domenica, agosto 29, 2010




Abbiamo abortito il trasloco.
Prima di arrivare ad ucciderci, è sembrata ad entrambi l'unica soluzione possibile.
Abbiamo annullato il furgone e gli amici e ci siamo concessi una giornata di mare e vicoli in cui Quell'Uomo ha bevuto decisamente troppo caffè.
E al ritorno abbiamo prenotato l'aereo.
Berlino.
Da martedi a sabato.
Abbiamo ricevuto la conferma da swiss air che erano le tre e quaranta del mattino.
Decisamente, troppi caffè.
La nostra guida galattica per autostoppisti sarà "Berlino per squattrinati", scovata dietro michelin, mondadori e Touring club, da Feltrinelli.

Io a Berlino ci son stata
col Paolino
era un po' triste, molto grande, c'era il corteo del primo maggio con la gente con le bottiglie contro la polizia, io che erano passati tre anni dal g8, il panico ancora fresco, non sono stata benissimo.
Anche se è evidente che lo sbirro tedesco, adesso, è altra cosa da quello italiano: ti dà del Lei, per dire.
Però, non so, il g8, il dna, loro che comunque tedeschi sono e restano, il peso della storia non si annulla in un paio di generazioni, io quella notte di bottiglie e camionette, Berlino non me la ricordo divertente.
Bella.
Grande.
Con un sacco di cose, un sacco.
I parchi.
Le cose che funzionano a tutte le ore.
La birra verde e quella rossa.
E le bandiere di Mao a kreuzberg.
Affascinante.
Ma divertente no.

Adesso torno a perdermici per 4 giorni, sei anni dopo.
Che buffo.
Tutto avrei pensato per questa fine estate.
Doveva essere falce & pennello.
Prima doveva essere Cuba.
Poi doveva essere Istambul.
E alla fine è Berlino.
Abbiamo poche idee. Ma in compenso confuse.



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