STORIE DI SEGGIO1 - L'ALLESTIMENTO
Io e l'amica E. siamo i Baluastri della Democrazia del Seggio "Marinai, Prostitute e Vip" dei vicoli di Genova.
Inflessibili e incorruttibili, incoraggiamo l'elettore con sorrisi smaglianti da dietro il banco. Sempre felici di essere lì, anche dopo 48 ore di sudore, anche quando la solitudine del referendum ti porta a chiaccherare persino con i poliziotti.
Come il conto alla rovescia per le ferie, elezione dopo elezione, io e l'amicaE aspettiamo l'arrivo della Chiamata come una lettera dal fronte.
Poi, di colpo, arriva il Sabato. Il giorno dell'Allestimento. Quando si mette Gesù bambino nella grotta.
Alle h. 16, il portone della scuola è riflesso nella porta a vetri del Call Center Jihad che, dalla scorsa elezione, ha cambiato il nome con qualcosa di più innocuo. Ma essendo più innocuo, non ci si ricorda. E quindi continua per tutti ad essere il call center Jihad.
Fuori dal portone della scuola, puntuali, aspettano l'apertura tutti i Baluastri della Democrazia degli altri seggi.
I nostri vicini, sono due comparse delL'alba dei morti viventi, e io e l'amicaE ci siamo spesso chieste se sia proprio un caso che i marinai tutti da noi vengono a votare.
In ogni caso ci si saluta cordialmente, con quell'affetto un po' macchinoso di chi passa 48 ore a stretto contatto una o due volte l'anno. E poi non si ha più il coraggio di chiedere Scusa, ma tu com'è che ti chiami? E così ci si chiama "Presidente" o "Segretario" come in Parlamento.
Dopo le due rampe di scale e il saluto alla bidella, si entra nel seggio.
E, con la scatola di cartone pronta per essere aperta, troneggiante sul banco vicino alla finestra, si dà il via al natale degli adulti.
Il fatto di sapere già cosa troverai dentro al pacco dono- la busta di plastica trasparente della cancelleria, la busta sigillata con le matite copiative, i poster di carta con l'elenco dei candidati, lo scotch, la cocoina, e le schede elettorali -non diminuisce il gusto dell'apertura del pacco.
Frugare a piene mani nella scatola fino quasi a finirci dentro, mentre il profumo di cartone e cocoina riempie la classe elementare, suscita nel baluastro della Democrazia le stesse emozioni di un morso al pampepato il 24 di dicembre.
Controllare l'elenco per scoprire se qualche scrutatore è una vecchia conoscenza.
Aspettare l'arrivo del rappresentate di Rifondazione, che ci si fanno le chiacchere più belle del mondo e poi ha la faccia di babbo natale comunista.
Aspettare l'arrivo del rappresentante di Forzitalia che è la rappresentazione perfetta del Giudice di De andrè e con cui non ci parliamo da quando ci ha denunciate alle Politiche. E ha perso.E poi cominciare a timbrare le schede, in una gara frenetica con il seggio accanto per finire prima ed essere noi quelle che salutano dicendo A domani!
Mentre la gara frenetica del timbro procede, con le mani che piano piano tendono al blu come i votanti in iraq, il PresidentE. inizia l'azione di terrorismo contro i poveri scrutinatori.
E dai loro visi, inizialmente felici nell'aver trovato un seggio-decoltè e non un seggio-burocrazia portami via, scompare piano piano il sorriso.
La lettura collettiva del Tambroni - il Sacro Testo del Presidente di Seggio - e le firme sullo scotch che sigilla le finestre e la porta, rimandano al giorno dopo il vero e proprio Pranzo di Natale del Baluastro della Democrazia.
Un pranzo che sarà una non-stop 08.00 - 22.00 , con piatti da portata di chiacchere, caffè a fiumi, timbri e inevitabili litigi.
(continua...)
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