martedì, ottobre 13, 2009



Ci sarà un momento, io spero, che le persone si renderanno conto delle conseguenze insopportabili delle Leggi per la Sicurezza.
Non dico le conseguenze quelle più gravi, quelle che avrebbero dovuto far saltare in aria la coscienza di un paese civile: i fermi, i cpt, i rimpatri, le perquisizioni.
Dico le conseguenze più banali, quelle che viene quasi vergogna a lamentarsene, perchè non sono nulla rispetto ai fermi, ai cpt, ai rimpatri, alle perquisizioni, ma che stanno trasformando la nostra vita in un incubo a metà tra la Fattoria degli animali e Comma 22, dove i maiali decidono della tua sicurezza, e le leggi sono follia.
Io ieri ho lasciato uno zaino sul treno.
Scema io, ovvio. Anche un po' stanca, molto stanca. Era il sesto treno in una giornata e i bambini in classe erano stati particolarmente agitati. Ho appoggiato la testa sul sedile a Camogli e poi, non so come, ero a Genova Principe.
Sono scesa al volo e lo zaino è rimasto lì.
Peraltro me ne sono accorta non meno di tre ore dopo.
Ora, nello zaino c'erano i vestiti del week end a boscolandia e un clacson da bicicletta comprato sui banchetti degli ucraini. Niente di fondamentale, però è ovvio che, tra perderlo e ritrovarlo, avrei preferito questa seconda ipotesi.
Così stamattina sono andata in stazione, ho scoperto che l'ufficio oggetti smarriti non esiste più e sono andata al punto informazioni.
Tra l'altro, parentesi.
L'ufficio oggeti smarriti che non esiste più è una cosa bruttissima, a pensarci bene. C'è tutto un immaginario legato all'ufficio oggetti smarriti, che non è solo il posto dove trovi l'ombrello o lo zaino, ma anche il luogo dei ricordi, della memoria. L'oggetto che si perde, si andava a cercare all'ufficio, perchè non era soltanto un ombrello, una borsa, ma era quell'ombrello, quella borsa, che era la tua, che aveva la sua storia e che era importante solo per te. L'ufficio oggetti smarriti è un posto dove le cose hanno un valore al di là del costo.
E' una cosa importante, l'ufficio oggetti smarriti e invece l'hanno chiuso, come i negozi di ricambi per cucine.

All'ufficio informazioni di trenitalia mi hanno spiegato perchè, non esiste più l'ufficio: Qualche mese fa hanno trovato una borsa con della dinamite. Allora l'hanno chiuso. Sa - pausa complice - sono le Leggi Per La Sicurezza.

Allora io chiedo: E quindi? Cosa succede adesso agli oggetti smarriti che non sono dinamite?

Può essere che qualcuno li porti nel Comune dove viene rinvenuto - mi dice il signore verde - per esempio il suo treno fa il percorso Sestri Levante - Savona/ Savona - Sestri Levante; forse il suo zaino adesso è nel Comune di Savona.

Ma, chiedo io, se lo trovano prima che il treno finisca la tratta?

Eh, in effetti, il suo zaino può essere anche a Sestri Levante, a Santa Margherita, ad Arenzano, a Cogoleto, a Camogli, a Recco... Sempre che qualcuno, dal treno l'abbia portato in municipio. Le consiglio di chiamare tutti i comuni della tratta tra qualche giorno.

Ci sarà un momento, io spero, che le persone si renderanno conto delle conseguenze insopportabili delle Leggi per la Sicurezza.
L'acqua sugli aerei, la solitudine, la paura costante, la prevenzione, i tramezzini nel celophane, il divieto di accesso per gli "estranei", le telecamere.
Arriverà quel momento che non accetteremo più che ci rovinino la vita per un pacco di dinamite disinnescata. Non ci faremo torcere la vita per una "molotov scarica".
E quando arriverà, il momento della rivoluzione contro le Leggi per la Sicurezza, io vorrei tanto essere il commissario politico della Brigata Oggetti Smarriti.

3 commenti:

coraline ha detto...

:-D

lastreganocciola ha detto...

no, io te Commissario degli oggetti smarriti non ti voto, sennò vanno persi ancora e ancora, all'infinito
:-)
però un bellissimo post.

e. ha detto...

Me la ricordo questa cosa qui della dinamite, non l'hanno neanche trovata quelli delle ferrovie, l'hanno trovata a San Benedetto, perchè, dopo un po', le cose che nessuno torna a prendersi le regalano a loro.
Ma però giurami che ancora prima degli oggetti smarriti, la primaprima cosa che faremo per le ferrovie è statalizzarle nuovamente. Così come sono non si possono più sopportare.