Inauguro una nuova categoria. Vivrà da oggi al 13 aprile, saltuariamente.
Si chiama Guida intergalattica per non morire democristiani.
Per l'inaugurazione, come nei centri commerciali, ho invitato un VIP.
Perchè non votare PD?
...stralci dal Forum con Fausto Bertinotti pubblicato ieri sul Manif.
(si, è lungo. Ma è anche così che ci si oppone alla youtubizzazione della politica. eh)
E' stata una disgrazia o una fortuna che sia caduto Prodi?
Formula antipatica. E' una fortuna se tutti coloro che si sentono di sinistra prendono atto che quella storia lì, cioè la possibilità di costruire una politica riformatrice prevalentemente dal governo con un'alleanza tra forze diverse, è finita. Perché sia una fortuna dobbiamo cambiare il gioco e dire che il centro del nostro interesse è costruire una sinistra. Non più trovare una risposta qui e ora al tema dell'efficacia attraverso alleanze e governo ma di ritrovarla più avanti nel tempo costruendo un nuovo soggetto politico di sinistra.
Ma in campagna elettorale questa proposta non rischia di essere poco credibile?
No, perché se facciamo la campagna elettorale dando l'idea che la Sinistra arcobaleno è un cartello elettorale non rispondiamo al tema dell'efficacia. E' invece un investimento a redditività differita, facciamo una cosa oggi aspettando un risultato domani. Chiedo di votarci in primo luogo per aiutarci a fare una sinistra di alternativa. Non tanto e non solo per come stiamo in questa competizione elettorale ma per costruire la vera novità: un soggetto unitario e plurale della sinistra che oggi in Italia non c'è e domani ci deve essere.
Sessant'anni fa, nel '48 e sempre in aprile, ci fu una sconfitta pesante del Pci e del Psi. Però si ripresero. Ove ci fosse una sconfitta, cosa che speriamo di evitare, secondo te ci sono le forze per reagire?
Credo sarebbe molto dura. Sono convintissimo che la Sinistra arcobaleno debba nascere come una necessità. Però temo anche il rischio - che c'è in tutta Europa - della scomparsa della sinistra politica dalla panorama politico e culturale. Non che questo cancellerebbe i movimenti, le tensioni critiche, l'anticapitalismo, ma che non siano più presenti sulla scena della politica. Una sconfitta temporanea rischia di portarci a una devastazione di lungo periodo. E' questa la mia risposta a chi parla di voto utile. Da un lato costruire questa sinistra dentro e oltre le elezioni è una necessità storica. Dall'altro è l'unico modo per condizionare il Pd a una relazione con la sinistra. Il voto per noi è doppiamente utile.
Hai detto che la sinistra si deve porre il tema dell'uguaglianza. Fai quattro proposte secche per stabilirla (...). Qualcosa che vi distingua dagli altri partiti.
La prima è l'aumento dei salari, degli stipendi e delle pensioni. Cosa a cui va attribuita un'importanza grandissima. Uno più importante di me diceva: contro i padroni aumento dei salari. Io dico: contro la recessione aumento dei salari. Salari, stipendi e pensioni sono così bassi che il loro aumento determinerebbe una possibilità di spesa immediata e in qualche modo questo risponde insieme ad un criterio di giustizia e a un criterio di domanda.
Secondo: in alternativa alle grandi opere, che rischiano di suggestionarci anche dal punto di vista dell'occupazione, proponiamo un grande programma di opere pubbliche costruite al contrario: mettere a sistema la difesa idrogeologica del paese, costruire le case popolari. Un intervento di civiltà, di valorizzazione ambientale e di beni comuni come il patrimonio artistico-culturale. Cioè non un'operazione di devastazione ma di arricchimento di risorse che sono anch'esse un argine contro l'impoverimento, dall'acqua fino agli asili nido.
Terzo, l'energia: al contrario del nucleare e del carbone, vogliamo accompagnare quello che sta già accadendo nel paese. A Milano si costruisce un nuovo Politecnico tutto in funzione dell'energia solare. Quanti progetti come quello possono essere avviati in Italia?
Quarto, il salario sociale: l'idea di una dotazione in denaro e in servizi per i giovani che entrano nel marcato del lavoro, siano essi disoccupati o precari, che li accompagni nel mercato del lavoro.
Tremonti e la Lega affrontano la crisi della globalizzazione con una chiusura nazionalistica. Da 120 anni la sinistra ha una visione opposta. Oggi?
Schematizzo al massimo. Della destra tutto si può dire tranne che non sia dotata di realismo. Siccome la crisi c'è e deve difendere interessi reali risponde brutalmente con una nuova combinazione di liberismo e populismo che è il protezionismo (...)
Ma il Pd a sua volta fa un'operazione di sistema. Dallo scioglimento del Pci a ieri c'è stata una controriforma graduale e non dichiarata ma sempre collocata a sinistra. Oggi invece è indicativo che la parola «sinistra» venga cancellata anche nel nome. Non è maquillage, quella di Veltroni è un'operazione che va presa sul serio. Sempre quando la sinistra è in difficoltà diventa aristocratica e sottovaluta i problemi. L'abbiamo fatto con Berlusconi ora rischiamo di ripeterlo con Veltroni. Quello del Pd è un riposizionamento vero: è la richiesta di cancellazione del conflitto. Sia sul terreno della lotta di classe che in quello del lavoro. Il conflitto viene cancellato come se fosse un fraintendimento dei vari portatori di interessi. Dunque lo schema di destra è comunitario-protezionistico, quello di centrosinistra è la dissoluzione delle fisionomie sociali e dei diritti. Di fronte a queste due ipotesi di «sistema» la sinistra è alternativa alla prima e critica con la seconda.
Di cultura si parla poco in questa campagna elettorale. La Rai, la televisione, è il veicolo attraverso il quale si è formata anche una cultura, disastrosa, dell'Italia. Oggi l'unica cosa a cui si pensa è sganciarla dai partiti e privatizzarla. Voi a quale tv, a quale Rai, pensate?
Questo campo pone una questione davvero cruciale: il problema della costruzione di un senso comune, che possiamo anche chiamare la questione dell'egemonia. Su questo abbiamo accumulato molti ritardi. E una delle ragioni è la scomparsa di luoghi di ricerca comune e di formazione sui grandi temi di fondo della società. La politique d'abord ci ha massacrati. Bisognerebbe creare una scuola, un diavolo di luogo dove si possa organizzare e pensare sistematicamente, perché scuola, radio e televisione, nuovi strumenti di comunicazione, nuove produzioni di arti e di cultura, obbligano a ripensarci organicamente. (...)
Per la Rai bisogna aprire una discussione sulla sua missione, marcandone sia nel contenuto che nel contenitore il carattere di spazio pubblico. E in questo caso continuo a pensare che la forma migliore sia il più vicino possibile all'autogoverno. (...)
10 commenti:
mah... ma il vip è bertinotti istesso o è qualcuno vestito da lego che io non riconosco?
mah cosa?
Il vip è bertinotti istesso si si. Il lego è solo che mi piaceva :O)
Tra i lego manca Trotsky, ma Stakanov dice che è contento di leggere tutti questi ragionamenti
^_^
ma il primo a sinistra a te non ti sembra Trotsky? Perchè a me invece si...
:O)
Effettivamente, ora che me lo fai notare, inizio a riconoscere quegli occhialetti da rivoluzionario permanente sopra il pizzetto scomposto... e quei capelli improponibili!
Decisamente lui. Non si può certo dire che fosse il più bello della cumpa...
Ma a Stakanov, l'estetica gli fa un baffo!
^_^
Secondo me invece ne capisce, di estetica, Stakanov. Eccome se ne capisce ;O))))
Quelli sono CHIARAMENTE i lego dei Village People :-)
...i Village People della DDR, però
:O)
Visto che sembra che ne capisci, di questo casino, non è che faresti un post esplicativo sulla questione del voto utile? Io ci sto sbattendo la testa contro!
Il lettore padovano
oggi no, lettore padovano, che il martedi è la bufera infernal di riunioni che mai non resta, qui al Lavoro più bello del mondo.
Però domani, ah!, non vedo l'ora.
Ho appena scoperto che il voto utile è una burla.
Ma spiegherò tutto bene domani.
Grazie della fiducia
:O)
Posta un commento