martedì, luglio 21, 2009



La nuova estetista è di sinistra.
Sinistra vera, mica pd. Una compagna.
Io ci sono andata un pomeriggio solo a fare la pedicure, che di più il mio stipendio non concede, ma chi la frequenta abitualmente dice meraviglie di lei.
Ora, sarò classista, ma io non mi aspetto di andare dall'estetista e trovarmi a parlare del razzismo del decreto sicurezza o del g8.
Quindi se succede, ed è successo, è una goccia di speranza per il mondo, una punta di ottimismo nel mio sconforto. Uno sconforto calato per la prima volta sotto il 50%, ma pur sempre sconforto.
Così, con l'estetista compagna, è stata tutta una chiacchiera piacevole con i piedi a mollo, ma su una cosa, una cosa proprio no.
Perchè, parlando di carlo giuliani, lei ha detto "Povero ragazzo, eh, ma farne un martire, approfittarsene per farsi eleggere, quella è stata una mossa schifosa".

Questa cosa è successa quindici giorni fa, ma mi è tornata in mente ieri, in piazza alimonda, dove eravamo tanti, per essere un lunedi pomeriggio.
E lì, fuor di retorica, mi sono chiesta: ammettiamo anche che ne abbiano fatto un martire, l'alternativa qual'era?
Dimenticarcene?
Regalarlo alle celebrazioni ufficiali come Falcone e Borsellino?
Con tutto che poi, figurarsi, li ha ammazzati tutti e tre lo Stato, ma almeno Falcone e Borsellino hanno fatto finta di no, e quindi possono celebrarli in santa pace retorica, senza cambiare niente, senza toccare nè la mafia nè i mafiosi. Ma per carlo giuliani, ovviamente, neanche l'ufficialità possiamo aspettarci.
Oppure, ancora, dovevamo dimenticarcelo? Cancellare la pagina del 20 luglio 2001 perchè la retorica è brutta e fastidiosa?

Io, sia chiaro, la retorica la sopporto poco.
Hanno sepolto la Resistenza a palate di retorica, a furia di parate istituzionali, di celebrazioni piangenti.
Però, mi chiedo, qual'era l'alternativa?
Davanti ad uno stato che assolve i colpevoli, davanti ad un'Italia smemorata e indifferente, davanti ad un trauma collettivo come il g8 di Genova, qual'era l'alternativa alla retorica celebrazione del 20 luglio, all'elezione in Parlamento di Heidi per provare a lavorare da dentro e tentare di ottenere un processo, un'inchiesta parlamentare?

Sopporto poco, come tutti, credo, quando in piazza alimonda vengono letti i testi di Carlo adolescente. Perchè, appunto, lo trovo retorico.Ma credo sia diritto di chi resta usare tutte le armi in suo potere per distribuire il dolore, per condividerlo e per farne, anche, un elemento di lotta.
Tra compagni lo si ripete spesso: io non credo che sarei stata lì, a tirare un estintore sulla camionetta. Se non per pacifismo, quantomeno per paura, per istinto di conservazione: la polizia di questo paese ha sempre sparato sui manifestanti e a Genova, lo sapevamo tutti, cercavano il morto. Stare lì era rischiarsela, non era certo la mossa più intelligente.
Ma non tutti i morti sono intelligenti, e del resto neppure la maggiorparte dei vivi.


Tra oblio, istituzionalizzazione e ricordo, preferisco sempre quest'ultimo, anche davanti ad una scelta che forse (e ripeto, forse) non sarebbe stata la mia.
Non ho mai, mai, in otto anni, sentito dire in piazza Alimonda che quel 20 luglio lui avesse fatto una cosa giusta.
Ho sentito invece dire spesso, e lo ripeto anche io, che ha fatto una cosa comprensibile.
Non solo non è la stessa cosa, ma tra il giusto e il comprensibile passa la stessa distanza che c'è tra il ricordo e la glorificazione.

Ieri sera in piazza alimonda si è esibito un grande cantastorie siciliano, Tano Avanzato, che ha recitato e cantato la storia dei Fratelli Cervi in siciliano.
Un momento meraviglioso, credetemi, da brividi e lacrime.
La strofa in cui si racconta del dolore della madre, quando le comunicano la fucilazione dei suoi sette figli, finiva così: "...il dolore non è immaginabile. Chi ha cuore misuri il pozzo".

Mi è venuta voglia di tornare dall'estetista compagna, così, con la scusa di una ceretta, riallacciarmi all'argomento e dirle Al di là della politica, del movimento, delle analisi, perchè mai dovremmo essere noi a decidere cosa fare e cosa non fare, ogni 20 luglio?
Chi ha cuore, misuri il pozzo.

4 commenti:

Gianfranco Bussalai ha detto...

Una frase d'effetto di cui non ho trovato l'origine (vangelo? nietzsche? Gibran? per citare i più quotati).
Sulla morte di Giuliani, devo essere sincero, ho sentimenti contrastanti.
Ho pietà per lui ma anche per il poliziotto che ha sparato, figlio di un'ignoranza innocente e di una conoscenza colpevole.
Di quel g8, sempre per essere sincero, mi ha colpito di più il pestaggio alla scuola Diaz: premeditato, cercato.
Una vergogna che ancora sento addosso, come italiano.

ParkaDude ha detto...

Io ci sono arrivato, in piazza Alimonda, col cadavere non ancora coperto e un cordone di sbirri impressionante.

Quando sono andato a prendere la madre in stazione a Voghera (parlava a una festa di Liberazione, credo) me lo sono ricordato e sono solo riuscito a dirle: "Buonasera".

e. ha detto...

Fatto! :-*

http://diversamentequilibrata.wordpress.com/2009/07/22/niente-di-buono-per-il-mio-apparato-digerente/

Anonimo ha detto...

garzie nessie epr la citazione. la metto sul mio facciabuko
domy