lunedì, settembre 28, 2009



Il mio termometro mente sapendo di mentine.
Mi sento come se ci avessi 45 di febbre e lui dice No, 36.2
E io mi chiedo Ne vuoi sapere più tu di me, dannato termometro, di come mi sento?
Che ho dormito 11 ore e mi sento come ne avessi dormite due, che ho la testa che urla, il naso che cola, le energie nel cassetto, la chiave del cassetto ingoiata dal gatto siberia.
Io oggi ho la febbre, anche se il termometro non è d'accordo.

Ma, nonostante la febbre, dopo due mesi che rimandavo la cosa, ho deciso che proprio stamattina avrei portato la bicibellula dal dottore delle bicibellule.
Per due mesi l'ho guardata, nella sua cuccia da bicibellula, con il cavetto del freno rotto nella notte dei lunghi coltelli, con il cambio che una volta sua due fa stotlonc e la catena salta in aria diventando una fastidiosa appendice monca e penzolante.
L'ho guardata, giorno dopo giorno, rimandando il suo dottore come sto facendo con il mio dentista.
Fino ad oggi.

Ho accantonato il bombardone influenzale e me la sono portata a spinta fino dal suo dottore in sottoripa. Ovviamente ho sporcato i jeans di grasso. Ovviamente ho scontrato mille volte la caviglia sui pedali ululando di dolore, vicolo per vicolo, discesa per discesa.
Per scoprire, una volta in sottoripa, che era lunedi mattina, e il dottore delle bicibellule era chiuso.
Così adesso la bicibellula sosta nella piazza più pericolosa per le bicibellule, come se avessi lasciato un adolescente a casa di Lele Mora. Ma ho fiducia nel genere umano e aspetto le tre per andarla a prendere e portarla dal dottore.
Se me la rubano, spenderò quanto avrei pagato dal dottore per ricomprarla.
Oggi è un giorno che prendo le cose con filosofia, un giorno che ho fiducia.
Dev'essere la suina.

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