martedì, aprile 14, 2009



A posteriori, sbagliare strada in un bosco all'alba è stato divertentissimo.
Sul momento, invece, quando - con il sole che mi sorgeva alle spalle - ho visto Bonassola che si allontanava sempre di più, mentre io scavalcavo tronchi abbattuti dalla neve di mesi prima, ho avuto un attimo di profonda maledicanza della mia atavica mancanza di senso dell'orientamento.
Dovevo prendere il sentiero rosso.
Il sentiero rosso non l'ho trovato.
Mi sono trovata sul blu.
Ma, miracolosamente, soprattutto tenendo conto che ne venivo da una ventiquattrore di critical wine, da un'ora di sonno e dalla mancanza di una doccia, ho messo il piede sul binario della stazione di Bonassola alle 07:43, con il treno per genova - l'unico che mi consentisse la puntualità al mio importantissimo corso di formazione di oggi - alle 07:45.
Sono svizzera dentro.
Anche se non si direbbe, a vedermi inciampare nelle radici e a sudare nelle fottutissime salite dei boschi liguri.

Quindi, si, ce l'ho fatta.
La cera nelle orecchie ha retto, non ho ceduto alle lusinghe delle mie sirene mentali, e ho fatto cambio di bosco.
Ho fatto anche un sacco e una sporta di cose belle, ho fatto, questo lunghissimo week end, a ben pensarci.
Non senza fatica, non senza momenti di cedimento, s'intende, soprattutto i primi giorni, tanto è vero che mi sono trovata immersa in veri e propri raptus di pulizia.
Pulire il cortile con addosso le scarpine di cenerentola, perchè proprio no, non potevo uscire lasciando lì le foglie secche ancora una sola ora.
Rimuginare, rimuginare e rimuginare, cancellando i segni delle sedie dal muro con la gomma. Ed erano le due di notte di sabato.
Pulire a fondo, domenica, prima di saltare sulla bicibellula battendo il record personale di velocità disperata su strada dissestata.
Insomma, non ho rimosso, non ho soppresso nè la malinconia nè la mancanza, ma ho regalato alla mia psiche importanti canali di sfogo quali gomme e canne da giardino, e sono stata premiata con una meravigliosa pasquetta inaspettata.
Ci sarebbe poi da chiedersi perchè io reagisca alle ferite pulendo, io che normalmente colleziono polvere. Perchè mi serva una delusione d'amore per pulire le mensole.
Me lo chiedo e già mi immagino, che laverò i vetri al primo divorzio.


Raptus a parte, comunque, c'è che sono stata abbastanza lungimirante da coccolarmi parecchio, in questi giorni, ed è così che ho rinforzato i margini.
Ho passato due giorni due e una notte una a Montaretto a bere vino critico sotto lo sguardo compiaciutò di papà Cervi, Krusciov e Ho chi min dall'alto del muro della casa del popolo.
Ho abbandonato il peso superfluo delle tossine arrancando su e giù per quelle stradine di montagna che o è Liguria o è Tibet.
Sono stata deliziata da salumi al coltello e delicate avances di venditori di baci di dama e cantanti jazz.
Ho letto tre libri, di cui due strepitosi (Stordimento di J. Egloff e l'ultimo meraviglioso Erri De Luca) rimanendo a letto fino all'una, pagina dopo pagina, e poi trasferendomi sul molo.
Ho festeggiato pasqua con un film delizioso (Louise-Michel: chi non lo va a vedere è un sordido capitalista!)
Ho ritrovato amiche di una vita fa.
Mi sono persa nella mostra su De Andrè.
Ho pianto inevitabilmente sul paradiso dei calzini spaiati, a dimostrazione che capossela rimane l'uomo del dito nella piaga.

Ma soprattutto ho fatto il pollicino svizzero e sono arrivata al lavoro, di nuovo, dopo un altro bosco.
Un meraviglioso bosco in salita, si, ma senza sirene.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede a un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore"
pare che mogol l'abbia scritta sol per te! :-D

Anonimo ha detto...

Mogol, eh! Che Battisti l'era fassista!

lanessie ha detto...

io, se mogol mi scriveva una canzone, volevo fiorirosafioridipesco.

Ma poi, mogol invece non lo era, fassista?
Populista si, però, eh
acquazzurra lalalalala acquachiara lalalalala...

Anonimo ha detto...

C'è una differenza, tra i due:
Battisti era fascista
Mogol é fascista

hotel riccione con piscina ha detto...

Un post veramente intenso, e quoto sulla canzone: il paradiso dei calzini fa veramente piangere in certi momenti... spero ora vada meglio :-)