martedì, aprile 20, 2010



E così, siamo sopravvissuti anche al Congresso Nazionale.
Abbiamo eletto un presidente che nessuno lo sta a sentire quando parla, un presidente che lascia il carisma sul comodino quando esce la mattina, ma che almeno non dice delle cose stupide.
Sempre che qualcuno riesca a stare sveglio abbastanza da accorgersene.
Abbiamo eletto un presidente che dimostra che non siamo per il leaderismo, ecco.

Per il resto, è stato un congresso bellissimo, io mi sono divertita un sacco, che sembrava di essere il patto Molotovribbentrop, con tutti gli accordi in corridoio, le riunioni divise, le mozioni.
Sembrava uno spettacolo teatrale.
Sembrava il Parlamento.

In tutto ciò, però, ho saltato per la seconda volta di seguito il week end e quindi sono qui che sono quindici giorni che lavoro e sono vitale come una panissa in una friggitoria alle sei di sera.
La casa ha accumulato la polvere in mia assenza, il frigo è vuoto e sconsolato, il gatto signor siberia è costretto a mangiarsi il riso con le zucchine e il pesce perchè tanto non c'è altro, c'è poco da lamentarsi.
Sono stanca di una stanchezza primaverile, ma come se fossero due anni che è primavera.
Due anni che la primavera non ha bussato, è entrata sicura e io ho smesso di dormire.
E' un momento che mi iscriverei ad un corso di massaggi soltanto per avere una buona scusa per addormentarmi su un parquet con qualcuno che mi fa pressioni sulla schiena.
Che andrei persino in Islanda, per scappare dalle scadenze.

Con tutto che ho un uomo che mi aiuta in ogni cosa, che mi viene a prendere, che mi lava i piatti, che mi cucina mentre mi faccio la doccia, che mi stende i vestiti, che mi ritira la roba se piove.
Non me lo ricordo come facevo, prima.
Questo uomo dice che io sono Bill Clinton e lui Monica Lewinsky ma giura che non tiene nessuna vestaglia nel freezer.
Io, Bill Clinton e Monica Lewinsky preferirei di no, ma è vera una cosa.
Che mi sento come se la mia vita avesse invocato l'impeachment.



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