lunedì, giugno 28, 2010



Ennesimo D day.
Se era per me, la II guerra mondiale finiva nel 1983.

Sabato, io e Stanley, io e Watson, io e Ciop, siamo entrati nella casa numero 14 per ripulirla dai cadaveri delle pulci.
Erano vive.
Non tutte, ma molte.
No, diciamo, non molte ma alcune.
In piedi in mezzo alla cucina, mi sono scesi dei lacrimoni da nervoso che sembravo un'adolescente con un 3 di greco a maggio.

Poi, però, ho convinto Quell'uomo che l'unica cosa era rimboccarsi le maniche.
Perchè, fino alla terza bomba atomica le pulci erano troppe per tentare qualsiasi cosa, per azzardare una permanenza nella casa numero 14 per più di un quarto d'ora.
Ma sabato abbiamo approfittato dello stordimento e abbiamo lavato, pulito, alcoolizzato, lavatricizzato e affogato ogni angolo della casa.
Quell'uomo ha tirato a specchio la cucina, io ho immerso i pavimenti nell'acqua e alcool, dopo aver passato l'aspirapolvere in ogni angolo e ogni superficie.
E meno male che è un bilocale.
La sera eravamo stanchi come se avessimo fatto la maratona di new york sui ceci, col cilicio.

E adesso chiudo qui e vado a vedere se abbiamo ottenuto dei risultati
A questo punto non scommetto su nulla.
In un momento di sconforto Quell'uomo diceva Se non le ha uccise lo zyklon B, perchè dovrebbe farlo l'alcool?
Ma io ormai sono ottimista, che ad essere pessimisti mi peggiora solo l'umore, e penso che tanto vale accedere un cero a Propp, Santo protettore delle Fiabe.
E nominare Cenerentola, a capo delle mie forze armate, al posto di Truman.
La Storia mi assolverà.

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