venerdì, gennaio 09, 2009
Stasera scrivo con la mia elica di dna ebrea.
Ebrea che era ebreo mio padre, ed era ebreo mio nonno, e suo nonno prima di lui.
E chi dice che l'ebraismo passa da parte di madre non conosce gli ebrei: mezzo dna basta e avanza per comportarsi come il peggiore dei rabbini di Moni Ovadia.
Nella mia elica di dna, c'è dentro anche il mio bisnonno che adesso è nei libri di storia d'Israele, perchè si è inventato l'ebraico moderno e ha collaborato a scriverne il dizionario, lavorando nei primi Kibbutz, quando ancora qui c'era la guerra e lì c'era la Palestina.
E, inevitabilmente, condivido l'elica con tutto il mio pezzo di famiglia che vive in Israele, che non so quanti siano, ma sono tanti, sicuro più che in Italia.
Ora, fino a qualche anno fa i cugini di Telaviv erano piccoli, le volte che ci si vedeva si parlava di musica, si giocava a Uno con i numeri in ebraico e ci si insegnava le parolacce.
Divertente, multietnica, stravagante famiglia.
Poi, inevitabilmente, mi sono cresciuti i cugini.
E quasi contemporaneamente è nato facebook.
Facebook dovrebbero proibirlo alle persone con problemi di scissione della psiche.
Perchè io, su Facebook, sono amica di mio cugino diciannovenne di Telaviv, e sono amica anche del mio ulivo palestinese, non so se ve lo ricordate, ma si che ve lo ricordate.
Così mio cugino ha scoperto l'esistenza del mio ulivo palestinese (che, per fortuna, sapeva dell'esistenza di mio cugino, altrimenti immaginate che casino internazionale...)
Così mio cugino, dicevo, ha scoperto l'esistenza dell'ulivo palestinese e si è anche andato a guardare tutti i miei appelli su Gaza, e le foto che avevo pubblicato e, insomma, ha deciso che era venuto il momento di discutere con me di politica, in inglese.
Io, che mastico l'inglese come una vecchia con la dentiera nel bicchiere, e lui che tra qualche mese entra nell'Intelligence: parcondicio pochina.
Vi risparmio i miei pippotti buonisti e sgrammaticati.
Vi risparmio anche le sue minchiate aggressive in risposta ai miei pippotti buonisti e sgrammaticati.
Vi dico soltanto che avevo intravisto un barlume di speranza quando lui mi aveva scritto "...e sbagli a pensare che agli israeliani non dispiaccia per tutti questi innocenti uccisi...!"
A questo barlume di speranza mi ero aggrappata rispondendo "So perfettamente che per tanti israeliani che sostengono l'attacco, ce ne sono altrettanti che lo condannano".
Ed è qui che lui ha deciso di dimostrarmi il fallimento di Rabin, degli insegnamenti pacifisti, delle speranze nelle nuove generazioni e di un futuro di pace in medioriente.
E' qui che di mio cugino ho pensato Magari l'hanno adottato.
Perchè mi ha risposto: "Non hai capito. Dispiacerci ci dispiace. Ma meglio loro che noi".
Io, pensare che abbiamo mezzo dna in comune prima mi dà il voltastomaco, poi mi fa incazzare, poi mi dispiace, poi penso che è difficile per noi condannare da qui, poi che comunque la famiglia non si tocca, poi penso che sono intransigente, poi che Hamas, santamadonna, poi penso ad un'infanzia in un paese in panico costante e mi viene quasi da pensare Povero cugino.
Ma poi ricevo le lettere del mio ulivo palestinese, e guardo le foto della sua nipotina appena nata, e guardo tutti i reportage di gaza, e non sono pronta a scusare neanche in nome dell'elica di dna.
"Meglio loro che noi" è una frase che fa schifo. Non solo non c'è verità storica, dietro, ma è vomitevole nella forma e nel concetto.
Se ci penso, penso che questa era la frase incisa nella pallottola che ha ucciso Rabin, in ogni orma lasciata da Sharon nella camminata alla spianata delle moschee, nei morti di Shavra e Shatila.
Penso che mio cugino che dice "Meglio loro che noi" sia il migliore dei frutti di una politica miope e guerrafondaia.
Ma sono anche convinta, anzi sono certissima, che il mio bisnonno questa frase non avrebbe mai accettato di scriverla nel suo dizionario.
Qualcuno, forse, dovrebbe dirlo a mio cugino.
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7 commenti:
Beh, è nei tuoi amici di Facebook...Glielo diciamo noi!
Possiamo?
Facciamo il gruppo: "Contatta il cugino della nessi che si è smarrito"?
Mi è sempre piaciuta, la tua elica del DNA. Che è capace di immedesimarsi enllo sguardo degli altri e nello stesso tempo di coglierne gli aspetti critici. Grazie per la lettura della realtà che ci dai, come sempre.
certo che potete, ma dovete diventare suoi amici. Il Pastore l'ha già fatto...non vedo l'ora di leggere i vostri meravigliosi inviti alla Buona Strada
Il pastore non è diventato suo amico, ha scritto attraverso la tua bacheca.
Questo perchè non diventa amico di chi non conosce, soprattutto quando rischia di stargli potenzialmente sul culo...
;-)
uff, bravo, bravo pastore...così adesso inizieranno a scrivere tutti sulla mia bacheca e diventerà un incubo
:-)
Nessie ,
ho diradato i miei accessi ai blog ed ho praticamente chiuso il mio perchè non riesco a trovare un ritmo giusto nel leggere, e poi non sono un buon blogger.
Ogni tanto però passo dalle tue parti perchè mi hai sempre coinvolto con i tuoi argomenti vivi e carichi di umane contraddizioni.
Anche questa volta, leggendo, ho visto una parte di realtà più da vicino e questo aiuta sempre a crescere.
Grazie.
Grazie a te della presenza, per quanto saltuaria
:-)
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