tutti fossero cittadini, che decidessero anche loro, per noi, finchè ci sono. E che continuassero a decidere con noi, se si fermano qui.

Una città che sia un porto, un campo, una strada di passaggio e, quindi, una città.

5 commenti:

e.talpa ha detto...

Bello. E condivido tutto (anche se veramente aspettavo il post sulla vendetta alla manìf).

Condivido tuttissimo, tranne il discorso delle radici: ci sono posti (ogni riferimento è puramente voluto :P) dove i cittadini non leggono il secoloXIX, hanno le radici nella terra, e della terra si sentono parte, e dalla terra traggono anche forza.

Dovevi vedere le montagne innevate, ieri.

Anonimo ha detto...

ah, minchiazza, la vendetta alla manif...lo scrivo domani, giuro, che stamattina ho già abbondantemente superato i limiti del cazzeggio...

(il secoloxix magari no, ma com'è che si chiamava quel giornalaccio con cui si accendeva il fuoco? Valsusaoggi?)

e.talpa ha detto...

:D
la valsusa, si chiama, giornale del vescovo... vabbé che ci vuoi fare, ci sono anche taluni contadini cattolici, e la LunaNuova, giornale diessino... insomma devi proprio stare a sottilizzare?! :D

comunque le montagne innevate erano bellissime, tiè. Cioè lo sono ancora, ma oggi piove.

(senti ma invece la mela?)

Anonimo ha detto...

Lunanuova, ecco cos'era! ...diessinooooo? e io pensavo che fosse ilpeggioUDC...
(la mela quando riesco, eh...che lo so che non sembra, ma devo anche lavorare...)

e.talpa ha detto...

pensavi che fosse ilpeggioUDC... infatti è diessino! :D

(ma sicura, che non fosse "lavalsusa" che è PROPRIO il peggio UDC? lunanuova almeno il nome è carino...)