venerdì, giugno 25, 2010



Terza bomba atomica.
E' superfluo sottolineare che neppure quella faccia da culo di Truman ne ha avuto bisogno.
Sono oltre la guerra fredda, siore e siori.
Le pulci stamattina erano vive ma così vive che, passati i cinque minuti in cui io e il pilota dell'Enola Gay siamo rimasti nella casa n° 14 per predisporre la bomba, siamo usciti e avevamo venti pulci a testa, tra scarpe e pantaloni.
Lui le ha uccise con lo scotch di carta a mo' di ceretta, dopo aver acceso la bomba ed essere scappato. Ma lui aveva i pantaloni chiari e le pulci si vedevano chiaramente, in tutta la loro schifezza sanguinolenta.

Io, figurarsi, con i pantaloni neri, le pulci non le vedevo tutte così, eliminate quelle meno brave a nascondersi, sono scappata verso casa di Quell'uomo e mi sono spogliata nuda sul pianerottolo.
No, non è passato nessuno mentre lo facevo, ma vi giuro che in quel momento sarebbe stato l'ultimo dei problemi.
Mentre io mi cacciavo nella doccia, Quell'uomo cacciava tutto in lavatrice. Dovremmo avercela fatta, se è vero che non ho neanche una bolla in più.

Perchè le bolle, mi ha detto la dermatologa, non erano una reazione allergica. Erano proprio i morsi che, a seconda di dove sono, si presentano esteticamente diversi.
Meraviglioso.
Pensare che sono stata sbranata da un numero imprecisato di pulci non inferiore a quaranta non è la mia idea di spiegazione consolatoria. Con tutto che la scabbia sarebbe stata una spiegazione peggiore.
Mi sento l'esplortore delle barzellette, quello che finisce nella pentola dei cannibali.

Comunque domani io e Quell'uomo entreremo nella casa numero 14 come Livingstone e Stanley, come Sharlock Holmes e Watson, come Cip e Ciop agenti segreti, e andremo a contare i cadaveri e a ripulire la casa dalle pulci morte.
E se ne vedo viva anche una sola.
Se anche ne intravedo soltanto una che saltella allegra in direzione dei miei piedi, me ne vado.
Definitivamente.
Ammetto che sono più forti loro e scappo.
La casa numero 14 come il Vietnam per i mericani, l'Afghanistan per i russi, la bolivia per il comunismo internazionale.
Mica siamo tutti Ho chi min.
Io posso anche ammettere di aver perso questa battaglia.
Quindi.
Se domani pomeriggio ne vedo viva anche una sola.
Se anche ne intravedo soltanto una che saltella allegra in direzione dei miei piedi, vorrà dire che, sull'allegra aria di dormono dormono sulla collina, tornerò a casa con il mio corpo avvolto in una bandiera.
Legato stretto perchè sembrasse senza 40 cazzo di merdosi morsi di pulce.
A casa dove, però, non saprei proprio.

2 commenti:

e. ha detto...

E' spaventoso.
Non pensavo potesse succedere una cosa così.
Ti giuro che sono stupita...e solo con un gatto.
Se avevi un sanbernardo che cosa ti trovavi in casa...un reggimento di alpini? :-DDD

lanessie ha detto...

il gatto non c'entra, sembra proprio.
E' tutto assolutamente sproporzionato rispetto al signor siberia, il quale peraltro aveva il frontline. O entrano da fuori o erano da qualche parte e sono esplose le uova...