domenica, gennaio 24, 2010



La rivoluzione è avere internet a casa.

Sono atterrata a genova venerdi pomeriggio dopo quattro giorni di meeting internazionale a Bari con un sonno arretrato che sembrava l'erasmus.
A casa, ho trovato un cestino davanti alla porta con scritto Please, take care of this router.
E la graduatoria degli agi è salita di un punto percentuale.

Bari è stata tre giorni di immersione nel mondo. 550 delegati under 30, da singapore al marocco, da Cuba alla Svezia. Una cosa tipo babilonia tutto spesato.
Se non avessi dovuto sopportare un'allergia alla Puglia che mi ha fatto venire gli occhi da aye aye, sarebbe stato semplicemente splendido. Abbiamo lavorato su un documento di promozione dell'educazione non formale partendo dall'esperienza di Paulo Freire. Quelle cose che piacciono alla nessie, insomma.
E il formatore era il fratello portoghese dell'Ulivo Palestinese. Un tuffo nella vita di tre anni fa senza neppure tapparmi il naso.

Noi italiani, nei gruppi di lavoro, parlavamo inglese con la tipica preparazione da Listen and Repeat. Gli altri si destreggiavano tra tre e cinque lingue e distribuivano biglietti da visita.
Noi italiani sembravamo il paese ospitante ai mondiali.

Nichi Vendola ha aperto il meeting e si è conquistato una standing ovation mondiale.
Sul pullman del ritorno la delegata di Dubai mi ha chiesto Il politico che ha parlato oggi è gay?
Si, ho risposto, Come fai a saperlo?
Ha un orecchino a sinistra
Ah...si...beh, non è così automatico, ma in effetti è gay
Ed è un politico?
Si
E questo a voi va bene? ha concluso, tra lo sdegnato e il sorpreso.

Deve arrivare una ragazzina da Dubai per farmi credere ancora che siamo in una democrazia.


1 commento:

lastreganocciola ha detto...

oddio, 'nzomma, è vero che ogni tanto è confortante sapere che... eeesistono poooosti peggioooriii, però, ecco, vedi....
:-)