martedì, febbraio 06, 2007



PASSATO & PRESENTE


Io, quando c'era la consegna delle schede alle elementari, cercavamo sempre di andare a scuola anche noi.

Intanto perchè ci ritrovavamo tutti noi della classe negli atri immensi della GianBattistaPerasso a fare una lunghissima ricreazione extra praticamente senza controllo.

Poi anche perchè facevamo la posta ai genitori che uscivano dalla classe e subito si confrontavano i voti con quelli che erano usciti prima ed era sempre la fiera dei Tu quanti Ottimi?

E poi certo per sapere i voti tuoi subito subito, appena mamma e papà uscivano dalla classe, che mica si poteva aspettare fino a casa.

E io mi ricordo questa cosa che intanto prima di me in ordine alfabetico c'era un certo Alberto che io mi ricordo solo che aveva una nonna con la jeap e che andava male a scuola. I genitori non so se c'erano, comunque sempre con la nonna era, lui. E la nonna stava dentro a colloquio sempre un sacco. E io, fuori, fremevo. E mamma e papà, fuori, si annoiavano nei discorsi tra genitori che li hanno sempre odiati. E alla fine usciva, questa nonna di Alberto, e entravano i miei, finalmente. 30 secondi, stavano dentro. Forse un minuto, forse. E io sempre un po' delusa, che mi dicevo Ma perchè di Alberto che è un cretino parlano un'ora e di me cinque minuti?

E adesso lo so. Perchè adesso le schede le scrivo io e le consegno pure e alle mamme e ai papà e ai nonni dei bambini bravi noi maestre diciamo sempre, con un sorriso: Non c'è proprio niente da dire. E i genitori capiscono, sorridono e escono. Ecco, allora mi sa che io ero una Bambina-Non-C'è-Niente-Da-Dire-Con-Un-Sorriso. Però me lo ricordo che all'epoca mi avrebbe fatto piacere stare sulla porta a sentire che parlavano un sacco di me.


Poi c'è un'altra questione, sulle schede.

Ed è il giudizio nell'ultima pagina.

Ai bambini del giudizio nell'ultima pagina, s'intende, non importa nulla. Ovviamente invece è il più importante.

Io avevo due maestre. Una, quando scriveva lei il giudizio finale, lo scriveva con una grafia meravigliosa, tutta tonda, tutta piena. Una grafia con l'eleganza di odriepburn.

Poi c'era l'altra maestra, la mia maestra preferita, che intanto era elegante anche lei. Ma soprattutto usava una penna stilografica viola. E i miei giudizi finali erano sempre dei giudizi tutti belli raffinati, dei giudizi con gusto.

Io oggi ho scritto i giudizi. Con una stupida bic in prestito perchè adesso c'è una circolare che dice che dev'essere tutto scritto in nero. E io la penna nera non ce l'avevo. E poi, anche, io scrivo male. E non riesco ad andare dritta se non ci sono le righe. E così scrivevo le schede, le riguardavo e mi dispiaceva che erano giudizi finali un po' senza eleganza.

Però la verità è questa, che le mie colleghe non sono eleganti. E la mia collega l'altra supplente non è elgante proprio e oggi ha fatto tutta una storia perchè lei voleva assolutamente mettere le insufficienze. E diceva Ma non me la dovete sussare. Proprio così, diceva. E a me mi si gelava il sangue. E quindi se i giudizi finali sono senza eleganza un po' è perchè io non sono ordinata, un po' è perchè una circolare mi impone l'uso di una bic nera ma è anche perchè per fare un giudizio elegante servono maestre eleganti.

1 commento:

lastreganocciola ha detto...

devo fare da testimon (ial) e confermo, eri una bambina Non-c'è-niente-da dire-con-un-sorriso. però, per far scena, sia noi che la maestra miranda ci inventavamo qualche problema secondario, e poi era talmente secondario che in genere si finiva per parlare di altro. chè sennò neanche i cinque minuti canonici. forse avremmo dovuto parlare della tua eleganza :-), ma già che ti agghiacci mi sembra ottimo.