INCUBI ATAVICI
Sono cresciuta a pane e cinismo.
La cronaca nera non mi impressiona, forse perché conosco chi la scrive, perché so come si lavora di scalpello e retorica per impressionare i lettori.
La cronaca nera non mi impressiona, forse perché conosco chi la scrive, perché so come si lavora di scalpello e retorica per impressionare i lettori.
E poi perché mi terrorizza la strega di Biancaneve, il giudice di roger rabbit, ma gli assassini veri, quelli no.
Ma questa cosa dei bambini nel pozzo.
Ho fatto tutti gli incubi nel mondo, stanotte.
Un po’ perché sono inciampata in un telegiornale, ieri sera, mentre cucinavamo il minestrone a casa dello ZioAle per una serata Icona Gay davanti a San Remo.
Un po' perchè fa paura anche sulla carta stampata, questa storia.
Tutto un incubo di tunnel bui e urla, stanotte.
E il mal di denti, a fitte, contribuiva al fastidio.
Poi mi sono svegliata, sudaticcia, e mi sono cacciata sotto la doccia che fa il rumore di Sigonella ogni volta che accendi l’acqua calda.
E in quella situazione di relax da Hangar ho pensato all’incubo.
E a quanti altre persone erano in quel momento sotto la doccia a scacciare un sogno di pozzo e pendolo.
E ai bambini ho pensato, ovviamente.
Che se ero ancora una maestra io stamattina annullavo tutti gli impegni didattici e li mettevo a disegnare e a parlare delle paure.
E ai bambini ho pensato, ovviamente.
Che se ero ancora una maestra io stamattina annullavo tutti gli impegni didattici e li mettevo a disegnare e a parlare delle paure.
Perché questa storia dei fratellini è l’enciclopedia delle paure dei bambini.
Il pozzo buio. Il papà cattivo. La mamma che non riesce a fare niente per salvarli. La fame. Il freddo. Il buio. Il fratello che magari muore prima di te.
E’ terrorizzante, è un horror hollywoodiano senza il lieto fine.
Il pozzo buio. Il papà cattivo. La mamma che non riesce a fare niente per salvarli. La fame. Il freddo. Il buio. Il fratello che magari muore prima di te.
E’ terrorizzante, è un horror hollywoodiano senza il lieto fine.
Peggio di Alfredino, che almeno ci era caduto da solo, nel pozzo. E la mamma a tavola, davanti a Pertini che parla al bambino morente ti diceva Vedi, devi stare attento quando giochi! E a te, bambino degli anni '70, ti tranquillizzava l'idea che se stai attento non muori.
Ma questa volta è il mostro, il papà cattivo che ti compra il gelato e poi ti uccide. Cosa vuoi controllare, tu, che hai otto anni e ogni tanto lo pensi che tuo papà è uno stronzo?
Io, da sotto l’acqua, pensavo ai figli del telegiornale delle otto, seduti a cena davanti ai particolari raccapriccianti, alla mamma in lacrime, al giornalista che dice “E’ stato il papà”, magari i vicini che dicono Non ce lo saremmo mai aspettati.
Pensavo ai bambini e li immaginavo chiedere Posso dormire nel lettone, stanotte?
Un bombardamento di paure ataviche via etere, a cena. Una gara al particolare raccapricciante, per alzare l’audience.
Pensavo ai bambini e li immaginavo chiedere Posso dormire nel lettone, stanotte?
Un bombardamento di paure ataviche via etere, a cena. Una gara al particolare raccapricciante, per alzare l’audience.
E alla fine mi dicevo che è anche facile prendersela con i bimbi di questa generazione, che vivono di play station.
Io lo faccio spesso, di prendermela.
Ma stamattina ho pensato che se fossi una bambina da tg delle 20, correrei anch'io davanti alla play station. Perché almeno quelli, di mostri dello schermo, ogni tanto forse sarei capace di sconfiggerli.
8 commenti:
che te l'avevo anche detto, che con il mal di denti si ha bisogno di coccole...
però sì, la storia è terribile - comunque sia andata - e terribile ancora di più è che neanche quel che si potrebbe evitare viene evitato. anzi.
Che Stakanov non lo aveva mica letto questo post, oggi. Troppo lavoro....
Stakanov pensa che forse è stato davvero stupido, questa volta.
Ché se anche ci tiene agli spazi del carbone, ci tiene anche alle coccole - specialmente quando hanno il compito di scacciare gli incubi.
E pensa che se anche non è la stessa cosa, qualche coccola cerca di fartela per telefono.
ciao bel blog! passa a trovarmi se ti va!
Vai vai, che vedremo che non il papà ha solo le colpe che ha. Non ne potevano più, progettavano di scappare, l'hanno fatto.
Ma soprattutto, il tg delle 20 non è sempre necessario e le antenne dei genitori, ancora oggi, servono anche a fargli spegnere la tv. Le mie sono servite a questo, e non credo di essere la mamma migliore del mondo.
Mela
@Stakanov: il tuo bombardamento di coccole telefoniche ti ha decisamente riscattato dalla tua momentanea stupidità :O)
@Mela: spegnere la televisione con le antenne è un esercizio difficile ma di grande importanza! :O)
@Moka: desolée...io i gatti li odio
Una storia orrenda come questa, tristemente spettacolarizzata dai media merita rispetto nella sua diffusione, non è facile parlarne senza finire nello squallore.
TV e i giornali nello squallore ci sguazzano e spesso trascinano anche chi li segue.
Di certe cose si deve parlare, ma nella giusta maniera, per rispetto di chi ha sofferto.
Io trovo sempre qualcosa di buono e di umano in questo blog, anche in questo triste caso.
Non c'è nulla da temere. La TV è in grado di digerire ogni cosa. Sono sicuro che appena la polvere si sarà depositata su questo terribile episodio, Carlo Lucarelli farà un paio di puntate di Blu Notte sui fratellini. E là il terrore verrà esorcizzato dalle sue mani messe a forma di cuspide, dal suo viso da mangia tortellini, da quel blu finto della scenografia e dal banale sottofondo musicale genere "paura". La ricostruzione sarà annacquata e nessuno sentirà nuovamente la vertigine che ha provato quando in questi giorni ha provato a immaginare davvero quella situazione. TV makes you stronger.
@ros: grazie per il buono e umano :O)
@massi: io non sono d'accordo. La tv passa, ma i cervelli restano. E non ci sono lucarelli e blu finti che tengano, per esorcizzare una paura, quando ti ha preso dentro.
Posta un commento