martedì, febbraio 20, 2007


C'E' UN TEMPO CHE BISOGNA PARTIRE

C'è stato un giorno, mica tanto tempo fa, che dicevo che avevo le voglie.
Voglia di un viaggio, anche breve, ma lungo.
Ed è passata così, una circolare del preside che annunciava la chiusura della scuola con centomila gradini per due giorni, una circolare innaspettata, l'orizzonte di un week end lunghissimo.
Un ritaglio di giorni, a cavallo tra febbraio e marzo.

E allora ho pensato Irlanda. Poi ho pensato Amsterdam. Poi ho pensato Londra. E alla fine Oslo. E Oslo sembrava la più probabile, l'unico loucost veramente loucost.
E poi mi sono detta che la norvegia e i fiordi e tutta questa mia voglia di paesi del nord che sono 25 anni che ce l'ho, che mi ritrovo ad incantarmi persino davanti ai cataloghi ikea, con questa mia passione per la carne con la marmellata, e la neve, e il mare d'inverno e persino per i film scandinavi, tutta questa passione non meritava soltanto 6 giorni e un baratro da rosso in banca.

Allora poi ho pensato Trieste e la Croazia. Non tutta, la Croazia. Un pezzetto.
In macchina.
Niente prenotazioni, niente orari, niente italiani invasori come sempre tra giugno e settembre.
Io e l'imprevedibile rivoluzionario, una macchina, pochi bagagli, nessun orario, pochi soldi, kusturica e bregovic nell'autoradio.
Un viaggio mitteleuropeo.
Con Zagabria come limite e lunedi notte come colonne d'ercole del ritorno.



2 commenti:

e.talpa ha detto...

Beh, come dicono le leggi di Murphy, ammesso che io abbia tempo in ufficio per cercare altre mete, di sicurò non le troverò!

Ma siccome sono sufficientemente pazzo, ti ripeto che possiamo sempre farcela in macchina fino ad Amsterdam... ;-)

Anonimo ha detto...

e mosca in pulmino, eh?