AMFRI BOGART E L'ANTIFASCISMO DI PASSAGGIO
Loro.
Meno gente che ad un'assemblea di condominio.
Megafoni centomilamilioni di volt.
Nella piazza piccola per sembrare di più.
Simpatici tutori dell'ordine in tenuta G8 a difenderli.
Storace sul palco.
Noi.
Antifascisti di passaggio.
Chi parla? Storace.
Mi fermo anch'io.
Qualche slogan. La polizia avanza. Noi arretriamo.
Qualche slogan. La polizia avanza. Noi arretriamo.
Passa qualche signora con la spesa. Che succede?
Eh, signora, ci sono i fascisti. Le tocca allungare la strada per andare a casa.
Storace parla. Noi non è che sentiamo bene. Se captiamo qualcosa partono i fischi
"...Perchè le donne..."
"Ma fatti i cazzi tuoi, belinaaaaaa!".
Poi dal megafono parte l'inno d'Italia.
Noi, in risposta, Bella Ciao.
La gara a chi cantava più forte.
Come in Casablanca.
Era tutta la vita che sognavo di farlo.
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