lunedì, maggio 10, 2010



Ho una schiena che sembro pagina cinque della Settimana Enigmistica (innumerevoli tentativi d'imitazione).
Unisci i puntini.
Ho uno sfogo che sembro Don Rodrigo.
Una situazione da Lazzaretto, seppur circoscritta tra la spalla e il centro della colonna vertebrale.
Bolle rosse spuntate tra giovedi notte e domenica mattine. Brutte e schifose.
Tra me, Un Uomo, il Farmacista, la mamma al telefono, l'amica figlia del primario le abbiamo ipotizzate tutte.
Ragnetti.
Pulci.
Zanzare.
Allergia.
Alla polvere.
Ai crostacei.
La bresaola del Circolo Luogo dell'Anima andata a male.
Il fegato impazzito.
Gli ormoni.
La peste bubbonica.
Il vaiolo.
La lebbra.
L'aids.

Il mio medico, via mms, ha decretato.
Herpes.

Domani vado a farmi vedere, che va bene la tecnologia e il nuovo millennio, ma vorrei una diagnosi a meno di un chilometro dalla malattia.
Però, se ci penso, ci sta perfettamente.

Giovedi notte è successo di tutto.
Ho parlato al telefono con l'omm della tempesta.
Ho litigato, con l'omm della tempesta.
Per le solite cose che sono tre anni che ci litighiamo sopra.
Da fidanzati, da non fidanzati, da lontano, da vicino, al telefono, nei paesi baschi, in lombardia, in liguria, via mail.
Le sue scelte infantili - dico io - la sua vita - dice lui.

Quando è finita la telefonata sono stata malissimo.
Malissimo che così male era dalla Varicella, forse.
(a proposito).
Che mi è caduto addosso tutto, Perchè telefonargli, perchè dovermi ancora occupare della sua infantile scelta di vita autoreferenziale - dico io - della sua felicissima vita nella solitudine dei boschi - dice lui? Perchè continuare a pensare, ancora, ancora, ancora, che prima o poi sarebbe tornato con lo spazio per altro e non solo per sè?
Sono stata malissimo.
E a metà del mio pianto e i miei singhiozzi, ho parlato con Un Uomo.
Che ha attraversato i vicoli, ed è arrivato a casa mia in piena notte.
E per le successive 24 ore - con pause lavorative - mi ha ribaltata come un calzino.

Mi ha smascherata come un vero giocatore di poker sgama un baro da saloon.
Ha letto tutto il mio verbale, il mio non verbale, il mio benessere, il mio malessere, i miei casini, il mio modo di reggere sempre i fili delle storie d'amore come se io fossi pirandello e gli altri pulcinella.
Mi ha ascoltato per un'infinità di tempo.
E mi ha parlato relativamente poco.
Ma quando ha parlato lui, io mi sono sentita come gli ebrei delle storielle davanti al Rabbino.

Mi ha guardato e mi ha detto.
Benissimo.
Questa sei tu.
I tuoi casini.
I tuoi irrisolti.
Il tuo uomo ideale.
Il tuo Professor Baher.
Il tuo immaginario.
Le tue delusioni.
Le tue ansie.

E poi ci sono io, mi ha detto.
Allora, se nella tua testa, e nella tua pancia c'è spazio solo per te.
Per te e i tuoi casini, i tuoi irrisolti, il tuo uomo ideale, il tuo professor baher, il tuo immaginario, le tue delusioni e le tue ansie.
Se tu pensi che le storie d'amore le decidi tu prima. Dove iniziano, dove finiscono, dove portano.
Se tu pensi di essere Pirandello e che io sia Pulcinella (questa è mia, ma insomma).
Se è questo che sei.
La scrittrice delle tue storie d'amore.
Allora io me ne vado.
E mi dici se alla fine l'assassino era il maggiordomo.

Se invece.
Se invece nel tuo cervello e nella tua pancia c'è posto per un'altra persona.
Per un altro Pirandello che vive le cose, e le vive per come sono e non per come dovrebbero essere.
Se lasci lo spazio a me di vivere le cose, di deciderle, anche. Se mi lasci lo spazio di stupirti e di annoiarti, eventualmente, se mi lasci lo spazio di essere metà attiva della nostra storia d'amore.
Allora resto.

Eravamo al ristorante cinese.
Io ho mangiato un totale di due anacardi, tre gamberetti e un gambero fritto.
E ho deciso che sarebbe restato.
Ci ho messo qualche ora, e ancora una notte di pensieri.
Ma ho deciso che lo volevo, un altro pirandello.
Che ne ho le palle piene di gente da trattare come pulcinella.

Non senza fatica.
Non pensiate che la nessie sia donna che ammette facilmente le sue mancanze.
Non pensiate che la nessie sia una donna che si riconosce facilmente i fallimenti.
Non pensiate che essere scoperti così platealmente a barare sia cosa da nulla.
Non pensiate che si passi indenni attraverso il catrame e le piume.

E' sicuramente Herpes.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non pensavamo.

Mai pensato, per la verità.

Deve essere herpes.

O' Pastore 'nonimo.

e. ha detto...

Porca zozza, amica...

Anonimo ha detto...

... o magari un calesse ;-)

Manuela

Anonimo ha detto...

io voto anacardi
h

elena ha detto...

post superlativo... ;-)

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente il suo punto di vista. In questo nulla in vi e 'una buona idea. Pronta a sostenere voi.
E 'vero! Mi piace la tua idea. Offerta di mettere una discussione generale.