mercoledì, novembre 11, 2009



Il mio karma, in questo periodo, ha deciso un po' banalmente di ripulirsi con traslochi e muri da ripitturare.
Sto impiegando il mio tempo libero in luoghi altrui, con vico dolcezza un po' immobilizzato nella sua polvere e nel suo pelo di gatto siberia, ma con una soddisfazione pari al più grandioso dei traslochi.

Al di là dell'inscatolamento compulsivo a cui tutta la comune-ty sta partecipando, e in cui trovo spazio per i miei rari lati ossessivi ("Se ho iniziato a inscatolare i fumetti devo finire di inscatolare i fumetti...! Perchè questa scatola è troppo piccola per i fumetti???!!"), anche il lavoro più bello del mondo sta dando una mano al mio bisogno di ordine e pulizia emotiva.

Così ieri sera, alle otto, io e altre dieci persone ci siamo infilati i guanti di lattice, tentando di ripararci dal tifo e della peste bubbonica, e abbiamo iniziato a ripulire un circolo abbandonato a sè stesso da mesi, e che ha solo venti giorni di tempo per tornare a brillare.
Sono spuntati animali, salami dolci marciti nel frigo, bottiglie di vino e muffa, quadri immersi di umidità, polvere, polvere, polvere, incomprensibili sculture, etti di the nero sparso sul pavimento, sculture di porcellana a forma di cane.
Abbiamo riempito 20 sacchi della spazzatura, due scatole di vetro da riciclare, altrettante di carta.
Siamo tornati a casa che sembravamo dei manovali sul treno del ritorno il venerdi pomeriggio.

Ma la gioia indescrivibile di aprire un freezer sbrinato non me la sarei mai aspettata, dal mio karma di due mesi fa.
L'idea stessa che stiamo lavorando per costruire un posto che sia accogliente per noi, ma che lo sia per tutti. L'immenso piacere di riempire venti sacchi di spazzatura urlando E questo cos'è???, la gioia di portare un barattolo con l'aria schifata al primo maschio nei dintorni e dirgli Lo apri tu, per piacere? Secondo me c'è qualcosa che si muove dentro...

Sarà banale, il mio karma, che si ripulisce con i traslochi, ma non l'aveva mai fatto prima.
Avvolgendosi su sè stesso come un riccio triste, rimuginando ferocemente sugli errori commessi, su quello che avrei potuto fare, dire, baciare, lettera e testamento per salvare la mia storia d'amore.
E invece questa volta io lo adoro, il mio karma banale. Che ripulendosi e svuotando frigoriferi marci evita l'autofustigazione e, anzi, si riempie di una rabbia che non avevo mai sperimentato.
Nessun tipo di recriminazione ma un sentimento di rabbia sana e incanalata, a metà strada tra Kill Bill e Million Dollar Baby.

Nessun commento: