martedì, dicembre 02, 2008



Non è che potessi dire che non me l'aspettavo per niente.
Non era da Partigiano di Riferimento sparire così, per mesi.
Sempre che ci siamo scritti e telefonati Pronto, sono Angelo. Con la voce tremante, inconfondibile. Quel suo darmi del lei i primi tempi: Dottoressa, sono Angelo. E io: Professore, come sta?
Fino a quando, davanti a uno spitz non mi ha detto Se lei non si offende, potremmo anche darci del tu.
E così è stato, e il tu cambia un sacco di cose, apre nuovi canali. La trasformazione dagli aggiornamenti lavorativi ai racconti privati.
Fino ai suoi venirmi a prendere in Stazione Centrale, mettersi a braccetto per un sostegno galante, e portarmi a pranzo fuori - Offro io, non si discute, e se non prendi il dolce mi offendo.

Era già quasi caldo, che ci siamo visti l'ultima volta, e ho fatto tardi all'appuntamento con Stakanov.
E quando Stakanov è venuto lui da me, perchè io e il partigiano eravamo a metà delle chiacchere, uno accanto all'altro facevano ridere. Angelo in piedi, a stringere la mano a Stakanov, Stakanov un po' in imbarazzo, come sempre lui.
Davide e Golia che si danno del lei, rigorosamente galanti.

Stakanov è l'unico ad avere incontrato il mio partigiano di riferimento.
Perchè tutti voi, invece, lo conoscevate solo dai miei racconti.
A quanti l'ho detto, di quando ha rinunciato all'ospitalità svizzera per tornare alla Resistenza, di quando poi è andato a spalare le macerie la domenica dopo una settimana di lezioni, di quando ha resistito allo sgombero della polizia, di quando sono entrati a cercargli i fucili sotto la cattedra. E del suo astio contro Togliatti.
A quanti l'ho detto, della depressione nel vedere la sua milano sfiorita, del suo maggiolino in garage con cui aveva promesso - a me e a Stakanov - di portarci sul lago di Lugano.
Un uomo che a sentirlo parlare, uno si immagina spalle larghe afflosciate dagli anni, mentre il mio partigiano di riferimento era un uomo elegantemente magro, con le mani lunghe, da professore, con il fisico asciutto, da camminatore.
E con l'intelligenza acuta, la passione per Tolstoj, le citazioni a fior di labbra tremolanti.

Ci siamo visti l'ultima volta che non faceva ancora caldo, e ai primi caldi è morto.
Ma io, che ho rimandato la telefonata, mese dopo mese, perchè prima ci sarebbe stato da dirgli che Stakanov mi aveva lasciata - al di là della sua pessima premonizione da bar, con occhiolino, in cui mi aveva detto Vanessa, si vede che siete felici - e poi tutte le difficoltà del riavvio del lavoro, e poi il Festival della scienza, e poi soprattutto la notizia della StregaNocciola, insomma, rinviavo. Perchè io sono pessima, nel dare le cattive notizie.
E poi perchè le telefonate col mio partigiano di riferimento andavano fatte al momento giusto, con la calma giusta, la giusta capacità d'ascolto.

Così ho rimandato fino a quando non ho composto il suo numero, e l'ho trovato disabilitato.
E ho scritto al suo migliore amico, ma già lo sapevo.
L'alternativa era che fosse malato, lontano da casa sua. Ma francamente non so se il mio partigiano di riferimento l'avrebbe preferito.
Se è morto ai primi caldi, è morto prima di stare male.
Non so, insomma.
Meglio così, per un uomo che non ha smesso fino all'ultimo di pescare pratiche di vita dal fondo di uno zaino perso sul confine nell'inverno del 1944.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

mi dispiace tanto, sai...

Anonimo ha detto...

Un abbraccio.
Mi hai fatto piangere.

lastreganocciola ha detto...

se già il magone mi era venuto solo a saperlo, chè a me il tuo partigiano mi aveva riempito di complimenti più di una volta per essere la mamma tua... ecco, adesso penso anche credo che tu abbia scritto cose bellissime. e vengono i nervi a non credere che lui possa vederle da dov'è ora, chè certo gli sarebbero piaciute. così senza sbavature nè retorica.

Anonimo ha detto...

"di nuovo come un tempo
sopra l'italia intera
fischia il vento e urla la bufera..."

ma io ci scommetto che canterà sempre con noi bandiera rossa :-)

un bacino di conforto, amica che racconta le storie più belle

Anonimo ha detto...

un papavero rosso è il saluto che ci vuole.
un bacino
Manuela

lanessie ha detto...

bacino a tutti, amici belli

lanessie ha detto...

Lo linko io, che lui non l'ha fatto. ma è il completamento del blog.

http://nomadisullespine.blogspot.com/2008/12/condivisioni-partigiane.html

ParkaDude ha detto...

Condoglianze, davvero.