mercoledì, febbraio 24, 2010

Perchè gli ebrei suonano il violino e non il pianoforte?
Hai mai provato a scappare con un pianoforte in spalla?

Di nuovo cambio casa, e di nuovo cambiano le cose.
Trasloco numero quattordici, in ventotto anni.
C'è un bilocale che mi aspetta e una nuova coinquilina per la Ragazza Fuori Moda pronta a subentrare in vico dolcezza.
Ho quindici giorni per fare le scatole, le valigie e il trasloco.
Sarete come sempre i miei amici carini, che si terranno liberi, sabato 13 marzo, per le mie solite scatole, i miei soliti libri, le mie solite valigie di vestiti, il mio violino metaforico? Il mio nomadismo può contare, come al solito, su di voi?

Sono contenta come se la casa me l'avessero regalata.
Invece è una scelta importante, è una scelta che mi costa, tra affitto e bollette, la metà esatta del mio stipendio.
Però è una casa tutta per me.
Per me e il gatto signor siberia, ovviamente.
Niente più mutande altrui sullo stendino, niente più Sei in casa? Niente più chiavi che girano nella porta quando avresti solo voglia di silenzio, di pensieri e di gestione del tuo casino. Niente più scarpe numero 39 vicino alle mie, turni delle pulizie, niente più Ma la spesa non dovevi farla tu? niente Scusa, dove sei? Sono uscita senza chiavi.

Sarà la Quattordicesima Casa, ma sarà comunque provvisoria, perchè continuo a cercarne una da comprare, inevitabilmente la numero Quindici.

Chi non ama i traslochi non può capire l'adrenalina nomade che mi si scatena nella pancia all'idea del cambiamento.
Mi avessero detto che dovevo andarmene domani e fare tutte le scatole in una notte, non mi sarebbe dispiaciuto per niente.
Perchè c'è che cambiare casa come cambiare umore è un post it per la memoria: le fasi della mia vita sono scandite dalle case che ho cambiato perchè il setting, come diciamo noi operatori didattici quando vogliamo fare i fighi, è importante.
Un setting dev'essere accogliente ma anche coerente. Vico dolcezza è stato un setting coerente con me per un paio d'anni. Poi ha smesso di esserlo.

Questa Casa numero Quattordici, invece, è coerente con la Nessie numero ventotto.

Di questa Casa numero Quattordici:
La prima cosa che mi viene in mente è che non dovrò più fare salite.
La seconda è che sono pericolosamente vicina al locale delle birre delle coccole e dei panini unti.
La terza è che ho un soppalco bellissimo.
La quarta è Speriamo che il Signor Siberia non impazzisca per la mancanza di spazio esterno.
La quinta è che non dovrò più portarmi la spesa per chilometri arrivando a casa con le mani che tremano.
La sesta è Dove metto la bicibellula?
La settima è C'è qualcuno che mi offre un secondo lavoro?
L'ottava è Quali libri mi porto, e quali lascio in attesa della casa numero Quindici?
La nona è Quante volte sbaglierò strada, le prime due settimane?
La decima è Tornare dal Circolo Luogo dell'Anima in bici, in dieci secondi netti.
L'undicesima è la vicinanza con il Molo in Primavera.
La dodicesima è Cosa appendo ai muri
La tredicesima è che le soluzioni provvisorie sono le mie preferite.
Ma, soprattutto, la quattordicesima è questa meravigliosa sensazione di assoluta indipendenza.

4 commenti:

compagnaamber ha detto...

Io se sei d'accordo ci metto il violino reale, ma l'ho dimenticato sabato sera in un'altra Casa Traslocata, ora che ci penso :-D

Giuli ha detto...

wow! bella news, sono contenta per te! domani vengo al belleville e mi dai le tue nuove coordinate!

lanessie ha detto...

@compagnamber: violino ben accetto. Ma due braccia da rugbista per le scatole ancora di più :-D


@giuly: domani sera sono a vedere carmenconsoli. Ma venerdi per laCasa del Vento sono al belleville, e neppure in turno! :-)

amber ha detto...

Le avrai, le avrai, e temprate dal gelo di Biella :-D