SANTA MUTUA
Un giorno di mutua per riprendermi dal week end febbricitante mi sembra un ottimo punto di partenza per iniziare veramente con I Post della Depressione, ovvero Quello che rischiamo di vederci togliere da altri cinque anni di governo berluska.
Titolo.
IL MAESTRO MAGRO, OVVERO LA SCUOLA E GLI ITALIANI
Provo ad aggiornarvi al volo sulla situazione attuale.
Molto semplicemente la scuola italiana non ha una lira. Siamo il paese europeo, mi sembra insieme al portogallo, che investe la più bassa percentuale di PIL nell'educazione e nei servizi sociali.
Esistono delle ragioni storiche per questo.
Quel geniaccio di Tullio De mauro nel suo libro bellissimo La cultura degli italiani disegna una panoramica storica interessantissima che qui ve la menerebbe tantissimo. Vi butto lì però che la scelta di mantenere un paese dal bassissimo profilo di scolarizzazione ha a che fare con gli equilibri Nato ma, soprattutto, con l'influenza della chiesa nell'educazione italiana.
E qui la faccio un po' più lunga, mentre mi sorge il dubbio che non riuscirò proprio no ad esaurire questo argomento in un post solo.
La Costituzione, voi sapete bene, si è scritta grazie ad una meravigliosa capacità di equilibrio da parte di tutti. Tradotto vuol dire una suddivisone delle aree di influenza.
Gli articoli della Costituzione legati alla scuola e all'educazione sono stati oggetto di scambio tra il Pci che, per formazione operaista diffidava degli intellettuali e sottovalutava l'importanza della scuola, e la Dc che cercava di difendere a spada tratta il ruolo di supremazia della Chiesa nell'educazione.
Risultato: abbiamo ottenuto la dicitura "Scuola laica" grazie all'incapponimento soprattutto di Nilde Iotti e Marcello Marchesi che erano in commissione, ma anche il mantenimento di una grandissima influenza della Chiesa e soprattutto di tutte le organizzazione cattoliche sulla crescita e l'educazione.
Mi rendo conto che detta così è una semplificazione. Lo è. E' tutto più complesso. Ma, per dio, questo è un blog!
Allora, alla situazione già nei decenni problematica - scuola dei signori contrapposta a scuola dei contadini (Barbiana, I care, ricordate?), divario tra nord e sud, analfabetismo, povertà, diffusione dei dialetti...- si è aggiunta, soprattutto nell'ultimo decennio, la scomparsa di una formazione culturale extrascolastica.
Perchè la scuola in Italia ha fatto schifo sempre, mica adesso.
Però in compenso avevamo delle cose.
Avevamo, fortissima, una tradizione culturale contadina che è andata perdendosi, ovviamente, con la scomparsa dei contadini.
Valga anche per la cultura operaia che era meno radicata, ma sicuramente importante.
E avevamo, tranne in molte zone del Veneto guarda un po'..., una spinta alla scolarizzazione ("tu non devi fare come me, tu devi studiare per diventare qualcuno").
La scomparsa di queste due culture extrascolastiche (e aggiungiamoci tutto quel fiorire di autoformazione degli anni '60 e '70) e della spinta alla scolarizzazione sono fra le cause prime di quella che potremmo definire Una situazione deprimente.
Ma per fortuna, direte voi, ci sono i pomeriggi e i week end.
Allora titolo.
SE DIO VUOLE NON C'E' SOLO LA SCUOLA
Non mi azzarderei mai a dire che la cultura la fa soltanto la scuola.
Infatti è proprio perchè così non è, che ci siamo salvati per decenni.
Ma alla scomparsa delle culture popolari si è aggiunta la scomparsa dei luoghi di aggregazione.
Tradotto vuol dire che la gestione del tempo extrascolastico ormai può essere fatta soltanto in luoghi adatti, perchè per strada ti investono.
E il capitolo sull'extrascolastico attuale si riassume facilmente.
Esistono due grandi settori che si dividono attualmente l'extrascolastico dei bambini e degli adolescenti: lo sport e la chiesa cattolica. Mi si dirà Non tutta la chiesa cattolica è il pastore tedesco. Mi si dirà meglio gli scout della play station. E un po' è anche vero.
Ma questo non nega che la settimana tipo di quasi tutti i bambini e gli adolescenti italiani (parlo soprattutto dei bambini di città) si divida mediamente in due giorni di allenamento, uno di catechismo (che dura sempre di più, mi dicono), due di scout o di Acr o altre varie ed eventuali organizzazioni cattoliche. E il resto, dicono, è soltanto noia e shopping.
Il che dimostra, peraltro, la lungimiranza della Dc nelle scelte.
Hanno occupato tutta l'Europa e l'Africa e a noi, scemi, lì a difendere l'Oceania e la Kamchatka.
A questo punto quant'è che leggete di cose menosissime? Tantissimo.
Vorrete mica tirare le fila di questa situazione deprimente proprio adesso che non ne potete già più?
E' decisamente tardi per iniziare veramente il post sulla scuola.
Facciamo che questa era un'introduzione.
La depressione vera la rimando a domani.
8 commenti:
2 commenti:
1: Mi rendo conto che detta così è una semplificazione. Lo è. E' tutto più complesso. Ma, per dio, questo è un blog! E' la perfetta sintesi. Lo tatuerò sui miei blogz!!
2: E' colpa nostra. Colpa dell'Italia laicista, colpa dei non-cattolici, colpa dei comunisti, colpa dei socialisti (soprattutto dei socialisti), colpa della sinistra, o di quella che una volta era detta la sinistra ("avanti al centro contro gli opposti estremismi!").
Chiuse le case del popolo non ci sono stati spazi di aggregazione per i ragazzi.
Dagli anni '70 in poi è fiorita la cultura dei "giovani", ma sono sfiorite le possibilità di aggregazione. Pensa che ora c'è gente (e pure preti!) che pensa che la discoteca sia aggregazione!!!
Non c'è un'alternativa al catechismo (che so, un dopo scuola per disegnare e imparare?), non c'è alternativa all'AGESCI (perchè gli scout non cattolici sono fasci?), non c'è alternativa all'oratorio (a Sampierdarena c'era il don bosco, o la strada).
Perchè la società laicista non si è costruita i suoi momenti di formazione? Forse perchè non c'è mai stata, una società laicista?
Guardiamoci in faccia, in Italia ogni partito politico aveva la sua religione, per la DC era la chiesa cattolica, per il PCI era l'URSS, per la destra il fascismo.
Nessuno, finora, ha veramente provato a costruire una società italica che non derivasse da una visione religioso-ideologica di qualche tipo.
Addirittura gli americani hanno una cultura civile, per non dire di francesi, tedeschi o inglesi.
Solo noi e gli spagnoli non riusciamo ad uscire dal ghetto "religioso", come mai?
Basta, ho parlato decisamente troppo...
Scusami...
sei perdonato, tesoro. ma sai benissimo che non otterrai delle risposte...:O)
ehi, ehi, un attimo! chè va bene che è un blog - e che bel post, e che bell'argomento, e l'Oceania e la Kamtachacca mi piace più di tutto - ma "luoghi e spazi di aggregazione" non sono, neanche loro, slegati dal contesto. Non molto tempo fa, la gente non ne aveva neppure bisogno: c'era il lavoro per i grandi, la strada per i piccoli, i quartieri o le stalle per tutti (semplifico, neh? :-)). C'erano i m omenti collettivi, da noi e in un paio di altri Paesi fortemente orientati alla e dalla religione cattolica, ma che tuttavia non si esaurivano in quella. Se ora la Chiesa è sempre più invadente e la sinistra sempre più assente, è perchè ognuna delle due reagisce a suo modo a quella che è la "concorrenza" del capitalismo, sceso in prima persona sui territori un tempo riservati alla cultura, alla società, alla fede, alle idee. Ora tutto è merce, e divertimento e aggregazione, anzi, sono le tra più importanti e redditizie. E come potevamo noi scampare?
Ecco, dopo aver criticato la lunghezza dei commenti della Talpa... be', scusa.
e io adesso vado a leggermi Tullio de Mauro... :) grazie!
meno male gia...quando ho visto che mi avevi commentato pensavo te la fossi presa per la frecciatina al Veneto ;O)
eh ma nessie, è pure vero che ci sono delle sacche di lavorolavoroschei e niente cultura...e magari anche da altre parti,però magari risalta di più nella regione dei prosindaci gentilini o dei porci leghisti che fanno passaeggiare l'animale sulla terra destinata alla moschea...però giuro che non è solo così. giuro che 2 settimane fa nella piazza dei signori a treviso si sono riuniti degli intellettuali rispettabili capeggiati da Paolini e hanno fatto delle letture anti-razziste. e si è pure fermato un migliaio di persone ad ascoltare... :) aspetto il tuo prossimo post!
Io la Già la capisco, che è un bisogno di sopravvivenza cercare di vedere il menopeggio quando vivi nei posti allegri e simpatici da dove veniamo noi... Ma bisogna essere sinceri e ammettere che la cultura lavorolavorosghei è roba nostra. A prescindere da Gentilini.
Io, nel mio, per consolarmi mi dico che quello è un retaggio della cultura contadina, operaia, della cultura del saper fare. Che alza la voce e denigra la cultura dei libri, quella dei ricchi, anche perchè per tanto tempo è stata a sua volta denigrata.
Dalle mie parti se uno studia, si dice che 'l ga botep, c'ha buontempo. Si capisce?
Giuli
@Gìa: minchiazza che bello Paolini in piazza. L'ultima volta l'ho visto a milano il 25 aprile che stonava I treni per Reggio calabria. La prossima dimmelo prima, non dopo, che accorro:O)
E lungi dal me diffidare delle sacche di bella gente in Veneto, dopo i No Dal Molin e i Pitura Freska :O)
@Giuly: ma sai che sono d'accordissimo, proprio, che la radice sia la stessa. E il detto in bergamasco è bellissimo.
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