lunedì, aprile 16, 2007



E' stata una notte difficile.

Di sogni simbolici, di un'Amica Immaginaria stranamente rumorosa, dell'Imprevedibile Rivoluzionario che mi saluta teneramente appena mi sono addormentata, dei rumori esterni della prima notte da finestra aperta.

Così, alle 9, sono irrimediabilmente sveglia e con tre ore da passare prima di entrare al lavoro.

Doccia profumata, colazione sana, e la decisione eroica di una passeggiata nel sole della mattina prima di rinchiudermi in un'aula piena di pre-adolescenti.


Cammino, con il sole che mi colora le guance dell'inverno, e il primo dannato sudore sotto la maglietta, quando sento in lontananza tutto un fischietto e tutto un urlo.

E penso I portuali! Penso il Corteo contro le morti bianche! E già mi immagino a dare un senso a questa mia camminata mattutina: duecento metri di corteo prima di entrare a scuola, un lunedi che assume tutto un suo significato.

Così cammino incontro ai miei portuali in maglietta a righe, ma basta uno sguardo ai dieci-celerini-dieci in apertura di corteo per capire che nessun Marlon Brando spunterà dalla curva.

Lo slogan noooi vooogliaaamo taaanto bene aaalla poolizia itaaliana nooi vogliaaamo taaanto beeene a queei figliii di puuuttana elimina ogni dubbio.

Studenti medi.

Li vedo arrivare, e mi spunta immediatamente il tipico sorriso della mamma che guarda il bambino muovere i primi passettini.

Così mi fermo sul marciapiede a guardare il corteo.


200 per la questura, 5000 per gli organizzatori.

Striscione nero e rosso StudentiAntifascisti

Un'unica, immensa, nuvola di Fumo

Quelli con la faccia Non dite a mia madre che sono qui

Quelli che cercano con lo sguardo qualche ingenuo a cui chiedere Scusa, mi reggi un secondo lo striscione?

Quelli del c'hai mica 5 euro di fumo da vendermi?

Quelli che si fermano per un caffè corretto crema al whisky

Quelli che Ceeeelerino baaastardo maaaledetto

Quelli che Ma perchè cazzo mi sono portato dietro la cartella?

E il mio liceo. Sempre tutte donne. Sempre lo slogan isterico Peeeertini?!? Presente!

Sempre in coda le bestie umane del Nautic-o Nautic-o Nautic-o Uh! Ah!


E li guardo passare, sempre sorridendo bonaria.

E poi guardo l'ora. 1125.

Merda, penso. Se il corteo arriva alla curva prima del 35/ si blocca tutto e io arrivo a scuola in ritardo.

Così supero di lato i due che si baciano attraverso la kefia.

Supero il ragazzino coi dread che si gira una canna

Supero lo striscione Ragazzi allarghiamoci, allargiamoci!

E supero anche i celerini che parlano di macchine e modelli di telefonino.


Mi arrampico sul 35/ un attimo prima che l'autista sgommi per partire prima che lo striscione lo superi bloccandolo irrimediabilmente per una buona mezz'ora. E insieme agli altri passeggeri trattengo il respiro fino a quando l'autobus non entra in galleria vincendo la gara podistica con la manifestazione studentesca.

E mentre penso che mi è andata bene, che anche questa volta arriverò miracolosamente in orario al lavoro, mi succede di guardarmi nel finestrino.

Ed è lì che mi scopro irrimediabilmente e fottutamente adulta.


5 commenti:

Gg ha detto...

Ma pecchè pecchè pecchè studio in una scuola di ciellini che neanche sapevamo che c'era qualcosa, noi?
argh.

Anonimo ha detto...

AH, ecco chi mancava...:O))

Anonimo ha detto...

Che bello quando una maiuscola fa da spartiacque fra il lecito e l'illecito!

E comunque, godine, se fossero stati i nerboruti marsigliesi, ti saresti persa sia la nostalgia, sia il sorrisino compiaciuto, sia l'attestazione di adultezza!!

Anonimo ha detto...

P.S. Volevo dire "nerboruti portuali con aderenti canotte alla marsigliese", ma il mio cervello è un editor implacabile...

:-P

lanessie ha detto...

Io, se proprio devo scegliere, preferisco un marsigliese alla nostalgia! :O)