lunedì, maggio 07, 2007
Io, i fascisti, per tutta la mia infanzia, non pensavo che esistessero davvero. Erano qualcosa che apparteneva al passato, ai racconti e alle storie di famiglia. Qualcosa a metà tra il pagliaccio di IT e Babbo Natale, ecco. Se ne parlava al passato remoto e di notte si facevano gli incubi, qualcosa così.
Poi sono andata alle medie.
E di colpo ho scoperto i fascisti. E come per i bambini che dicono cacca per dire brutto, cattivo, puzzolente, immangiabile e anche, certo, cacca, io da quando ho scoperto che i fascisti esistono davvero, io chiamo fascista il leghista, il forzitaliota, quello che ama le divise e quello che fa la fiaccolata per Bagnasco. Forse semplifico ma, insomma, come per i bambini l'importante è capirsi.
Questo per dire che io, figlia di cromosoma x leninista e cromosoma y stalinista, qualche difficoltà ad inserirmi nel mondo l'ho avuta. E in parte me la sconto ancora, con questa mia incapacità di scavare oltre la politica, di dire che Mussolini ha scritto anche poesie. Io che la compagna di classe fascista non la potevo invitare a casa, io questo razzismo verso i fascisti ancora ce l'ho e, alla faccia di Veltroni, mi va anche di tenermelo. Una formazione old-style, come non si usa più.
Però me la sconto con il mondo, questa educazione partigiana.
Che era facile essere comunisti negli anni '70.
Adesso è più facile essere avvocati in Parlamento, e ci tocca accontentarci degli appunti per un film sulla lotta di classe.
A fare i genitori si sbaglia sempre. Si sbaglia comunque. Ed è in questo il fascino dell'educazione.
Però si può sbagliare un po' di più o un po' di meno. Secondo me ha sbagliato un po' di più chi voleva cambiare il sistema da dentro, quelli che 8 ore in fabbrica e 8 al sindacato e i figli la domenica pomeriggio allo stadio, quelli che yoga chakra e comune, quelli che l'eroina per guardare oltre e poi quando voglio smetto.
Perchè ad un certo punto ci si stanca. E si cambia strada per sopravvivere.
La stanchezza, quelli che volevano fare la rivoluzione, l'hanno sottovalutata.
Marx non ha mai detto che si potevano avere più di 24 ore al giorno. Neppure Bakunin si è spinto tanto in là. Ma in tutte le riunioni di analisi del Capitale, di questa cosa qui nessuno si è accorto.
E così i nostri genitori, inevitabilmente e senza accorgersene, hanno dovuto fare delle scelte, che tutto non ci stava. E hanno scelto il partito, il sindacato, la militanza o la rivoluzione.
E' finita che non si sono tenuti neanche un po' di tempo per l'educazione dei figli.
Non è che il tempo sia tutto, intendiamoci. Il mio cromosoma stalinista, che il tempo per noi ha deciso di tenerselo, anche lei qualcosa ha sbagliato.
Perchè a me, personalmente, sono mancate le rivoluzioni contro i miei genitori. Che è difficile fare la rivoluzione contro Danton e Marat: finisci per essere controrivoluzionario.
Io, per disperazione, ho appeso un poster di Freddie Mercury in tutina arancione con gli strass.
Ma se si sbaglia comunque, e il mio appuntamento settimanale con la pissipissibaucologa ne è la dimostrazione, l'importante è, appunto, sbagliare.
Se si è al sindacato non si sbaglia. Semplicemente non si è là, quando il figlio mette i denti, dice Mam-ma o dice Ber-lin-guer, quando prende una nota o si annoia o ha voglia di giocare.
E si ripiega su chi c'è: sui nonni stanchi, sulla televisione, sui videogiochi bidimensionali, su Jovanotti che urla E' qui la festa??? E i figli del '77 urlano Siiii, mentre i padri lottano per la Scala Mobile.
Io la fiducia dell'amica E. sulla nostra generazione non ce l'ho.
La nostra generazione mi delude e, manichea come al solito, mi viene da definirla fascista. Che sia colpa dei genitori assenti o onnipresenti o, peggio, entrambe le cose insieme, poco mi importa.
Ma credo nell'avanguardia, che il cromosoma Lenin mi urla dentro.
Al G8 c'eravamo, e di 100.000 in piazza chissà quanti avevano cantato Sei come la mia moto sei proprio come lei, qualche anno prima.
I miei genitori avevano trovato il tempo di dirmi Se ti perdi NON chiedere ad un poliziotto, quando ero piccola. E il mio fidanzato, accanto a me nel cordone, invece, era cresciuto con Pac Man e Gig Robot d'acciaio.
Ma la questione era che eravamo lì tutti e due.
100.000, che non sono una generazione ma sono un'avanguardia.
Io credo che questa avanguardia la rivoluzione non la farà.
Quindi avrà un sacco di tempo libero.
Bisogna fare come i piselli di Mendel: saltare un turno.
Se le facce fotografate da Tano d'Amico nel '77 non hanno avuto tempo per noi e adesso votano Forzitalia, a noi tocca il compito di aiutare la genetica.
Non facciamo la rivoluzione, ma impadroniamoci del tempo.
Il tempo di far annusare un libro ai nostri figli, di ascoltare le loro idee, e che siano le loro, di buttare lì una canzone, un abbraccio, una ninna nanna quando è il momento. Il tempo di far conoscere anche il mondo che c'è fuori dalla porta e di difenderli quando è il momento. Ma anche il tempo di aspettare con l'acqua ossigenata quando prenderanno le facciate contro i muri. Invece di abbatterli tutti noi per facilitare il cammino a loro.
Noi, che abbiamo scoperto a Bolzaneto tutto quello che i nostri genitori non hanno avuto il tempo di dirci, troviamo il tempo di parlare ai nostri figli di Bolzaneto come un futuro in mano loro, e non come un passato che non abbiamo saputo cambiare.
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8 commenti:
Solo due cose, amica: primo, tu un cromosoma Y mica ce l'hai, e graziaddio. Secondo, guarda che la tua generazione e quella della ema son generazioni diverse, eh... ;)
ci abbiamo sempre scherzato su e volentieri mi tengo la mia parte di errori, e anche tutto il bello che (non) dici. però tu sei certa che noi abbiamo abbattuto muri per te? a me "quei" muri sono sempre sembrati di cartapesta, anche quando li ho abbattuti per me, senza troppa gloria, guadagnandoci ferite che l'acqua ossigenata non è bastata mai. Magari i "tuoi" muri sono ancora lì che aspettano: come in tante altre cose non è detto che debbano essere quelli canonici, non ti pare? E di acqua ossigenata ce n'è sempre, dovesse ancora servire.
@paolino: ecco, cacchio, lo sapevo che la sbagliavo,la metafora genetica...Però io e la ema siamo si la stessa generazione. 4 anni mica cambiano generazione
@la strega nocciola: io mica ho detto che i muri li avete buttati TUTTI giù voi. ma qualcuno si, senza cattiveria, eh...
E comunque, danno scientista: se anche avessi un cromosoma Y sarebbe quello, quello leninista, non il contrario ;D
non me la sono presa affatto e mai ho pensato ci fosse cattiveria, capisco bene quello che vuoi dire e so come ti sei sentita, negli anni. Ma pensavo poi, dopo aver scritto il commento, che di muri tuoi in realtà ne hai già buttati giù, e altri ti aspettano: chè le battaglie non finiscono certo con freddy mercury sulla parete. E' un ragionamento individuale, non collettivo, anche se penso che alcuni muri collettivi si stiano buttando giù nonostante tutto, e la parte migliore della vostra generazione c'è, eccome. Ma, individualmente, continuo a non capire perchè dovrei incarnare muri che non ho mai condiviso. Nè, anche a volerlo, come potrei fare :-)
E' un ottimo programma.
E, stanchezza permettendo -che non la sottovaluto affatto, anzi è una delle cose principali contro cui già adesso sento di dover lottare, quella mancanza di costanza che devo superare- magari ci sta di fare entrambe le cose: okkupare il tempo, e okkupare un po' di politica.
Impadroniamoci del tempo...
grazie, è una delle poche cose sensate che ho sentito in questi giorni.
cosa insegneremo ai nostri figli se non siamo padroni del nostro tempo?
@ anonimo: grazie, il tempo che hai trovato per lasciare un commento, ad esempio, è un'importante conferma.
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