IL QUARTO STATO
Scusate, posso cambiare idea?
Per una volta...non abituatevi.
Ho pensato che c'è una cosa più utile che possiamo fare, parlando di elezioni. Invece dei discorsi generali, generalisti, la paura, il fascismo, la destra che avanza, l'aborto minacciato, lo schifo e la puzza.
Perchè queste cose secondo me le sappiamo. Lo sappiamo che è questo che stiamo rischiando.
E se non lo sappiamo l'amica E lo ha spiegato benissimo e possiamo andare lì a farci un'idea generale.
Io credo che dobbiamo concentrarci sul particolare.
Credo che sia necessario pensare ai rischi che corriamo noi, nel nostro piccolo, se ci troviamo cinque anni di berlusconi, di nuovo, ancora.
Come esseri umani, certo. Come donne o uomini. Come uomini o donne di sinistra, ma anche no, nel caso.
Ma anche cosa rischiamo, ognuno nel suo, come educatori, come teatranti, come ambientalisti, come mamme, come papà, come studenti, come fotografi, come musicisti, come figli, come scrittori, come chimici, come futuri genitori, come futuri anziani, come attuali precari, come tutto.
Quali rischi corriamo?
Perchè il problema, è ovvio, non è mai se ti cancellano il 25 aprile. E' sempre se ti proibiscono la memoria.
Quindi questa è la mia timida proposta, alternativa ai tre post che avevo scritto ma che non pubblicherò. La proposta è che si pensi a noi stessi, elettori, cittadini e poi tutto il resto. Ci pensiamo, veramente, e ci chiediamo, cosa ci toglieranno? Quali ostacoli metteranno alla costruzione di una vita così come la stiamo faticosamente costruendo?
Ognuno per sè.
Che diventi un manifesto programmatico, nel senso di programma di resistenza quotidiana.
Io prenoto, ovviamente, il post sull'educazione e la scuola.
Una volta che ci saremo chiesti, e avremo analizzato, e scritto della conservazione del nostro mondo, potremo anche stamparne, eventualmente, dei fogli a ciclostile.
Ma anche no, alla fine, anche che rimagano qui, le nostre analisi, per resistere nel futuro ma anche per conservare le tracce del nostro presente.
Per una volta...non abituatevi.
Ho pensato che c'è una cosa più utile che possiamo fare, parlando di elezioni. Invece dei discorsi generali, generalisti, la paura, il fascismo, la destra che avanza, l'aborto minacciato, lo schifo e la puzza.
Perchè queste cose secondo me le sappiamo. Lo sappiamo che è questo che stiamo rischiando.
E se non lo sappiamo l'amica E lo ha spiegato benissimo e possiamo andare lì a farci un'idea generale.
Io credo che dobbiamo concentrarci sul particolare.
Credo che sia necessario pensare ai rischi che corriamo noi, nel nostro piccolo, se ci troviamo cinque anni di berlusconi, di nuovo, ancora.
Come esseri umani, certo. Come donne o uomini. Come uomini o donne di sinistra, ma anche no, nel caso.
Ma anche cosa rischiamo, ognuno nel suo, come educatori, come teatranti, come ambientalisti, come mamme, come papà, come studenti, come fotografi, come musicisti, come figli, come scrittori, come chimici, come futuri genitori, come futuri anziani, come attuali precari, come tutto.
Quali rischi corriamo?
Perchè il problema, è ovvio, non è mai se ti cancellano il 25 aprile. E' sempre se ti proibiscono la memoria.
Quindi questa è la mia timida proposta, alternativa ai tre post che avevo scritto ma che non pubblicherò. La proposta è che si pensi a noi stessi, elettori, cittadini e poi tutto il resto. Ci pensiamo, veramente, e ci chiediamo, cosa ci toglieranno? Quali ostacoli metteranno alla costruzione di una vita così come la stiamo faticosamente costruendo?
Ognuno per sè.
Che diventi un manifesto programmatico, nel senso di programma di resistenza quotidiana.
Io prenoto, ovviamente, il post sull'educazione e la scuola.
Una volta che ci saremo chiesti, e avremo analizzato, e scritto della conservazione del nostro mondo, potremo anche stamparne, eventualmente, dei fogli a ciclostile.
Ma anche no, alla fine, anche che rimagano qui, le nostre analisi, per resistere nel futuro ma anche per conservare le tracce del nostro presente.
3 commenti:
Se tu prendi "scuola ed educazione", io prendo "ambiente e pensiero laterale".
Mi sembra un'ottima idea.
senti, ma io posso parlare di impressioni e di usmi? e di censure e autocensure, per esempio.
fantastico!
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