venerdì, dicembre 12, 2008



Scrivo che puzzo di legna bruciata come un personaggio di Charles Dickens, dopo una mattinata al servizio del popolo manifestante, ad offrire the caldo vicino alla fiom che arrostiva le caldarroste.
Scrivo per voi che ve ne state a casa infreddoliti dopo il corteo, scrivo soprattutto per chi è stato dimenticato dai sindacati ed è dovuto andare a lavorare, per chi era malato ma sarebbe venuto. Un po' meno per quelli che il sindacato se lo sono dimenticato loro e sono andati a lavorare come fosse un giorno qualunque, come fosse un periodo qualunque, che si può ancora pensare solo per sè.

Scrivo con gli occhi che mi si chiudono, che ho dormito tre ore, perchè ieri è stata una delle giornate più orribili della mia vita. No, della mia vita no. Degli ultimi mesi forse neanche. Ma questo solo perchè gli ultimi mesi sono stati i peggiori di tutti. Diciamo che ieri è stata una giornata merdosa, nell'insieme delle giornate merdose.

Ieri mi hanno pagata.
Dopo tre mesi senza stipendio, io che facevo puffi ovunque, consegnando bigliettini della smemo con scritto Pagherò. Con le bollette accumulate, il frigo semivuoto, la pissipissibaucologa in stand-by.
Pagherò quando finalmente mi arriverà lo stipendio, c'era scritto sui miei bigliettini.

Lo stipendio ieri è arrivato, ed è meno di quando lavoravo nel call center.
Io pensavo che più in basso del call center non ci potevo arrivare, e invece si che si può, basta lavorare nel sociale.

Io come ci sono rimasta male ieri non lo potete sapere.
Sapere che ho uno stipendio annuale ai limiti della social card.
E che pensavo di no, pensavo che i soldini fossero di più, perchè avevo chiesto a qualcuno ancora più svagato di me, scema anche io però, si, ma tant'è che non me l'aspettavo.

Così ora lo so che il lavoro più bello del mondo non lo si può fare da solo, che è il più bello del mondo ma va accostato ad un lavoro pagnotta qualsiasi, nelle ore buche, in pausa pranzo, la sera.
Nel week end no, perchè di week end lavoro già.

Sapere che il lavoro più bello del mondo paga meno di un call center, ecco.
Perchè io sono Biancaneve, come al solito.
Penso che mi basta poco, che mi accontento di poco, che io non ho bisogno del ristorante il sabato sera.
Ed è vero che non ne ho bisogno.
Ma io penso che 1000€ al mese, siano veramente la soglia minima che dovrebbe essere garantita.
1000€ e basta. Sono Biancaneve, non Bakunin: non mi sembra una rivendicazione così rivoluzionaria.

Speravo finalmente in tre o quattro libri al mese, una casa in affitto, le bollette, un paio di scarpe, pagare la pissi, qualche giorno di vacanza, fare i regali di natale.
Per queste richieste, che non sono disposta ad abbassare ulteriormente, mi servono 1000€ al mese.
1000€ al mese, il lavoro più bello del mondo non me li dà.
Non mi dà la tredicesima.
Non mi dà la disoccupazione.
Non mi dà neanche un contratto, per ora, mi dà le prestazioni occasionali.

Allora ieri ero depressa all'idea di un secondo lavoro.
E all'idea delle rinunce.
E all'idea di quello che pesano le scelte.
E la coerenza, come pesa.
Ero veramente depressissima. Ero depresserrima.

Ma soprattutto ieri notte ero stufa.
Stufissima di essere sottovalutata.
Stuferrima.
Stufa di accontentarmi sempre, di essere considerata parzialmente.
Che brava che sei, eh, sei bravissima. Bravissima da 900 euro al mese.
Che bella che sei, eh, bellissima. Bellissima da fidanzata part time, in condivisione, in attesa.

Ecco, è questo.
E' che io valgo di più. Valgo più di 900 euro, valgo di più di un'attesa, valgo più di un amore part time.
Così ho scritto alla mia capa, le ho detto Va bene, morirò per delle idee: da questo lavoro non me ne vado anche se ho scoperto che non posso viverci.
Ma che sia chiaro che non me lo posso permettere.
E che per restare io ipoteco il mio tempo libero, ipoteco le mie necessità e la mia stanchezza. Pur di restare, troverò un lavoro pagnotta che non pagherà la mia competenza, ma almeno pagherà.
E resto perchè ci credo, e quando ci si crede si rinuncia, anche.
Ma che sia chiaro che io valgo di più.

L'ho scritto a lei, l'ho scritto a chi mi tiene in stand-by affettivo.
Ognuno ha le sue ragioni, ma io ho le mie.
Posso morire per delle idee, di morte lenta, ma perlomeno consapevole.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

se la coerenza che hai, l'avessero tutti non ci sarebbe stato bisogno del tuo post..
ma la realtà, ahimè, è ben diversa, almeno qui, almeno
in italia. E non sottovalutarti, per quanto conta, rimani una GRAN DONNA, almeno per me.per quanto conta.

Anonimo ha detto...

non ci sono abbastanza occhi limpidiper vedere il Bello.
tu che puoi, permettitelo.
domy

Anonimo ha detto...

aggiungo:
bisogna iniziare forse a dire basta ai part-time affettivi.
ne sono esperta.
arriva un giorno in cui da (solo) consapevole,
diventi arrabbiata
perchè ti sta soffocando il cuore.

lastreganocciola ha detto...

trovo che domy abbia ragione.
se puoi, finchè puoi, il lavoro più bello del mondo ne vale la pena: anche se è ingiusto. e non tanto perchè non corrisponda la tuo valore, che il tuo valore è ben altro e non si misura con i metri che citi nel post, ma perchèè un lavoro che ti piace, che ti fa contenta. e non solo perchè "ci credi", ma (anche) perchè ti diverti. Intanto puoi, e lo farai, costruirti qualcos'altro: una strada faticosa, ma tua.

lanessie ha detto...

@anonimo 1: se tutta l'italia avesse la mia coerenza, sarebbero tutti incazzati di dover vivere con 900 € al mese :O)

@ domy: tu dici che è tutto lì il Trucco del precario?

@streganocciola: mi sa che ne abbiamo parlato abbastanza di persona, neh?

Anonimo ha detto...

Beh, non entro nel merito, io che per pagarmi la scuola alle settemmezza del mattino sono qui insieme agli orsi polari e ai lupi.
E quando dico pagarmi la scuola, porcoschifo, non intendo che ci studio dentro, evabbè :-)
Però dobbiamo trovare cose che ci fanno stare bene.
Io e Guido abbiamo già sperimentato la cena al sacco al cinema, che è un gran pregio.
Ma ci sono diecimilioni di cose che si possono fare. Possiamo imparare ad aggiustarci i vestiti, a fare megascambi di cosine e accessori. La spesa comune, il pub sui gradini del molo.
Millemila cose.
Basta solo cominciare :-)

lanessie ha detto...

amica, c'è un limite al di sotto del quale non mi va di guadagnare in ogni caso, anche a recuperare gli scarti di mac donald's. Per la questione dell'autovalutazione, soprattutto. Detto questo il tuo è un meravigliosissimo elenco di cose che mi vanno. E tra queste aggiungerei: ma se cuciniamo e spesiamo insieme i pranzi della settimana, una volta alla settimana, appunto? eh? bacino