giovedì, aprile 09, 2009




La seconda cosa che ho fatto da sveglia, oggi, è stato ricreare il sapore della mia infanzia.
Perchè oggi, dopo quindici anni, torniamo a festeggiare la pasqua ebraica. 
E Pasqua ebraica vuol dire haroset, che è una salsa dolce da stendere sul pane azimo, fatta di noci, mele, vino dolce e zucchero. Immaginatevi una salsa di mele per arrosto, ma più dolce e fortemente haskenazita. 
Quindi io, come seconda cosa, oggi, mi sono messa lì e ho preparato la haroset, e ne ho fatto tre versioni: normale, con le castagne e con i datteri.
E piano piano, aggiungendo un po' di noci, una spruzzata di vino, una punta di zucchero, ecco che emergeva nei miei assaggi il sapore della mia infanzia, inconfondibile, preciso.
E stasera la haroset verrà spalmata sul pane azimo, come simbolo della malta, in un qualche punto del seder, tra le gocce di vino sul piattino e l'uovo bruciato.

Nel frattempo sul fuoco bolliva il cholent, che è una roba piena di pezzi di carne che galleggiano e che io non mangerò neppure sotto minaccia della Torah, e mio padre cerca di racapezzarsi tra i mille foglietti paranoici in italiano, ebraico e ungherese usati per settant'anni da mio nonno per ricordarsi tutte le complicatissime fasi del seder.
In uno di questi foglietti c'è scritto: Ricordarsi i cuscini per me e vava.
Vava sono io a cinque anni quando, per arrivare al tavolo, mi mettevano sulla sedia i cuscini e gli elenchi del telefono.
E io cantavo Ma nishtana ha laila hazeh micol ha leilot?
E poi, appunto, mi ingozzavo di haroset e pane azimo ascoltando il racconto delle piaghe d'egitto.

La prima cosa che ho fatto da sveglia, invece, è stato rispondere ad una telefonata di Stakanov che diceva Ma come, lo scopro dal blog che la nostra storia è finita?
E adesso, ancora più di ieri, lo so che dovrete legarmi ad un pennone con la cera nelle orecchie per non farmi cedere alle lusinghe di Boscolandia, una volta che Pesach sarà passato e io non potrò più affogare la mia tristezza nei ricordi d'infanzia.
Perchè Stakanov mi mancherà terribilmente, ed è anche primavera, e la primavera non è la stagione della solitudine. Lo so che vi dirò Slegatemi dal pennone, per favore, ci vado una volta sola, ancora una volta a Boscolandia, e poi basta, poi torno indietro.
Ma voi non slegatemi, anche se so già che ogni pesco fiorito, ogni glicine sarà una strillettera da Boscolandia che dice Cosa ci stai a fare qui, da sola, quando a due ore di treno c'è l'uomo che ti ha saputo rendere così felice, tutte le volte che non ti rendeva così triste?

Le storie d'amore, come la Storia, del resto, sono soggette a facile revisionismo e ci vorrà pochissimo a cancellare dalla memoria tutti i pugni nella pancia per ricordarmi solo degli alberi fioriti della nostra felicità saltuaria.
Ma c'è una cosa di cui sono sicura profondamente, al di là di ogni ragionevole dubbio, ed è che ho diritto ad essere una donna innamorata e non un'educatrice, ho diritto ad un uomo che mi corre incontro con sottofondo alla bollywood, come dice il lettore padovano.
Ho diritto anche ad un centinaio di comparse che ballano sui binari mentre lui mi bacia, dannazione, perchè altrimenti è come la gioconda senza il sorriso.
Una storia a metà, come la polenta su cui hai strofinato l'acciuga perchè ne lasci il sapore, vago, per illuderti che non è solo polenta, quella che stai mangiando.
Invece è polenta, e l'acciuga pende dal soffito a ricordarti che potrebbe essere una storia d'amore, e invece è sempre solo il suo profumo. 

E così, al di là di ogni ragionevole dubbio, c'è una cosa di cui sono profondamente sicura, ed è che non posso continuare a mettere elenchi telefonici per fare sembrare alta la mia storia d'amore, se la realtà è che non arriva neppure al tavolo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

non che faccia differenza, eh, ma non era un'aringa, l'acciuga?
:-*

lanessie ha detto...

l'aringa e l'acciuga non sono lo stesso pesce?
No?

O' Pastore che pastoreggia prima di Pesach ha detto...

Acciuga (o aringa) - profumo - storia d'amore....

Bella la metafa, la preferivo meno aromatica! ;-)

Per il resto io taccio. Tanto lo sai, e pure a memoria...

lanessie ha detto...

anch'io la preferivo meno aromatica e soprattutto la speravo diversa a tutto quello che so a memoria...

paolino ha detto...

Oh, ma se tu solo che mi dici fai, io ti do anche le botte quando mi dirai ah ma che bellezza ma questo è quel che fa per me, andare nel mezzo della pianura boscolandiana. Sisì, le botte. Come si confà a un fratello. :D

lanessie ha detto...

guarda, fratello mio, che la pianura padana è l'ultimo dei problemi, di questa cosa.
Continua ad essere vero, che a Boscolandia io ci sto bene. Ci stavo bene prima, ci starò bene dopo.
Al massimo devi picchiarmi per tutto il resto.
Non proiettare! :-D

e.talpa ha detto...

Ness,
chiedo scusa x l'intervento a gamba tesa, ché fine psicologo non sono mai stato. Ma vorrei dirti una cosa, giurin giuretta solo perché la penso. E siccome sono immodesto penso che potrebbe pure non nuocerti ;)

Giungo lettore inatteso (inatteso per me, che non ho nulla da fare e nessun post della strega arretrato) e vedo come prima cosa la frase sugli Ent.

Quindi da bravo nerd non posso che spezzare una lancia inattesa in favore dello Stakanov, pur non sapendo esattamente una cippa di nulla e non avendo una cippa di titolo a parlare, penso che un uomo che ti può far apprezzare Tolkien ti può far fare qualsiasi cosa. Il che ammetto non sia necessariamente un bene, ma l'è certamente importante.

Sicché vorrei dire una cosa "per te", di cui son sempre stato profondamente convinto. Io con la metafora omerica concordo, eh. Ma c'è un ma. Sul problema di non sentirsi lo scarto del mondo. Il problema non è che una storia che ti fa sentire uno scarto nuoce gravemente alla psiche. Il problema è il non sentirsi uno scarto a prescindere, e non sarà risolto fin quando non avrai abbastanza fiducia in te stessa da non sentirti uno scarto NEMMENO quando una storia ti potrebbe far dubitare che potresti esserlo.
Cosa che io personalmente non ho mai capito come tu riuscissi a vederti "brutta", ma tant'è, in effetti non conta quanto ti vedano meravigliosa gli altri ma quanto ti ci vedi tu.

Però quello su cui mi sto intortando è: ovviamente puoi (giustamente) ritenere intollerabile una storia in cui ti fanno sentire uno scarto. Ma per tua scelta di dignità, non collegarlo con la nalista, ché quello è un binario parallelo. E ti farebbe coccolare nell'illusione "risolta la storia risolto tutto", il che palesemente NON è.

Buona pasqua laica ;P