mercoledì, ottobre 04, 2006




MARY POPPINS E LE SCARPE COL TACCO

"Charlie Banks tu oggi ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto!"
"Ma Mary Poppins, non è possibile: lo sai che il mio letto da un lato è accostato al muro. Mi alzo sempre dalla stessa parte!"
"Ci sono cose che ancora non sai, Charlie Banks. E una di queste è che ci sono mattine in cui ci si alza dalla parte sbagliata del letto. E in quelle giornate tutto va storto".



Io ieri mi sono alzata dalla parte sbagliata del letto. E mi sono riaddormentata. E mi sono svegliata alle 810 invece che alle 740. aaargh. Non mi sono fatta la piega ai capelli. che non la faccio mai. Ma ieri era l'unico giorno in cui dovevo. Perchè al museo arrivava l'orda barbarica delle prof assetate di proposte didattiche e cartelline stampa. Non trovo i trucchi. Li avevo lasciati dai miei. Che va beh, posso fare senza. Ma non ieri. Ieri era l'unico giorno in cui dovevo. Perchè al museo arrivava l'orda barbarica delle prof assetate di proposte didattiche e cartelline stampa. Non trovo le chiavi di casa. Che di quelle non posso farne a meno neanche in un altro giorno. Cerco cerco. Niente. Disperata prendo quelle di riserva. Apro la porta. Le chiavi le ho lasciate nella porta tutta la notte. Un genio del male. Ho perso l'autobus. Non ho preso il caffè. Ho sudato nella camicia bianca pulita. Mi si è rotta la cartellina dei tabulati telefonici. Mi è morto il pc quando dovevo stampare. Ho copiato tutto a mano. Sono arrivata al museo. E mentre arrivavo hanno iniziato a farmi male le scarpe. Sempre di più. Sempre di più. A Fontane Marose mi facevano malino. In via XXV aprile mi facevano male. Sulla scalinata mi facevano malissimo. Dopo 200 cartelle stampa in sala riunioni avevo i piedi viola, le fiacchettine e il mignolo senza sensibilità. Arriva l'orda. Io sorrido, sorrido. E non riesco a muovere un passo. Tutti si siedono. Io no, perchè c'erano 250 sedie e 250 insegnanti. E sorrido, sorrido. Alle 7 sono fuori. Alle 7:03 inizia a piovere. A piovere. A piovere. E io non ho l'ombrello. E certo non posso correre, che ormai sembro un alpino in Russia. E mi attraversa davanti al portone un gatto nero. E io gli dico: cazzo vuoi?Sei in ritardo!
Arrivo a casa. C'è la Moglieimmaginaria. Che quando c'è lei sempre che si mangia civile. Mica pane e olio. Mica riso bollito. Mica pane e mele.
E la Moglieimmaginaria sta cucinando. Cavolfiore.
Ho mangiato Riso Bollito.

E la conclusione è che ci sono delle giornate che vanno così. Che scendi dalla parte sbagliata del letto. Ma se succede non scendere mai e poi mai con i tacchi

1 commento:

lastreganocciola ha detto...

be', dai, finchè ti salva il senso dell'umorismo... è quel he una volta si diceva una descrizione molto "gustosa". ho ghignato anche se ti avevo sentito dal vero e sapevo che non c'era molto da ridere.