mercoledì, aprile 15, 2009



Io tra una settimana, se non cambia, me ne vado.
Trasloco.
Scappo.
Metto una tenda su un prato.
Un igloo in piazza caricamento.
Una coperta su un tavolo da biliardo.

Vico Dolcezza, io ci entro e capisco gli abruzzesi.
Poi mi vergogno di questa mia ultima affermazione.
Però, insomma, in vico dolcezza ci entro, e non ne posso più.
E' un accampamento sporco, è.
E io ho la mia psiche da coccolare, in questo momento, non posso permettermi il lusso di avere la merda anche fuori dal cervello.

Ieri sera ho messo il piede in casa alle sette e mezza.
Erano dodici ore esatte che sognavo una doccia.
Quattro passi dopo avevo già seminato calzini e maglietta, pregustando il getto di acqua calda, seppur sempre fastidiosamente Sigonella.
Entrata in bagno ho visto quattro formiche nel lavandino.
Tre sul rubinetto.
Mi è venuto il dubbio.
Ho acceso tutte le luci e ho visto il mio parquet come quando si guarda manhattan dall'empire state building.
Decine di formiche scorrazzavano tra i listelli.
Sul muro.
Sul materasso.
Sul davanzale.

Io, se ho evitato una crisi di nervi lì, la mia psiche deve essere ben più forte delle apparenze.
Ho respirato a fondo, maledetto il piano terra, bestemmiato contro l'umidità,  il muro a pezzi, l'assenza. E poi ho trasformato vico dolcezza nel campo di battaglia di Ypres.
Ne raccoglierò solo i cadaveri.
Ce l'avrai camerata kesserling il monumento che pretendi da noi formiche.

Adesso sono in esilio.
Domani andrò a contare i morti e poi conterò alla rovescia.
Meno quattro giorni al mio abbandono.
Se lunedi quella casa non è a posto io emigro: mamma mia dammi cento lire.
Questo week end, cascasse il mondo, io trasformo quel cumulo di casino in una casa abitabile.
Quello che non è in ordine lo butto, come dicono le mamme ai figli disordinati.

Chi avesse voglia di dare una mano, ho comprato ottime tisane e meravigliose marmellate da formaggio. Vi accoglierò sorridendo, scavalcando scatole, con in mano un piumino da polvere, e nell'altra un piatto di leccornie da amici.
Mi riconoscerete facilmente.
Sarò quella che assomiglia a freddie mercury in I want to break free.

5 commenti:

la fede ha detto...

Settimana scorsa ho passato tutta un'ottima serata, a cacciare le formiche maledette. Al primo piano, accidenti! é stato terribile, erano in tutti i pensili della cucina, per la disperazione ad un certo punto mi sono messa ad affogarle nello sgrassatore sciatecler.
Però ho scoperto che non gli piace il borotalco, alle maledette.
E se non l'hai già provato (il consiglio dell'operatività lombarda) c'è una simpatica schiumetta con un profumo nemmeno tanto terribile che se la spruzzi dove loro entrano, poi non passano più perchè non gli piace l'odore. Parrebbe funzionare...

maledetta primavera.

lanessie ha detto...

questo del borotalco è un consiglio arrivato da molti di voi, amici carini che non siete altro.
E' che avevo un po' il timore di una camera trasformata nel covo segreto di maradona...

Stasera, intanto, vedo se ha funzionato il metodo Ypres.
Poi decido.
Però grazie
:-)

la fede ha detto...

sìsì, hai fatto benissimo, perchè da quello che ho visto col borotalco più che altro ci girano attorno, l'unico modo di usarlo credo sarebbe ricoprirne tutte le superfici di casa. ma te la immagini una casa tutta ricoperta di borotalco??? :))))

Anonimo ha detto...

C'è chi apprezzerebbe.

Di sicuro non le formiche.

E poi, il borotalco ha anche il pregio si segnalare il passaggio di altre bestiole poco gradevoli, che possono quindi essere cacciate e sterminate!

e. ha detto...

Però dai, le formiche sono animali carini.
Pazzesca 'sta cosa che ci è venuto il trip domestico contemporaneo a distanza.