martedì, marzo 16, 2010


Elezioni regionali.
Scrivo adesso questo post, lunghissimo, così avete il tempo di rimuginarci, dire che non siete d'accordo, scatenare il dibattito e avere ancora il tempo di andare a votare.

Inizio col dire che meno male che non abito in Lombardia.
Se abitavo in Lombardia col cazzo che scrivevo questo post, perchè io Penati non lo votavo neanche se l'alternativa era Goebbels. E la prossima volta gli sgomberi dei campi rom li fa fare alla lega. Se ero in Lombardia mi toccava votare Agnoletto e Rifondazione Comunista. L'avrei fatto, ma sicuro non avrei scritto un post per convincervi.

Se abitate in Puglia, invece, beati voi. Non servo certo io a convincervi a votare.
Già vi vedo, sorridenti e radiosi in attesa che controllino il vostro documento per poter andare a votare Vendola. E non ci vorrà la settimana enigmistica per trovare le differenze con noi che voteremo Burlando, la Bonino, la Bresso...

Però adesso la smetto di fare l'invidiosa e vi racconto le cose sul serio.
Intanto vi racconto come funzionano, queste elezioni regionali, che se mi si elegge Commissario Politico, poi io i ruoli li rispetto.

Funziona che ci sono dei candidati presidente con dei partiti che li sostengono.
Si può votare solo il candidato presidente, il candidato presidente più un partito (anche disgiunto: un candidato di c.sinistra e un partito di c.destra, ma perchè mai dovreste farlo?), o ancora il candidato presidente, un partito e una preferenza, tra i nomi in lista. La preferenza e il partito non possono essere disgiunti.
Esempio.
Prendiamo il Lazio.
Potete votare la Bonino e basta.
Potete votare la Polverini e basta.
Potete votare la Bonino e i Verdi.
Potete votare la Bonino e la Lega.
Potete votare la Polverini e i Verdi.
Potete votare la Polverini e la Lega.
Potete votare la Bonino, i Verdi e Angelo Bonelli (sono andata a vedere, eh. Non è che so a memoria i capolista dei Verdi).
O ancora la Bonino, la Lega e Di Biagio Arianna.
E, infine, la Polverini, i Verdi e Angelo Bonelli.
La Polverini, la Lega e Di Biagio Arianna.
Questa è la teoria. Sono stata abbastanza neutra?

La pratica.

La pratica è che io sostengo fortemente Sinistra e Libertà, a queste elezioni.
Anche a quelle prima, a dire il vero.
Ma la degenerazione di Rifondazione, la volta scorsa, non era così evidente. Dopo i cartelloni con le scarpe fetish e gli uomini in mutande, invece, io veramente non concedo più nulla, a quel partito. Non la lungimiranza, non la proposta alternativa, non la difesa dei diritti. Non mi fido più. Mi dispiace, che è un pezzo della mia storia, ma mi sembra veramente che rifondazione sia cascata mani e piedi nella malattia infantile del comunismo, che è l'invidia.

Sinistra e Libertà, invece, più li conosco più mi sembra che siano persone che è tutta la vita che fanno politica, nei modi più diversi.
Quelli dei movimenti, quelli delle associazioni, quelli del volontariato, quelli dei movimenti ecologisti, il popolo viola, il popolo arcobaleno, l'acqua pubblica, ateiagnostici, no nucleare, coordinamento precari, ricercatori... Mi sembra che siano persone che hanno sempre fatto la politica dal basso e che adesso si rappresentano e autorappresentano in un partito. Che è il modo sano in cui nascono i partiti, secondo me.

Allora, in merito alle Regionali, ecco il mio pensiero.
Non è vero che tutti sono uguali.
Lo diceva anche De Gregori, che è solo un modo per convincerci a restare chiusi dentro casa quando viene la sera.
Dipende se tu guardi la persona o la coalizione.

Noi abbiamo un sistema che ci impone di guardare i leader. Burlando e Biasotti. Bonino e Polverini. Il candidato di destra del Piemonte che non so chi è e la Bresso.
Se la vedi così, e loro vogliono che noi la vediamo così, certo che le differenze sono minime.
Ma cosa pensiamo, che uno arriva a fare il candidato presidente in regione, a capo di una coalizione di partiti e partitini senza essere un uomo moderato e intrallazzone?
Tra Biasotti e Burlando la differenza non è poi molta.
Ma la coalizione è un'altra cosa.
Tra un assessore alla scuola della Lega e uno di Rifondazione, tra un assessore all'ambiente di Forza Italia e uno dei Verdi c'è comunque un abisso.
Perchè non è il leader che decide, alla fine.
Questo lo fanno credere perchè è più facile arrabbiarsi con una persona che con una coalizione. Così poi ti cambiano la persona e tu ti illudi che sono cambiate le cose.
Ma noi siamo persone intelligenti.
E secondo me è il momento che la smettiamo di pensare quello che vogliono farci pensare.

Questa è la mia linea politica (Lombardia esclusa):
alle regionali si vota, si vota il candidato di centro sinistra e - all'interno della coalizione - si vota a sinistra. Secondo me Sinistra e Libertà, ma se preferite anche Rifondazione.
Si dà una struttura forte e di sinistra alla giunta.
E poi si presidia, sempre.
Non che se li votiamo poi dobbiamo starcene.
Ma chi se l'è inventata questa cosa? Chi l'ha detto che se li votiamo gli diano carta bianca? Se lo dite ad un padre costituente gli viene un infarto.
E comuqnue sono sempre dell'idea che parlare con uno stupido assessore del Pd non sia comunque come parlare con un idiota della Lega.
Con tutto quello che penso del Pd.

Infine, per quello che riguarda la Liguria.
Sinistra e Libertà ha fatto una scelta, in Liguria.
Si chiama sostegno esterno.
Vuol dire che appoggia Burlando, ma nei contenuti.
No al nucleare, acqua pubblica, risorse alla scuola, salario minimo.
Se Burlando ad un certo punto decide che le cinque terre sono il posto ideale per una centrale nucleare, Sinistra e Libertà esce dalla giunta.
Io credo che questa sia una posizione politica non solo condivisibile, ma anche di grande forza.
E di coerenza. Io mi sento tranquilla a votare e a far votare Sinistra e Libertà, come si diceva una volta senza imbarazzarsi.

E così finisco il mio pippotto politico dicendo che questa è la mia opinione e il mio voto.
Ma che soprattutto la democrazia è una roba a cui stare dietro.
Come gli affetti, come le amicizie.
Non è facile. E' complicata, la democrazia.
Altrimenti non sarebbe così affascinante.

4 commenti:

lastreganocciola ha detto...

poi arrivo anch'io, neh? ma tipo sabato, che prima non credo di riuscirci. nell'intanto ti appoggio

Anonimo ha detto...

A) Cota in Piemonte, sia maledetto in eterno.

B) Anche Andreotti è padre costituente.

O' Pastore.

Giuli ha detto...

Ecco...
E chi vota in lombardia?
E chi per la prima volta farà la scrutatrice nel paese natio?
A parte la divertente esperienza antropologica, di vedere i miei compaesani sfilare uno ad uno e tentare di indovinare quale sarà il verdetto, cosa dovrei fare?
Secondo te sono ancora in tempo a spostare la residenza a Santa Maria di Leuca?
Scherzi a parte, vi invidio Burlando. E ho detto tutto.

lanessie ha detto...

@O'Pastore: uuuh, Cota. Su Andreotti non commento :-)

@Giuli: Tesoro. Ti siamo vicini.
:-)