lunedì, aprile 30, 2007



TEATRO & MATEMATICA


Le cose della matematica, a me, mai mi sono piaciute e mai sono riuscita a farle.

Per dire quanto fa 7 per 8 devo dire velocissima nella mia testa settequattordiciventunoventottotrentacinquequarantaduequarantanovecinquantasei e poi dico cinquantasei. Lo so che c'è la proprietà commutativa e che potrei dire velocissima la tabellina dell'otto mettendoci un po' meno, ma la tabellina dell'otto non l'ho mai imparata.

Quindi mi sembra evidente che la mia competenza si ferma circa alle divisioni a due cifre, con una riconosciuta abilità soltanto con le percentuali e quelle cose che non so come si chiamano e che si scrivono 8: x = 9: 100.


Quindi, questo per dire che da sabato mi scervello per tentare di risolvere un Problema i cui dati sono:


1 spettacolo teatrale sabato sera
47 persone in sala
250€ circa di incasso da dividere tra
7 persone
- 150€ (spese di scenografia, locandine, volatinaggio, telefonate)
6 mesi di prove, una volta alla settimana per 4 ore
1 serata a montare la scenografia
1 serata a provare la scenografia
1 pomeriggio a smontare la scenografia

e questi sono i dati quantitativi

poi ci sono:
lo stress
la stanchezza
il nervoso
le litigate
l'irritazione
ma ci sono anche:
i complimenti
la soddisfazione
le risate
un progetto comune
i piedi sul palcoscenico
le idee
i progetti futuri
Essendo voi matematici o ragionieri, mettendo insieme questi dati, sareste capaci di rispondere alla domanda: Ma ne vale la pena?.



venerdì, aprile 27, 2007

E QUESTO WEEK END MI OCCUPO DI REGIA, CHE E' MEGLIO...





mercoledì, aprile 25, 2007


I PANNI SPORCHI

Quando mi ritrovo a dare da mangiare rami di bambù al mio panda virtuale, vuol dire che sono riuscita a trovare la perfetta formula di separazione tra il mio corpo e la mia mente.
E di solito non è una buona notizia.
Ma stasera non ho voglia di stendere al balcone virtuale i grovigli che si agitano nel mio stomaco e li terrò una volta tanto per me, cercando di tirarli fuori uno a uno per poi pressarli nell'enciclopedia, come si faceva una volta con i fiori per farli seccare, una volta che c'erano i fiori, intendo, e le enciclopedie.
Mi ritroverò, forse, ad annodare uno ad uno i capi dei miei grovigli ovunque trovi un piccolo spunzone per poi tirare, tirare, tirare con la giusta delicatezza fino a spremere fuori tutto l'umido dell'inverno.
E farò progetti e mi godrò il momento e il sole prima che diventi troppo caldo. E approfitterò della solitudine per tentare di non glorificare il passato aspettando il futuro senza accorgermi, come faccio di solito, del presente.
E giuro, giuro, che non stenderò al balcone neanche un briciolo della mia autocritica, che non ve lo meritate e che, per altro, è il classico vestito che si stende in casa per non far mormorare i vicini.


25 APRILE E'
ATTRAVERSARE LA CITTA'
CON IL CORO DELL'ARMATA ROSSA
CHE CANTA
"O BELA CIAU BELA CIAU BELA CIAU CIAU CIAU"
DALLE CASSE DELL'AUTORADIO
DI UNA KANGOO GIALLA

lunedì, aprile 23, 2007


ANNUNCIAZIO’ ANNUNCIAZIO’

Il Comitato UABPP – Un’altra breccia a porta pia / another break in pia’s door
RIVENDICA
la paternità dello striscione esposto ai macelli di soziglia
durante la fiaccolata a sostegno di Mons. Bagnasco
recante scritta
SE DIO
ESISTE,
PIOVE.
BAGNASCO VERGOGNA
Strappato e sottratto da vile mano integralista e clericale
che cristianamente asseriva
Con questo ci puliamo il culo.
RESISTEVA
a perentorio ordine delle Forze di Pubblica Sicurezza
che minacciavano al grido di
TOGLIETELO,
O SALIAMO NOI.
APRITE IL PORTONE.
CHE INTERNO SIETE?
ESTENDEVA
Il fronte di resistenza
all’avanzata delle forze reazionarie
trovando insperato sostegno
nei dirimpettai ecuadoriani.
SI COMPATTAVA
al grido di
REAZIONARI, RAZZISTI, TI,
FONDMENALISTI, INTOLLERANTI, ALBARINI.
ASPETTAVA
un’oretta
prima di azzardarsi
ad uscire dal portone

MA PERCHE' ?


Io, quando mi dimentico perchè perchè perchè mi ostino a fare teatro con le poche forze residue dopo che mi sono già spremuta per tutta la restante dannata quotidianità, quando passo un'ora dalla pissipissibaucologa a dire che non ce la faccio più, e una notte insonne al telefono con un uomo che per fortuna ha voglia di ascoltarmi piangere alle tre di notte. Quando mi dico Ma perchè, dannazione, perchè? Non potevo giocare alla playstation come tutti gli altri? Quando la maschera della Memoria - freudianamente - nessuno si ricorda più dove diavolo l'abbiamo messa. E anche quando la tecnica luci non risponde al telefono e io vorrei strozzarla con le mie istesse mani nude ma violente. Quando le scatole, e la scenografia, e le locandine, e il tecnico del suono, e la scheda audio, e i testi e la nota di pagamento, e l'associazione e le riunioni e la pittura nera fino ai gomiti e la cassapanca senza più le viti, e le prove le prove le prove
Io quando mi chiedo Perchè? poi penso a tutta questa vita che s'incrocia con le altre, grazie al teatro, e penso che il bello di fare teatro è quando scendi dal palco.

venerdì, aprile 20, 2007



NO RITALIN 2


Colloquio con la mamma di M.

M. è una bimba disattenta e iperattiva. Non c'è verso di farle aspettare il suo turno quando vuole parlare. Va in bagno seza chiederlo. A pranzo lascia sempre il piatto pieno. Sospetta sindorme ADHD, direbbe qualcuno.

La bambina ha 11 anni. Sua mamma 27.

Dopo 10 anni di continue violenze su M. e sul fratello, la madre chiede il divorzio e l'allontanamento del padre.

Il commento della mia collega di italiano è: Finalmente forse farà i compiti.


(...)


Come ormai è uso, anche con il Ritalin si guarda il dito per nascondere la luna.

Finchè la scuola continuerà ad essere soltanto il luogo della disciplina e dell'apprendimento, ogni comportamento "diverso" diventerà "deviante" e fastidioso. Un bambina che parla fa perdere tempo: si rimane indietro con il programma.
Una scuola che avesse i presupposti, la formazione e i mezzi economici per diventare anche punto di riferimento, di confronto, di apertura, di sperimentazione, di sostegno e di crescita non correrebbe il rischio di cedere alle lusinghe e alle moine di nessun psicofarmaco.


giovedì, aprile 19, 2007

NO RITALIN!

Chiedo scusa, ma ho un'oretta libera e parlo di scuola.
Ne parlo seriamente, senza aneddoti ridicoli e nostalgie infantili. Perchè questa volta, e sempre più spesso, non c'è proprio niente da ridere.

Nel tardo pomeriggio di ieri nell'aula magna della scuola da centomila gradini si sono riunite tutte le insegnanti, per una riunione che va sotto il nome di Interclasse Tecnico e che di fatto si può riassumere nel Ma tu, questo modulo, come l'hai compilato? E le graduatorie? Quando scade la consegna?

Ma ieri pomeriggio, incredibilmente, la faccenda era seria davvero.
Perchè è successo che uno strascico di Moratti, o per meglio dire un'attestazione di democristianità di Fioroni, ha alzato i livelli per la richiesta del sostegno. Che semplicemente vuol dire questo: se prima con un handicap certificato, mettiamo, al 15%, il bambino aveva diritto ad un'insegnante di sostegno, adesso se almeno almeno non è sfigato al 30%, niente maestra. Un sacco di soldi in meno che escono dalle casse dello stato, eh. Pronte pronte per il rilancio della Telecom
Ma mica è tutto qui. La chicca arriva dopo.
Perchè per avere l'insegnante di sostegno, dall'anno prossimo i genitori del bambino devono firmare un'attestazione in cui riconoscono il bambino come "handicappato" (parole testuali, eh, altro che "diversamente abili"). Altrimenti ciccia, niente maestra.
S'intende, poche famiglie lo fanno.
Del resto, spesso l'insegnante di sostegno è utile quando non esiste un vero e proprio handicap, ma problematiche di relazione riscontrabili spesso nel difficile o nullo rapporto con le famiglie. Le stesse famiglie a cui si chiede di mettere una firma sul problema.

Ieri, nell'interclasse tecnico, era tutto un fare i conti e scoprire che l'anno prossimo la metà dei bambini che quest'anno hanno la maestra di sostegno non l'avranno più.
O' miracolo. Altro che Lourdes.

Allora, io ero lì che proponevo, mi lamentavo, boccheggiavo nel caldo di un'aula piena contemporaneamente di insegnanti e di preoccupazioni.
Quando mi è venuta in mente una cosa.
Un'altra meravigliosa novità recente.
Ed è la liberalizzazione in Italia del Ritalin, che è uno psicofarmaco "indicato" per i bambini iperattivi.
In america se ne fa grande uso, con meravigliosi risultati come ben hanno potuto sperimentare in Virginia.

E io, in quel girone infernale della preoccupazione pensavo. Pensavo questo.
Ma io, che oggi piuttosto che dare uno psicofarmaco ad un bambino mi stacco un braccio a morsi.
Io, se l'anno prossimo ho una prima elementare. Con un bambino di quelli che gli psicologi chiamano iperattivi e gli altri chiamano spaccacoglioni e le maestre chiamano "...e sarebbe così intelligente se solo..."
Io, se faccio da settembre a giugno con un bambino che tutte, tutte le mattine urla, prende a pugni, corre e mostra il sedere agli altri 22 compagni.
E poi torno in seconda. E tutte, tutte le mattine lo stesso bambino urla, prende a pugni, corre e mostra il sedere ai compagni.
E a settembre dell'anno dopo so già che tutte, tutte le mattine lui continuerà ad urlare, a prendere a pugni, a mostrare il sedere.
Al quarto settembre di seguito. Che non mi danno una maestra di sostegno. Che i genitori dicono che è la scuola che non funziona. Che tutti gli altri bambini non possono mai, mai divertirsi, giocare, imparare, avere un solo minuto di silenzio e di tranquillità. Che tutti gli altri bambini ormai il sedere dell'iperattivo se lo sognano pure di notte. Io, a quel punto, pensate proprio che il Ritalin non lo prenderei neanche in considerazione?

E così io penso male. Sempre penso male. Sguazzo nella dietrologia, io.
E scusatemi, ma io ieri all'Interclasse Tecnico, pensavo ai tagli sull'insegnanti di sostegno e mi veniva in mente la faccia dell'Amministratore Delegato della Novartis, che produce il Ritalin.
E me lo sono immaginato con la stessa faccia soddisfatta che doveva avere Nerone mentre si scaldava le mani sull'incendio di Roma.


LETTERE...

Egr. Sig. Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia
grazie
per aver liberato l'Italia il 25 aprile
e non
il 16 novembre, il 7 giugno o il 15 febbraio
cosicchè
io possa fare un luuunghissimo ponte
dal 25 aprile al 2 maggio compresi
e recuperare alcune delle forze
che mi permetteranno
di arrivare viva alla fine dell'anno scolastico.
Sentitamente e cordialmente

Lanessie


NB: per le prossime rivoluzioni mi permetto di suggerire le date del 3 gennaio, comodo per Capodanno, e del 29 ottobre, perfetto per Morti&Santi

mercoledì, aprile 18, 2007

VISTO CHE NON HO TEMPO...


...visto che non ho tempo per scrivere, che lavoro 12 ore al giorno per tre giorni e la sera provo lo spettacolo, povera nessie, povera nessie sfruttata e precaria, povera nessie dalla vita incasinata, povera nessie la butto in politica e vi chiedo di linkare su http://www.greenpeace.it/community/enel per evitare l'ultima genialata del governo prodi:
"Dopo l'acquisizione del 66 per cento dell'azienda elettrica slovacca Slovenske Elektrarne, l'ENEL sta pensando di investire sul nucleare sovietico. La società italiana ha difatti iniziato la valutazione per il completamento di due reattori nucleari a Mochovce, in Slovacchia: si tratta di due reattori sovietici di seconda generazione - una tecnologia obsoleta e rischiosa - autorizzati nel 1986 senza alcuna valutazione di impatto ambientale. La decisione finale è prevista per i primi di maggio."

martedì, aprile 17, 2007

PICCOLO - SPAZIO -PUBBLICITA'

(ci sono anche delle locandine dove il nome della Gloriosa Compagnia Teatrale Gramsci29 si vede. Ovviamente non sono queste...)

lunedì, aprile 16, 2007



E' stata una notte difficile.

Di sogni simbolici, di un'Amica Immaginaria stranamente rumorosa, dell'Imprevedibile Rivoluzionario che mi saluta teneramente appena mi sono addormentata, dei rumori esterni della prima notte da finestra aperta.

Così, alle 9, sono irrimediabilmente sveglia e con tre ore da passare prima di entrare al lavoro.

Doccia profumata, colazione sana, e la decisione eroica di una passeggiata nel sole della mattina prima di rinchiudermi in un'aula piena di pre-adolescenti.


Cammino, con il sole che mi colora le guance dell'inverno, e il primo dannato sudore sotto la maglietta, quando sento in lontananza tutto un fischietto e tutto un urlo.

E penso I portuali! Penso il Corteo contro le morti bianche! E già mi immagino a dare un senso a questa mia camminata mattutina: duecento metri di corteo prima di entrare a scuola, un lunedi che assume tutto un suo significato.

Così cammino incontro ai miei portuali in maglietta a righe, ma basta uno sguardo ai dieci-celerini-dieci in apertura di corteo per capire che nessun Marlon Brando spunterà dalla curva.

Lo slogan noooi vooogliaaamo taaanto bene aaalla poolizia itaaliana nooi vogliaaamo taaanto beeene a queei figliii di puuuttana elimina ogni dubbio.

Studenti medi.

Li vedo arrivare, e mi spunta immediatamente il tipico sorriso della mamma che guarda il bambino muovere i primi passettini.

Così mi fermo sul marciapiede a guardare il corteo.


200 per la questura, 5000 per gli organizzatori.

Striscione nero e rosso StudentiAntifascisti

Un'unica, immensa, nuvola di Fumo

Quelli con la faccia Non dite a mia madre che sono qui

Quelli che cercano con lo sguardo qualche ingenuo a cui chiedere Scusa, mi reggi un secondo lo striscione?

Quelli del c'hai mica 5 euro di fumo da vendermi?

Quelli che si fermano per un caffè corretto crema al whisky

Quelli che Ceeeelerino baaastardo maaaledetto

Quelli che Ma perchè cazzo mi sono portato dietro la cartella?

E il mio liceo. Sempre tutte donne. Sempre lo slogan isterico Peeeertini?!? Presente!

Sempre in coda le bestie umane del Nautic-o Nautic-o Nautic-o Uh! Ah!


E li guardo passare, sempre sorridendo bonaria.

E poi guardo l'ora. 1125.

Merda, penso. Se il corteo arriva alla curva prima del 35/ si blocca tutto e io arrivo a scuola in ritardo.

Così supero di lato i due che si baciano attraverso la kefia.

Supero il ragazzino coi dread che si gira una canna

Supero lo striscione Ragazzi allarghiamoci, allargiamoci!

E supero anche i celerini che parlano di macchine e modelli di telefonino.


Mi arrampico sul 35/ un attimo prima che l'autista sgommi per partire prima che lo striscione lo superi bloccandolo irrimediabilmente per una buona mezz'ora. E insieme agli altri passeggeri trattengo il respiro fino a quando l'autobus non entra in galleria vincendo la gara podistica con la manifestazione studentesca.

E mentre penso che mi è andata bene, che anche questa volta arriverò miracolosamente in orario al lavoro, mi succede di guardarmi nel finestrino.

Ed è lì che mi scopro irrimediabilmente e fottutamente adulta.


CONGUAGLIO DELL'AMGA

CREDITO: 175€



venerdì, aprile 13, 2007




...ALTRO CHE FAMILY DAY...





Le donne fortunate, una volta ogni tanto, le vanno a trovare le amiche che abitano lontano e passano le serate a fare le chiacchere delle donne. E in quei momenti, nei momenti del Ti aggiorno, che sei rimasta indietro, c'è tutta la bellezza di un the con pasticcini e del Ma questo nuovo taglio, mmm?


Poi, una volta ogni tanto, le stesse donne fortunate ricevono le visite degli amici lontani, e passano le serate a fare le chiacchere dell'amicizia senza doppiosenso. E in questi momenti, nei momenti del Ma la vuoi piantare di comportarti così? c'è tutta la bellezza di un equilibrio tra punti di vista incompatibili.




Io, che mi sento una donna fortunatissima, ogni tanto ho il mio scrocchinquilino. Che, appena gli apro la porta, entra come in un film degli anni '50. Portando con sé tutto un vento di chiacchere, di coccole, di equilibri e di punti di vista.

Quando entra dalla porta, insieme a lui entrano tutti questi mulinelli di vento. Vento di Venere e vento di Marte.




giovedì, aprile 12, 2007


GELOSIAA GELOSIAAA CANAGLIAAAA

Io so di una ragazza che tutti i sabati va in centro e compra un paio di scarpe nuove. E le abbina con i maglioni e le borse. Mentre lui è dall'amante.
So anche di una coppia che tutte le estati affitta lo stesso bungalow in sardegna così non hanno brutte sorprese.
Conosco una ragazza che si è scoperta cattolica per un contratto in una scuola privata.
E un'altra che tutte le domeniche va a vedere il motocross perchè a Lui piace così tanto.
So di un ragazzo che da quando sta con lei non esce più, perchè lei è sempre così stanca.
E un altro che cambia telefonino tutti i mesi perchè si annoia.
Convivevo con una ragazza che si faceva frustare in camera da letto, con la porta socchiusa.
E per un certo periodo frequentavo una coppia che faceva addormentare il bambino davanti ai film horror Così poi non gli fa più paura nulla.
Addirittura conosco una persona che racconta a tutti di aver parlato con Raffaella Carrà in televisione.


Poi ho un fidanzato che ogni tanto fa delle piccole stupidaggini per gelosia.


Di tutte le cose che non capisco e che non mi piacciono, di tutte le cose strane, questa non faccio poi così fatica a sopportarla...

mercoledì, aprile 11, 2007


MA CHE PICCOLA STORIA IGNOBILE...
A quanto sembra, 60 milioni di persone si stanno chiedendo se Gino Strada sia simpatico oppure no.
Perchè sai, sento dire sull'autobus, farà anche del bene a tanta gente, ma è così una prima donna...
Io penso che se succedesse a me, di essere rapita, di essere fatta sparire, di essere torturata dai servizi segreti, io, dal buio della cella, mi attaccherei con tutte le mie forze all'idea di una mobilitazione generale. E spero bene che nessuna mia ex compagna di classe vada a dire in Tv che io non passavo la versione di latino, o che nessuno dei miei ex fidanzati vada a raccontare che Si, sono una brava persona, però insomma, quella volta potevo anche evitare di dimenticare il mio spazzolino da denti nel suo bagno.
E sicuramente, dal buio di una cella afghana, non mi verrebbe in mente che qualcuno potrebbe farsi dei dubbi sulla convenienza politica della mia liberazione perchè il mio migliore amico è un po' snob e mia madre quella volta non ha offerto il caffè all'assemblea di condominio.

Ve lo dico adesso, lo dico chiaramente, che come tutti sono un po' simpatica e un po' antipatica. Un po' mediatrice e un po' testa di cazzo. Che ho degli amici presentabili e altri meno. Che alcune cose le faccio per egocentrismo, altre per convenienza, altre per altruismo, altre perchè non so perchè.
Lo dico adesso, nel caso ve lo chiedano se mai mi rapiranno i servizi segreti afghani, che forse può anche essere che la mia vicina di casa sia un talebano e che quindi, si lo ammetto, posso averci parlato qualche volta in ascensore.
Lo metto qui, per iscritto, così i giornalisti di Studio Aperto, non faranno neanche la fatica di trovare qualcuno da intervistare e potranno dirlo a chiare lettere che forse non ha molto senso liberarmi, se quella volta là non ho pagato il lecca lecca dal tabacchino.
..Io spero che, ovunque sia, nessuno stia raccontando a Rahmattulah Hanefi che, qui in Italia, le persone e i politici si stanno seriamente chiedendo Ma Gino Strada è simpatico, che non ride mai? E questo mussulmano qui, con questo nome impronunciabile, sarà credente o non credente? E mangerà il prosciutto? E poi, perchè rischiare la sua vita così...? Sarà mica un po' egocentrico, un po' esibizionista, che pur di stare sulle prime pagine dei giornali arriva persino a farsi torturare dai servizi segreti?

Io spero che queste cose, a Rahmattullah Hanefi, gliele dicano con calma, quando si sarà ripreso.
E che non trovino i termini arabi per definire quella che noi qui chiamiamo una schifezza ignobile.

QUI VEUT PERDRE DES MILLIONS
Video inviato da ledruide

martedì, aprile 10, 2007



CINEMATERAPIA

C'è quelli che quando vogliono rilassarsi vanno al cinema a vedere i film sulle macchine che corrono velocissime.
C'è quelli che quando vogliono rilassarsi vanno al cinema a vedere i film con tantissimo sangue e poi mi dicono Era così esagerato che non avrebbe fatto impressione neppure a te. Eppure lo sanno che io Seven l'ho visto attraverso le mie palpebre e il maglione di mio fratello.
C'è poi quelli che quando vogliono rilassarsi non vanno al cinema e accendono la tv.

Io, quando voglio rilassarmi, vado a vedere i film manichei.
Quelli dove i buoni sono BBBuoni. Senza una pecca. Senza una ruga. Senza un'incertezza.
Quelli dove i cattivi sono cattivi, ma così cattivi che si vede che al casting hanno scelto solo attori senza un occhio e con un'enorme cicatrice sul labbro.
I film dove i personaggi sul filo di lana della cattiveria hanno tutti gli ultimi dieci minuti per dimostrare al pubblico che semplicemente si erano sbagliati, si erano distratti. E saltano la barricata verso la bontà prima dei titoli di coda.

Io, sabato sera, sono andata a vedere Il colore della libertà.
Che è stato alla mia psiche come una cioccolata calda all'inverno.

lunedì, aprile 09, 2007


LA LEGGE DI MURPHY DEI BUONI PROPOSITI

Se c'è una cosa adorabile dei buoni propositi è che falliscono inevitabilmente.

E, fedeli alla linea, anche i miei, di buoni propositi, venerdi sono stati sepolti sotto un mucchio di piccoli, adorabili particolari che avevo tralasciato.

Così, io e l'Imprevedibile Rivoluzionario non ci siamo lasciati. Perchè è successo, come spesso succede, che tutti i calcoli dei pro e dei contro hanno fatto punto e a capo davanti ad una carezza dolce, ad una parola che era proprio quella che volevo, ad una reazione che non avrei mai sperato.
Perchè l'Imprevedibile Rivoluzionario è, appunto, imprevedibile.
Ma più imprevedibile di lui c'è il mio corpo, intervenuto abilmente e in maniera subdola con un mal di testa e un dolore mestruale al punto giusto e al momento giusto: troppo debole per essere aggressiva, decisamente propensa a far parlare soprattutto lui.
E così, per una volta, mi sono trovata ad ascoltare invece che a parlare, e ho scoperto che c'era tutto un lato della questione che non avevo considerato.

Non ci siamo lasciati. Anche se lui non aveva portato giù neanche il cambio, così convinto di non avere neanche un letto dove dormire venerdi sera.

Al posto del mio week end di stakanovismo depresso -perchè dietro al proposito di interrompere una storia al venerdi, c'era il fatto di scrivere i progetti il sabato, e cucinare per la settimana la domenica, e piangersi addosso già pentita il lunedi - è spuntato tutto un dolcissimo tempo di coccole e ristorante e film e birra e spiaggia con le nuvole, e trivial sul molo e risate e ancora carezze.

Un week end che è stato un fallimento su tutta la linea. Tutto pieno di novità neanche immaginate, come tutti i fallimenti.

venerdì, aprile 06, 2007


DI VECCHIE ABITUDINI E PICCOLE STORIE

Nel mio quartiere i negozi ancora sopravvivono all'attacco dei supermercati.

Ce n'è uno, d'angolo, che sembra lo scaffale di un adolescente disordinato. In un'unica vetrina riesce ad esporre evidenziatori, vasetti cinesi, cani in porcellana, pacchetti di figurine dell'album dei calciatori, pacchi di quaderni a quadretti, a righe, a righe di terza, portafogli in similpelle, aquiloni di plastica, bambole che fanno la pipì.
Il signore che tutte le mattine lo apre alle 7, lo chiude a mezzogiorno e poi a volte, solo a volte, lo riapre alle quattro del pomeriggio, sa perfettamente dove trovare quello che sta cercando. Non mi stupirei se sotto al bancone tenesse anche qualche colt e un paio di mitragliette uzi, come nei film americani.

Poi c'è il barbiere, che non fa mai la barba a nessuno, ma sta sulla porta a parlare con i pensionati.
E una volta gli ho sentito dire che lui lo sapeva dove stava bin laden: Ha costruito tutta una serie di passaggi segreti nelle fogne dell'afghanistan, diceva, per quello non riescono a trovarlo.

Le partite dei mondiali le ho viste nella pizzeria brasiliana, dove la margherita costa 3,50€ e tutti i sabati e i venerdi sera, dallo sgabuzzino delle scope esce una ballerina con due gambe di un metro e mezzo che balla tra i tavoli per un quarto d'ora, inseguita dalle luci stroboscopiche, e poi si rintana nuovamente tra i detersivi mentre i ferrovieri ai tavoli cercano di finire la 4 stagioni con ostentata noncuranza.

Poi c'è l'edicolante nana. Che sta in ginocchio su una sedia per passarti i giornali, e quando esce dal gabbiotto sembra uno dei gadget che regalano con DonnaModerna.

Vicino al bancomat, il panificio. Buonissimo. Profumato.Originale focaccia genovese di Pizzo Calabro.

E l'immancabile internet point, che apre e chiude seguendo il fuso orario ecuadoriano.

D'angolo, ci sono anche il macellaio e il fruttivendolo, ma una volta il fruttivendolo mi ha venduto del radicchio al posto della lattuga, e il macellaio ha la faccia di uno che avrebbe tanto voluto arruolarsi nei parà, non l'hanno preso e allora si vendica sui conigli. Da questi due signori io non ci vado spesso.

E mi piace, mi piace fare la spesa sacchettino dopo sacchettino, giornale sottobraccio e profumo di pane. E superare in salita, come Gimondi, le signore che arrancano con due sacchetti del Diperdi pieni di cose inutili.

giovedì, aprile 05, 2007



PER MIO FRATELLO


Le persone a cui consenti di mettere un piede nella tua vita sono le persone che rispondono alle mail difficili come fosse la cosa più naturale del mondo.
Che capiscono con imbarazzante facilità come tirarti fuori dal vicolo cieco in cui ti sei andata a cacciare da sola.
Che dicono le parole giuste, poche o tante, quando sono irrinunciabili come un temporale notturno sull'asfalto estivo.

Queste, e solo queste, sono le persone a cui consenti di mettere un piede nella tua vita.
Perchè tanto lo sai che lo faranno con la leggerezza giusta, ma anche con la giusta pressione.

lunedì, aprile 02, 2007

POST SCRIPTUM

S'intende, Romano, che il mio voto è fortemente vincolato alla richiesta IMMEDIATA di liberazione di Rahmatullah Hanefi dalle mani dei servizi segreti afghani.

Che D'alema mi ha fatto schifo un sacco di volte, a me, un sacco. Ma schifo come questa, mai.


(la meravigliosa intervista di Gino Strada a Che tempo che fa è su www.raiclick.rai.it )




CHE DIO STRAMALEDICA IL CONCORDATO...


FASE UNO:

Io distribuisco le ovette di cioccolata con sorpresa della Mensa.
La bambina Elena mi dice Io no, io ho fatto fioretto che non mangiavo cioccolato fino a pasqua.
Con chi hai fatto fioretto? chiedo
Con Gesù! dice lei
E in cambio di cosa, chiedo?
Di niente, maestra, i fioretti si fanno così, per Gesù!
Ah, dico allora io, mettendole l'ovetto sul banco, allora non mangiarlo.

Dopo 10 minuti, Elena scarta l'ovetto sotto il banco, ben attenta che Gesù non la veda mentre festeggia la pasqua.


FASE DUE:

Sempre la bambina Elena, che evidentemente ci ha rimuginato su per una buona mezz'ora

- Maestra, ma tu di che religione sei?
- Di nessuna
- Nessuna?
- Nessuna.
- (...) Ah, cattolica.
PRIORITA'
Prodi ha messo tra le priorità prioritissime dell'agenda di governo, il ritorno del Tempo Pieno alle elementari, con priorità prioritissima di applicazione al sud dove mancano le strutture, con assunzione di 10.000 insegnanti, contro la "tv baby sitter" che occupa i pomeriggi dei bimbi del tempo normale. Sottolineando l'importanza della proposta pedagogica degli anni '70 e '80, cancellata miseramente dalla Moratti.

Io, anche ho le mie priorità prioritissime.
Questa è una.
E io, afghanistan o non afghanistan, questo è il mio voto a Prodi.